Editoriali

Difendiamo i nostri figli

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La scintilla scatta da un disegno di legge, da parte di una giovane senatrice del PD, Monica Cirinnà,  e riguarda le unioni civili, in particolare viene offerta la possibilità, alle coppie omosessuali, di adottare un figlio. Inoltre si discute anche di legittimare il cosiddetto “utero in affitto”.  Il ddl ora è all’esame di Palazzo Madama e disciplina le unioni civili per i conviventi e le coppie gay, introducendo un nuovo istituto giuridico, fondato sull’articolo 2 della Costituzione, che riconosce i diritti sociali ed evita ogni specifico richiamo all’istituto matrimoniale. Si tratta insomma di uno spiraglio per le coppie omosessuali, dopo 30 anni dalla prima proposta avanzata da Arcigay nel 1985. Dalla scintilla scoppia un vero e proprio incendio che parte dal basso, con le testimonianze di molti genitori, che denunziano l’introduzione dell’ideologia gender a scuola, attraverso quelli che avrebbero dovuti essere seminari contro il bullismo e l’intolleranza. La cosiddetta “ideologia gender” parte dal presupposto dell’indifferenza tra l’identità maschile e femminile, concepite più come categorie culturali che biologiche. Lo stesso papa Francesco lo scorso 14 giugno, parlò di “colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima e la famiglia”. L’epilogo è il Family Day con lo slogan: “Difendiamo i nostri figli”, per riaffermare il diritto di mamma e papà a educarli e fermare la colonizzazione ideologica della teoria gender nelle scuole e nel Parlamento bloccare sul nascere il ddl Cirinnà. Fra gli striscioni colorati, i palloncini, i cartelli e le bandiere, a manifestare quasi 1 milione.  L’età media era bassa, hanno sfilato tantissimi bambini, con giovani mamme e papà per ribadire la loro contrarietà ad ogni tentativo di cambiare la Costituzione, equiparando le convivenze omosessuali al matrimonio. C’è un cartello che mi ha colpito guardando le immagini in televisione: un ritratto della Madonna con il Bambino, sotto una coppia di genitori che ha dichiarato al microfono di un tg nazionale:  “Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini. Sono teorie senza basi scientifiche”. Probabilmente questa è la migliore dichiarazione che io abbia potuto sentire e apprezzare in questi giorni e che spiega il senso di questa protesta, di cui vale davvero la pena proseguire fino in fondo se davvero vogliamo bene ai nostri figli!

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