Editoriali

“Le chiamate del Signore non arrivano sul telefonino”!

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“Se tu vai in pensione a 22 anni, sei invecchiato troppo presto. Dove cercare Gesù? Non sul telefonino! Lì le chiamate del Signore non arrivano. Non in televisione, dove il Signore non possiede alcun canale. Neanche nella musica assordante e nello sballo che intontisce: lì la linea col cielo è interrotta. Il Signore non va neppure cercato davanti allo specchio, dove stando soli rischiate di rimanere delusi di quello che siete. Non cercatelo nella vostra stanzetta, chiusi in voi stessi a ripensare al passato o a vagare col pensiero in un futuro ignoto. No, Dio parla ora nella relazione. Non chiudetevi in voi stessi, ma confidatevi con Lui, affidate tutto a Lui, cercatelo nella preghiera. Capirete che Gesù crede in voi più di quanto voi credete in voi stessi, che vi ama più di quanto voi vi amate. Cercatelo uscendo da voi stessi: Lui vi aspetta lì, alla porta del cuore”. E’ una parte del botta e risposta tra papa Francesco e i giovani accorsi festosamente, tra canti e balli, in piazza Politeama, per l’ultimo appuntamento pubblico della sua visita pastorale a cui hanno partecipato più di 100mila persone. E ancora “la vita non si spiega, si viveì, ha detto il Papa citando Luigi Pirandello; vale ancora di più per la vita cristiana. La vita cristiana si vive. La prima domanda da farsi è allora: metto i miei talenti a disposizione? Ho tempo per gli altri? Sono accogliente con gli altri? Attivo un pò di amore concreto nelle mie giornate? Oggi sembra tutto collegato, ma in realtà ci sentiamo troppo isolati, distanti. Quante volte vi trovate soli, con quella tristezza, con quella solitudine? Significa che la temperatura dell’accoglienza, dello sporcarsi le mani, del servire gli altri, è troppo bassa. La tristezza è indice mancanza di compromesso, e senza compromesso non potrete mai essere costruttori di futuro. Voi dovete essere costruttori di futuro, il futuro è nelle nostre mani. Non potete prendere il telefonino e chiamare una ditta che ti faccia il futuro. Accoglienti e a servizio degli altri”. Questa è solo una parte dei lunghi discorsi che il pontefice ha pronunciato nei diversi momenti della sua visita a Piazza Armerina e Palermo. Non sarà facile smaltire i contenuti che ogni uomo dovrà metabolizzare nel tempo, magari rileggendo i discorsi ufficiali per intero si potranno cogliere tanti stimoli che il magma di quella giornata ha impedito di cogliere.

 

 

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