Editoriali

Il ruolo dei nonni nelle famiglie di oggi

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Portano i bambini a scuola, sono insostituibili compagni di gioco, complici dei nipotini. Li portano anche dal pediatra e passano la maggiore parte della giornata con loro. Ecco i nonni di oggi in tempo di crisi. Emerge però una lacuna rispetto a tutti questi aspetti positivi del rapporto “nonno – nipote”, la mancanza di informazioni sulla sicurezza. A sostenerlo gli esperti della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps); secondo loro vanno istruiti sulle norme di sicurezza e le buone abitudini da mettere in pratica con i bambini. Vanno cioè maggiormente informati sulle novità in termini di alimentazione infantile, di puericultura, di pedagogia, di aspetti socio-educativi. Secondo una recente indagine i bambini tra i 7 e gli 11 anni percepiscono il nonno come «una figura che comunica affetto, che comprende le loro necessità, che trasmette esperienze. Di contro, i nipoti che si sentono viziati dai nonni sono una minoranza, anche se discreta (il 27%), e quelli che invece che si sentono trattati in modo autoritario rappresentano circa un terzo degli intervistati. Insomma, i nonni italiani sono amati dai loro nipoti e passano con loro quasi la metà del loro tempo». Dallo studio europeo SHARE (The Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe), l’Italia risulta essere il paese dove il 33% dei nonni si prende cura quotidianamente dei nipoti, contro l’1,6% della Danimarca o il 2,9% della Svezia. «Questa situazione, giudicabile positiva sotto l’aspetto umano, nasconde però una realtà in cui le famiglie giovani si devono appoggiare a quelle di origine per poter accudire i figli, in tempi di difficoltà economiche ed occupazionali e di carenti investimenti nel settore della famiglia e dei servizi sociali: anche in questo l’Italia rappresenta il fanalino di coda tra i paesi europei nella percentuale del PIL dedicato al welfare della famiglia», a dichiaralo Leo Venturelli, pediatra di famiglia e referente per l’educazione sanitaria e la comunicazione della SIPPS.  Secondo una ricerca statunitense, il 33% dei nonni pensa che il lattante possa dormire a pancia in giù, il 23% ha detto di fianco; solo il 44% ritiene giusta la posizione sulla schiena. Quasi il 74% degli intervistati ritiene che il girello sia un buon dispositivo per aiutare i bambini ad imparare a camminare, sebbene i pediatri denuncino il rischio di cadute causato da dislivelli del suolo. E ancora, il 49% dei nonni intervistati pensa che non ci siano problemi a lasciare peluche o altri giocattoli nel letto durante il sonno del bambino nei primi mesi di vita, sottovalutando il rischio che possa andare a sbatterci contro o rimanervi perfino soffocato. La formazione a genitori e a nonni rimane dunque la strada più giusta rimane il dubbio su chi debba fare questo training? Per la Sipps le risorse in campo sono molteplici: si va dai genitori, istruttori “naturali” nel definire le regole e le indicazioni per la cura dei nipoti, alle istituzioni, che possono garantire o organizzare corsi, seminari, approfondimenti, ai pediatri, che sia individualmente sia come società scientifiche possono intervenire utilizzando linee guida, consigli, indirizzi di comportamento.

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