Cultura

Cuffaro incontra il pubblico.

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Il teatro del Don Bosco Ranchibile, a pochi metri dalla Via Libertà a Palermo, sembrava una convention americana con il candidato alla presidenza seduto al centro di un tavolo ricoperto da un drappo rosso porpora e con un fondale che faceva pendant. Apprendo da un sito di eventi della presentazione dell’ultimo libro dell’ex presidente della regione Totò Cuffaro e decido un po’ per curiosità un po’ per quella inarrestabile voglia di fare giornalismo e raccontare un pomeriggio/sera che è sembrato alla fine una sorta di apertura di campagna elettorale. Era questo il clima che si respirava nel teatro dei salesiani che improvvisamente si rivela così angusto e inadeguato per un fluire continuo di amici, sostenitori, del grande Totò “vasa vasa”. Si alza a viva voce l’urlo “hai pagato per tutti”, riferendosi ai 5 interminabili anni di prigionia al carcere di Rebibbia. Accanto a lui l’ex presidente del senato Renato Schifani, gomito a gomito con il raffinato scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco. Alla sua sinistra invece il moderatore della serata, il giornalista di Live Sicilia Roberto Puglisi, l’amico di sempre fin dall’infanzia di Cuffaro, Saverio Romano e il salesiano Don Biagio Amata, autore quest’ultimo di innumerevoli pubblicazioni, attento osservatore della vita laica e spirituale di molti personaggi illustri, ospite del Don Bosco in maniera stabile perché non in perfette condizioni di salute. I giornalisti, i fotografi e i cameraman facciamo da cornice all’evento e subito Cuffaro si rivolge a noi per evitare che venga battuta sulle agenzie la notizia del suo ritorno in politica. “State tranquilli mi occuperò dell’ospedale che la regione siciliana ha finanziato e costruito in Burundi e che garantirà la nascita di tanti bambini sani”. Cuffaro parla per ultimo e chiede a tutti di aiutarlo nel fare conoscere la condizione delle carceri italiane. Non si spiega come ci siano più casi di suicidi in Italia che condannati a morte negli stati uniti d’America. E poi il riferimento alla licenza che lo stato da agli allevatori per 7 metri quadrati di spazio all’interno del quale  crescere i maiali. Cuffaro si chiede perchè  6, 7 detenuti condividono una cella con meno di due metri quadrati di spazio e nessuno ne parla? Il suo libro dal titolo: «L’uomo è un mendicante che crede di essere un re»  all’uscita del teatro va a ruba, e solo pochi fortunati riescono a spintoni a farselo autografare. Lo compro e inizio subito a leggerlo, per contribuire a una giusta causa, quella di realizzare un nuovo campo di calcio per i detenuti di Rebibbia.

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