Editoriali

Tu giochi con i tuoi figli?

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E’ stata questa la domanda che indirettamente ha posto il papa in una toccante quanto storica intervista rilasciata in televisione al noto conduttore Fabio Fazio. In collegamento da Casa Santa Marta a “Che Tempo che Fa” su Rai3, il pontefice ha toccato tanti argomenti e non potevamo non trascrivere ciò che ha detto a proposito del rapporto genitori – figli: “Serve vicinanza con i figli: quando si confessano coppie giovani o parlo con loro chiedo sempre: “Tu giochi con i tuoi figli?” A volte sento risposte dolorose: “Padre, quando esco dormono e quando torno pure”. Questa è la società crudele che allontana genitori dai figli. Anche quando i figli fanno qualche scivolata, anche da grandi, bisogna essere loro vicini, bisogna parlare ai figli. I genitori che non sono vicini non operano bene, devono essere quasi “complici” dei figli, quella complicità che permette di crescere insieme padri e figli.”

Il pontefice ha anche toccato l’attualissimo tema del bullismo che comunque è collegato alla prima riflessione: “Il problema dell’aggressività sociale lo hanno studiato psicologi e sociologi bene. Sottolineo, dice il papa, che è cresciuto il numero dei suicidi giovanili: c’è una aggressività che scoppia, basta pensare nella scuola al bullismo, è una aggressività nascosta, è un problema sociale”.

Il Fatto quotidiano nei giorni scorsi ha riportato alcune riflessioni su ciò che resta di questi due anni; “lo raccontano diversi studi e indagini condotte negli ultimi mesi: i ragazzi sentono la pandemia come parte della propria identità, non riescono a dormire, sono depressi e, più di quanto non accadesse prima del Covid-19, pensano di farsi del male o persino a morire. “I problemi legati al modo in cui si vive la pandemia, riguardano anche i più piccoli. Dai bambini della scuola dell’infanzia ai ragazzi delle superiori” spiega Simona Trotta, psicologa e psicoterapeuta del reparto di pediatria dell’ospedale Sacco di Milano. Il ruolo dei genitori resta fondamentale, ma ci sono casi in cui è necessario il sostegno di professionisti. In tutta Italia nascono iniziative con cui associazioni e istituzioni mettono a disposizione un supporto psicologico, anche agli adolescenti, mentre “è ancora frammentato il panorama della psicologia scolastica” spiega a ilfattoquotidiano.it il vicepresidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, Davide Baventore, secondo cui questo servizio “dovrebbe essere istituito per legge dello Stato”. Anche adesso che tutto questi importanti segnali di disagi andrebbero assolutamente presi in carico e certamente non sottovalutati. L’esperta suggerisce di aiutare i giovani a ritrovare quella dimensione sociale e di spensieratezza che aiuta la loro evoluzione.

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