Editoriali

Non bastano i “like” per vivere! Ci vuole altro

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“C’è bisogno di fraternità, c’è bisogno di gioia vera”. Il titolo e questa frase racchiudono tutto il senso del discorso pronunciato nei giorni scorsi dal santo padre ai volontari della Caritas, ricevuti in Vaticano in occasione dei 50 anni della fondazione dell’organismo pastorale della Cei, per la promozione della carità.  Papa Francesco si è rivolto ai tanti giovani che hanno offerto, in questo tempo, ascolto e risposte concrete a chi è nel disagio. Ecco uno stralcio del discorso: “Proprio ai giovani vorrei che si prestasse attenzione. Sono le vittime più fragili di questa epoca di cambiamento, ma anche i potenziali artefici di un cambiamento d’epoca. Sono loro i protagonisti dell’avvenire. Non sono l’avvenire, sono il presente, ma protagonisti dell’avvenire. Non è mai sprecato il tempo che si dedica ad essi, per tessere insieme, con amicizia, entusiasmo, pazienza, relazioni che superino le culture dell’indifferenza e dell’apparenza. La Caritas può essere una palestra di vita per far scoprire a tanti giovani il senso del dono, per far loro assaporare il gusto buono di ritrovare sé stessi dedicando il proprio tempo agli altri. Così facendo la Caritas stessa rimarrà giovane e creativa, manterrà uno sguardo semplice e diretto, che si rivolge senza paura verso l’Alto e verso l’altro, come fanno i bambini. Non dimenticare il modello dei bambini: verso l’Alto e verso l’altro”, sottolinea il Pontefice. L’occasione di festeggiare i 50 di questo importante organismo che aiuta i poveri, è servita a molti per riflettere sulla società e sulla ricerca dell’effimero che molto spesso si riscontra in chi trascorre molte ore su facebook o istangram. Conosco persone che stanno male se non vedono “like” nei post che pubblicano una o più volte al giorno nella loro bacheca. Il like nei social corrisponde al “Mi piace” è un esempio di “empatia virtuale”, dove per empatia intendiamo la capacità di comprendere e condividere in un altro il suo stato emotivo o il contesto. I ricercatori della Cornell University hanno studiato i tratti di personalità in relazione al modo in cui le persone vivono i social network e hanno individuato un tipo di personalità che sembra essere immune alla facile e superficiale gratificazione data dal numero di like accumulati. Secondo lo studioso di sviluppo umano, a capo del laboratorio di “Scopi e Processi di Identità” Anthow Burrow, ricevere like su Facebook, avrebbe come effetto di innalzare l’autostima. Dai suoi studi è emerso anche che gli individui che hanno uno scopo concreto nella vita e sono motivati a perseguirlo, anche a beneficio degli altri, sembrerebbero essere meno influenzati dalla popolarità sui social media, per quanto riguarda la stima di sé e delle proprie capacità. Il risultato è che le persone propositive e orientate al futuro sarebbero maggiormente in grado di gestire il legame tra riscontro positivo esterno e la propria autostima. Questo avverrebbe grazie alla capacità di preferire e considerare più significativi i benefici a lungo termine, rispetto a piccole ricompense immediate, come quelle date da un like

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