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Sicilia: zero decessi e zero pazienti in terapia intensiva

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Sicilia, 29 Aprile 2020

ZERO è il numero da cui ripartire, è il numero su cui riflettere: questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola in merito all’emergenza coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 75.360 (+2.352 rispetto a ieri), su 71.301 persone: di queste sono risultate positive 3.140 (+20), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.145 (+2 nelle ultime 24 ore), 763 sono guarite (+18 nelle ultime 24 ore) e 232 decedute (0 persone nelle ultime 24 ore).

Degli attuali 2.145 positivi, 449 pazienti (-13) sono ricoverati – di cui 34 in terapia intensiva (0 nelle ultime 24 ore) – mentre 1.696 (+15) sono in isolamento domiciliare.

Molti si chiedono, con questi dati, perché sia allora necessario attendere ancora il 4 maggio per iniziare la riapertura e molti quasi mi aggrediscono quando esclamo ad alta voce che sarebbe giusto non riaprire tutto. Molti si inventano virologi, professori universitari, citano studi di rinomate università degli USA per affermare le loro ragioni

Ma proviamo a ragionare con logica e a metter da parte l’istinto: come scrive Emilio Mola “ciò che ci è sembrato doveroso, e cioè chiudere tutto, quando i morti e i contagiati in Italia erano la metà (8 marzo), ci sembra invece una cattiveria gratuita di un politico brutto e cattivo ora che in Italia i contagiati e i morti sono il doppio (26 aprile).

Certo, qualcuno obietterà, allora quei numeri erano in aumento mentre ora sono in diminuzione. Ma sono in diminuzione proprio perché alle spalle abbiamo due mesi di lockdown. E’ stata la chiusura, il sacrificio di milioni di italiani a casa, ad aver permesso la diminuzione di quei numeri.

Ma il virus non si ferma mica con la diminuzione. Il contagio può tornare a risalire a ritmi drammatici.

Basta dargli ciò che vuole: contatti umani, incontri, affollamenti, una chiacchiera tra due amici che stanno benissimo, anche se uno dei due è contagioso e ancora non lo sa.”

E ancora “Conte, da politico, avrebbe potuto fare ciò che politicamente era meglio per lui: dare agli italiani ciò che gli italiani bramano, esausti. La libertà. O almeno più libertà. Il suo gradimento, oggi al 66%, sarebbe schizzato all’80%.

Ma ha preferito sacrificare la sua immagine. E nessuno che si chieda il perché.

In questi mesi abbiamo visto politici che a prescindere dai fatti dicevano “aprite tutto” perché gli elettori volevano aprire tutto. Poi hanno urlato “chiudete tutto” perché gli elettori chiedevano di chiudere tutto.

Ora riurlano “aprite tutto” perché gli elettori chiedono di aprire tutto. Ma Conte, evidentemente, negli italiani vede degli esseri umani da difendere, più che degli elettori da assecondare.”

Impariamo a ragionare non assecondando i nostri istinti; la gradualità nella riapertura, per quanto dura, è l’unica strada che può proteggerci anche da noi stessi.

 

Cinema

Sonia Bergamasco, attrice e regista

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E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.

Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.

Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].

Vita privata

È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.

Guarda l’intervista a Radio In

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Cinema

La scuola romana delle risate

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Esce in sala il 17, 18 e 19 aprile, il film “La scuola romana delle risate”,  un documentario del regista Marco Spagnoli. Un tributo alla grande tradizione satirica di Roma, un’opera che celebra l’ironia e la creatività di una città che ha sempre saputo ridere di se stessa e della realtà che la circonda. Con una narrazione coinvolgente, a cura di Carlo Verdone,  il film esplora il modo in cui la capacità di ironizzare su tutto sia diventata parte integrante dell’identità romana, un’arte unica in Italia che si rinnova costantemente e continua a conquistare il pubblico di ogni generazione.

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Cinema

In sala il film “n-Ego” di Eleonora Danco

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Dopo la presentazione in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, arriva in sala il film n-Ego, della regista Eleonora Danco. Il film che vanta l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, è con Filippo Timi e con la partecipazione di Elio Germano. “n-Ego” è un’intensa esplorazione della condizione umana, un viaggio introspettivo attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri.

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