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Arianna Scinardo

ANAC, 100autori, WGI – La politica non può ignorarci

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Riceviamo e pubblichiamo

Rappresentiamo la quasi totalità degli autori e delle autrici d’Italia, eppure, nelle sedi istituzionali veniamo consultati sporadicamente, quando si parla di riformare, migliorare o comunque rimodernare qualsivoglia aspetto del nostro settore. In queste ore in Parlamento si sta discutendo della riforma del TUSMA, (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e radiofonici) sul quale la spinta alla deregulation propugnata dagli streamers non può non destare allarme, in un momento storico in cui il mercato dello streaming sta registrando una crescita esponenziale e molto rapida con conseguente aumento dello sfruttamento delle opere in tutte le forme.

Sono mesi che chiediamo un dialogo su vari fronti con le istituzioni attraverso appelli, comunicati stampa, email, che vengono sistematicamente ignorati.

Siamo gli autori dei film che ci rappresentano agli Oscar o che battono i record al botteghino, siamo quelli che hanno le idee, scrivono le storie che diventano le serie di successo, che raccolgono share e visualizzazioni. Siamo anche, per larga parte, gli autori e le autrici dei piccoli ma preziosi progetti indipendenti che portano il cinema d’autore ai festival italiani e internazionali. Rappresentiamo una diversificazione necessaria e vitale per tutto il settore. Le società di produzione, i network, i distributori, le sale cinematografiche e le piattaforme non potrebbero produrre e trasmettere nulla se non esistessero le nostre storie e quindi le persone come noi, che le creano.

Eppure, anche oggi, mentre si sta discutendo in Parlamento della riforma del TUSMA, nessuno ha ritenuto opportuno convocarci per essere auditi in Commissione. Non può essere questa la “ratio” che guida una riforma che incide così profondamente nella nostra professione.

C’è un motivo strutturale per cui si stanno valutando modifiche al testo che regolamenta un comparto di vitale importanza per la crescita tanto culturale quanto industriale del paese quale quello dei media audiovisivi? Qual è? Noi vorremmo conoscerlo, perché nessuno ce lo ha detto, né ce lo ha chiesto, mentre quello che sappiamo è che il sistema in questi anni ha funzionato, ha dato la possibilità al cinema e all’audiovisivo italiano di svilupparsi e di uscire dai confini del Paese con film, documentari e serie di grande successo internazionale, contribuendo a creare l’identità culturale e l’immaginario del nostro paese

Allora cosa c’è che non va? Cosa dev’essere riformato, perché, e soprattutto: per chi?

E’ chiaro che i cambiamenti tecnologici in atto comportano delle sfide da affrontare e delle opportunità da cogliere, ma questo può avvenire solo aprendo un confronto con tutte le componenti del comparto.

Elenchiamo alcune delle criticità emerse riguardo alle proposte di riforma attualmente allo studio, segnalate in una nota inviata alle Commissioni parlamentari che se ne stanno occupando:

– la mancata tutela delle quote di investimento per le produzioni di qualità realizzate dai produttori indipendenti ed eccessiva discrezionalità in materia di deroghe;

– la problematica relativa alla mancata definizione di “produttore indipendente” e al suo allineamento all’attuale contesto tecnologico e di mercato;

– la mancata previsione di una regolazione a livello di contenuto dei contratti, volta a correggere le asimmetrie nei pesi di negoziazione tra industria culturale indipendente e piattaforme e negli accordi contrattuali imposti da queste ultime;

– l’assenza di norme volte ad eliminare “storture” per quanto riguarda il mercato dello streaming, caratterizzato ad oggi da una preoccupante opacità perché la gran parte delle piattaforme non comunica i dati previsti dal dettato normativo, o, nel migliore di casi, lo fa in maniera molto carente o incompleta.

Preoccupante, infine, è la mancata previsione, nel provvedimento in esame, di una regolazione a livello di contenuto dei contratti orientata a tutelare la produzione culturale e i diritti degli autori e artisti interpreti e di misure

Su tali aspetti il Governo mantenendo una politica di deregolamentazione che tutela al massimo grado la libertà dei contraenti, non è intervenuto nell’atto in esame per correggere i meccanismi del mercato che portano inevitabilmente ad una posizione di soggezione della produzione indipendente.

Resta la nostra domanda: per chi è questa riforma? A cosa deve servire? Noi restiamo convinti che non si può riformare un settore senza prima aver ascoltato chi lo alimenta e lo rende vivo.

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Arianna Scinardo

Braga e Bossi autori delle musiche de: “L’abbaglio”

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L’ABBAGLIO – Michele Braga ed Emanuele Bossi firmano la colonna sonora del film di Roberto Ando’

Prossimamente sarà disponibile in digitale la colonna sonora originale, a firma di Michele Braga ed Emanuele BossiI, di “L’ABBAGLIO” (edita da Edizioni Curci), il nuovo film di Roberto Andò, che arriva nelle sale italiane dal 16 gennaio distribuito da 01 Distribution.

L’Abbaglio” si colloca sul crinale di due mondi musicali ben distinti: da un lato, l’attesa di un destino epico che deve compiersi nella spedizione dei Mille; dall’altro, il tono meno serio e a tratti divertente incarnato dai due disertori che, loro malgrado, finiranno per aiutare il generale Orsini nell’impresa. Sullo sfondo, la Sicilia con tutte le sue meraviglie e contraddizioni musicali, a fare da cornice.

«Oltre ad esserci ispirati alla musica propria del periodo (e quindi chi altri se non Verdi!), abbiamo cercato una “voce narrante” originale, che legasse il racconto senza essere di parte, cercando un’epicità laica, senza celebrazioni – dichiarano Michele Braga ed Emanuele Bossi – Poter scrivere musica per grande orchestra, eseguirla e registrarla in uno dei luoghi simbolo della musica in Italia (la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone) è stata una rara opportunità che ci ha lusingato e che abbiamo colto con entusiasmo».

L’Abbaglio” di Roberto Andò è una produzione TRAMP LTD e BIBI FILM con RAI CINEMA e MEDUSA FILM, in collaborazione con Netflix. Nel film gli attori, Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone.

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Arianna Scinardo

Il gioco della verità

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A ridosso dell’anniversario della scomparsa di Mariangela Melato, l’11 gennaio 2013, Rai Cultura propone, l’episodio a lei dedicato della serie “Illuminate”, prodotta da Anele, che racconta le storie di quattro eccellenze femminili italiane, in onda venerdì 10 gennaio 2025 alle 23.10 su Rai Storia. In “Mariangela Melato. Il Gioco della Verità” diretto da Marco Spagnoli, Elena Sofia Ricci andrà nel posto dove, negli anni ’80, incontrò per la prima volta la grande attrice milanese, una cantina nel Quartiere Monti di Roma, un piccolo teatro off che Mariangela, già famosa, frequentava in mezzo a giovani attori, facendo con loro il gioco della verità.

Elena Sofia Ricci

Da qui partirà Elena Sofia Ricci per scoprire qualcosa di più su una delle più grandi attrici di sempre, insieme alle persone che l’hanno conosciuta bene, continuando quel gioco della verità che aveva iniziato con lei, e cercando di carpire da ciascuno il proprio pezzo di verità su Mariangela.

Tra i numerosi testimoni che daranno un prezioso contributo al racconto di questa grande icona del cinema e del teatro italiano, la sorella Anna Melato, Renzo Arbore, Pupi Avati, Gabriele Lavia, Massimo Ranieri, Lina Wertmüller, Luca Barbareschi, Annabella Cerliani, Felice Laudadio, Giampiero Solari, Renato Scarpa e l’amica e assistente Giovanna Guida. Il docu-film “Mariangela Melato. Il Gioco della Verità” è scritto da Marco Dell’Omo con la collaborazione di Marco Spagnoli e diretto da Marco Spagnoli.

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Arianna Scinardo

Cineclub Scienza a Roma dal 15 gennaio

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Dal 15 gennaio al 9 aprile 2025 al Teatro Palladium di Roma, con “Cineclub Scienza – Al Cinema con i Ricercatori e le Ricercatrici”, la scienza incontra il grande schermo per esplorare i temi cruciali della contemporaneità: cambiamenti climatici, biodiversità, intelligenza artificiale e conflitti ambientali raccontati attraverso quattro proiezioni cinematografiche, seguite da dialoghi con ricercatori, esperti e moderatori d’eccezione per un nuovo format che sul palco del teatro dell’Università Roma Tre prosegue l’indagine sul presente attraverso il confronto tra discipline, arti e linguaggi.

Questioni centrali nel dibattito pubblico, come la crisi climatica, il rapporto uomo-natura e le implicazioni etiche delle nuove tecnologie, vengono affrontate attraverso alcune delle pellicole più significative degli ultimi anni, con una visione multidisciplinare che – oltre alle proiezioni – vede in dialogo scienziati e pubblico per decodificare, attraverso la lente della ricerca, le ansie e le speranze del presente.

I film

Si parte il 15 gennaio 2025, ore 19:45 con “The Imitation Game“, pellicola del 2014 di Morten Tyldum, la storia del matematico Alan Turing che durante la Seconda Guerra Mondiale decifrò il codice Enigma: un equilibrio tra scienza, politica e dilemmi morali che interroga anche il presente. Fino a che punto può spingersi il potere scientifico? Ospiti: Mario De Caro (Roma Tre), Matteo Santandrea (Roma Tre), Roberta Vigni (ISPRA),moderatore il giornalista Marco Gisotti.

Si prosegue il 12 febbraio 2025 con una riflessione su conflitti ambientali, attivismo e resistenza, dove la natura diventa protagonista di una battaglia globale per il futuro: “La donna elettrica“, diretto da Benedikt Erlingsson nel 2018. Ospiti: Avv. Paola Bevere, Valeria Frittelloni (ISPRA), Prof. Giacomo Ravesi (Roma Tre), moderatore il giornalista Stefano Liberti.

Il 12 marzo “Il male non e siste“, un film del 2023 diretto da Ryūsuke Hamaguchi, ci offre uno spaccato sulle relazioni umane e naturali: nel bosco di Mizubiki, l’arrivo di una multinazionale minaccia l’equilibrio di una piccola comunità. Ospiti: Prof.ssa Ivelise Perniola (Roma Tre), Lorenzo Ciccarese (ISPRA), moderatore Giulio Carcani (ISPRA).

Il sale della Terra“, un film diretto da Wim Wenders e da Juliano Ribeiro Salgado, in programma il 9 aprile 2025, chiude Cineclub Scienza offrendo l’emozionante ritratto del fotografo Sebastiao Salgado che, in quarant’anni di lavoro, ha raccontato la bellezza del mondo e la sua distruzione ad opera dell’uomo. Ospiti: Edwige Pezzulli (INAF), Daniele Spizzichino (ISPRA), Prof. Elio Ugenti (Roma Tre).

Cineclub Scienza – Al Cinema con i Ricercatori e le Ricercatrici è un’iniziativa di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre e Fondazione Teatro Palladium, con il contributo del Network Nazionale Biodiversità e il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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