Editoriali

Il futuro è dei giovani, ali per volare

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“Il futuro è dei giovani che hanno le ali per volare e le radici per stare in terra”. Sono parole del Papa nel discorso rivolto ai partecipanti all’incontro internazionale delle Equipas de Jovens de Nossa Senhora, ricevuti in udienza in Vaticano. Il discorso che ha riservato il pontefice è stato interamente pubblicato e merita di essere riportato in parte: “…Il futuro è dei giovani. Attenzione però! Giovani con due qualità: giovani con le ali e con le radici. Con le ali per volare e le radici per stare in terra. Le ali per volare, sognare, creare; e le radici per ricevere dagli anziani la saggezza che vi offrono. Uniti alle radici, uniti ai nonni. Io faccio una domanda, ognuno si risponda dopo: tu parli con i nonni? Vai a trovarli? Li ascolti, i nonni, o dici “è roba vecchia, non serve”? Sono le tue radici, e se tu non sei capace di parlare con i nonni non saprai volare. Allora potete provare a chiedervi: come vanno le mie ali? Il mio sguardo è rivolto in basso, ripiegato su me stesso, oppure so guardare in alto, all’orizzonte? Nel mio cuore ci sono sogni, progetti, desideri grandi, oppure è pieno di lamentele, di pensieri negativi, di giudizi e pregiudizi? E quando un giovane si lamenta, cerca l’anestesia di avere cose, cose di ultimo modello, di avere questo, quell’altro…, quella fantasia di avere. E questo ti rende pesante e non ti lascia volare. E poi potete anche domandarvi: come vanno le mie radici? Penso che il mondo cominci da me, oppure mi sento parte di un grande fiume che ha fatto tanta strada? Se ho la fortuna di avere ancora i nonni, com’è il mio rapporto con loro? Parlo con loro? So ascoltarli? Chiedo a volte di raccontarmi qualcosa di importante della loro vita? Faccio tesoro della loro saggezza? Guardare in alto ma con le radici. E il segnale che le radici stanno bene è se tu sai capire e avvicinarti ai nonni e parlare con i nonni”.

Raramente riporto brani di discorsi così lunghi ma sarebbe stato un abuso giornalistico, interromperlo. Nella sua infinità semplicità papa Francesco si rivolge ai giovani come un padre dovrebbe rivolgersi ai propri figli. Quanti spunti in questo discorso? Il racconto di una generazione che non si accontenta che vuole sempre l’ultimo smart phone, anche quando in famiglia non ci sono le condizioni economiche per acquistarlo. Merita un cenno a parte il volo mantenendo salde le radici, un invito a rivedere ognuno il proprio futuro ancorandosi al passato attraverso nonni e genitori, unici punti di riferimento sinceri.

 

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