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Teatro e donne: un progetto al femminile

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PALERMO. Gli spazi della parrocchia Sacro Cuore di Gesù del quartiere Noce di Palermo si sono illuminati con la straordinaria performance di “Break in Shakespeare 2 – Chi è di scena”. Il progetto, promosso dall’associazione ‘A Strummula e finanziato con l’8×1000 valdese, ha rappresentato un momento di grande partecipazione e successo per le donne del quartiere Noce. Ventiquattro protagoniste hanno dato vita a un’esperienza artistica che ha coinvolto attivamente non solo le partecipanti, ma anche l’intera comunità locale e numerosi partner.

Un’esperienza trasformativa per le partecipanti

Maria Rosaria Abbate, già coinvolta nel primo percorso di “Break in Shakespeare”, ha condiviso con entusiasmo la sua esperienza, sottolineando l’impatto profondo che il progetto ha avuto su di lei e sulle altre donne coinvolte:
“Abbiamo creato un rapporto veramente speciale. Ci siamo amate fin dal primo momento, siamo state molto unite, ci siamo subito rispettate e coalizzate al massimo. Questo progetto è importante per quartieri come il nostro, per dar voce alle donne che vivono problemi spesso irrisolvibili nell’ambito familiare. Grazie a ‘A Strummula, abbiamo potuto esplorare nuovi percorsi e coinvolgere altre donne.”
Molte delle partecipanti, tra cui Maria Rosaria, fanno parte anche del gruppo “I Lazzitieddi”, che si occupa di sostenere le donne del quartiere attraverso iniziative di solidarietà. Grazie a questa sinergia, il progetto non solo ha permesso la creazione di uno spettacolo artistico di qualità, ma ha anche rafforzato i legami tra le donne del quartiere, trasformandosi in un motore di supporto e cambiamento per la comunità.

Un percorso tra arte e solidarietà

“Break in Shakespeare 2” si è articolato in due laboratori paralleli e sinergici: uno teatrale e uno di scenografia. Il laboratorio teatrale, guidato dalla regista Maria Grazia Maltese, ha portato le partecipanti a riscoprire i testi shakespeariani attraverso la creatività e la riflessione. Come spiega Maltese: “Break in Shakespeare Show è una performance che mette in scena otto attrici che rappresentano otto personaggi shakespeariani riscritti, frutto di un lavoro di espressione, riscrittura creativa e analisi profonda delle opere originali.”
Parallelamente, il laboratorio di scenografia, diretto da Ricchezza Falcone e supportato dal laboratorio di sartoria sociale di POP (Piccola Officina di Partecipazione) a Carini, ha dato vita agli elementi scenici e ai costumi che hanno reso lo spettacolo vibrante e colorato.
Le protagoniste dello spettacolo hanno interpretato i loro personaggi dialogando simbolicamente dai balconi, un espediente scenico che ha permesso di connettere le tematiche shakespeariane alle sfide quotidiane della vita moderna.

Un successo che guarda al futuro

La serata conclusiva, che ha visto la partecipazione delle attrici e di rappresentanti istituzionali come Anna Ponente del Centro Diaconale La Noce e Giovanna Genco, preside dell’Istituto De Amicis-Da Vinci, è stata un momento di celebrazione collettiva. La performance ha rappresentato non solo il culmine di un percorso artistico, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo di comunità e partecipazione. “C’è un desiderio molto forte da parte delle donne di proseguire questa attività,” ha dichiarato Maria Grazia Maltese. “Non si tratta solo di arte, ma di una solidarietà attiva che ha preso vita e che vuole crescere, coinvolgere nuove persone e aprire nuovi percorsi.”
Con “Break in Shakespeare 2”, l’associazione ‘A Strummula ha dimostrato come l’arte possa diventare uno strumento potente per l’empowerment femminile e il cambiamento sociale, dando voce a chi spesso rimane inascoltato. Un’esperienza che ha saputo coniugare creatività, comunità e resilienza, con l’augurio che possa essere replicata e ampliata in futuro.
Stefano Eward
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Cinema

Sonia Bergamasco, attrice e regista

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E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.

Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.

Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].

Vita privata

È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.

Guarda l’intervista a Radio In

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Cinema

La scuola romana delle risate

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Esce in sala il 17, 18 e 19 aprile, il film “La scuola romana delle risate”,  un documentario del regista Marco Spagnoli. Un tributo alla grande tradizione satirica di Roma, un’opera che celebra l’ironia e la creatività di una città che ha sempre saputo ridere di se stessa e della realtà che la circonda. Con una narrazione coinvolgente, a cura di Carlo Verdone,  il film esplora il modo in cui la capacità di ironizzare su tutto sia diventata parte integrante dell’identità romana, un’arte unica in Italia che si rinnova costantemente e continua a conquistare il pubblico di ogni generazione.

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Cinema

In sala il film “n-Ego” di Eleonora Danco

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Dopo la presentazione in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, arriva in sala il film n-Ego, della regista Eleonora Danco. Il film che vanta l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, è con Filippo Timi e con la partecipazione di Elio Germano. “n-Ego” è un’intensa esplorazione della condizione umana, un viaggio introspettivo attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri.

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