Editoriali

La fine dell’anno dei poveri!

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Fine dell’anno, tempo di bilanci, veri e propri bollettini di guerra. Notizie che gli operatori dell’informazione non vorrebbero ripetere continuamente eppure l’opulenza del natale di una volta non c’è più, l’associazione dei consumatori registra paurosi cali degli acquisti natalizi. Scende anche la spesa per i pasti, il veglione di capodanno e scendono anche le prenotazioni per viaggi e hotel. 1 italiano su 10 parte per la vacanza. Ecco la faccia cruda e violenta della crisi. Le telecamere di sorveglianza di centri commerciali e supermercati spesso registrano persone anziane dietro i banconi intente a rubare latte, pasta, generi di prima necessità; molti addirittura consumano il cibo direttamente sul posto. Sono proprio le famiglie a essere le più colpite in questo periodo. La tredicesima per gli impiegati è andata via per pagare le tasse e rimangono pochi spiccioli per i regali e organizzare i pranzi di natale. Colpa della politica, della corruzione, del malaffare e della disonesta imperante se esistono ancora enormi diversità fra ricchezza e povertà. Difficile andare oltre, oltre la rabbia e la protesta con una classe politica siciliana così mediocre e così indifferente davanti a tanta miseria. Parlano il “politichese” per non farsi comprendere dai cittadini e se ne stanno chiusi nei palazzi a godersi i privilegi e le indennità, spartendosi poltrone, facendo finta di litigare, tanto comunque il lauto stipendio lo prendono lo stesso. Fanno passare per normale una situazione che è da vera emergenza, incuranti di migliaia di giovani privati del futuro, di famiglie diventate improvvisamente povere, di disoccupati quarantenni e cinquantenni che forse rimarranno tali per sempre. Ignorano imprenditori sull’orlo del fallimento o già falliti, altri che si sono suicidati perché hanno perso tutto. E intanto la povertà aumenta e sono sempre più numerose le persone che fanno la fila alla Caritas per mangiare. A Palermo 180 pasti ad ora di pranzo e 180 a cena per un totale di 360 pasti giornalieri sono quelli che vengono distribuiti alle famiglie palermitane. A questi si aggiungono 350 pasti al giorno a favore degli emigranti che vivono nelle strutture di accoglienza. Secondo l’Istat una famiglia siciliana su tre è povera. In molti casi non si riesce a pagare l’affitto di casa o le bollette di luce e gas. I responsabili della Caritas dicono che oggi non bussano più alle porte solo i senza tetto o gli emigranti ma sempre più spesso, vittime della crisi, persone in difficoltà perché hanno perso il lavoro o perchè in mobilità o in cassa integrazione e a mantenere la famiglia proprio non ce la fanno. Dopo le ore 20 nei pressi della stazione ferroviaria gruppi di volontari distribuiscono i sacchetti con la spesa a centinaia di nuove famiglie palermitane. Persone che hanno una casa o magari anche un lavoro ma vivono sul filo del rasoio perché per una malattia o solo per un banale guasto all’automobile, magari proprio quella utilizzata per andare al lavoro, non riescono più a far quadrare i conti. La solidarietà è anche aiutare la persona accanto che magari solo per dignità non chiede!

 

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