InSalute (Dott.E.Alagna)

Coronavirus: altri 150 morti in Cina, quasi tutti nello Hubei

Published

on

Nuovo picco in Corea del Sud, le borse asiatiche sono in profondo rosso

PECHINO. Le autorità sanitarie cinesi hanno annunciato che sono morti altri 150 pazienti a causa del nuovo coronavirus. Il totale delle vittime sale dunque a 2.592. Anche stavolta la stragrande maggioranza dei decessi, 149, sono nella provincia dell’Hubei. La Cina ha confermato anche 409 nuovi casi di contagio, quasi tutti nella stessa provincia, il che porta il totale dei contagi a 77.150 persone.

 

Ridotto il livello di allerta in 6 province

Le autorità della provincia del Guangdong hanno abbassato il livello di allerta: la provincia è passata dal «Grado 1» di emergenza pubblica, il più grave, al «Grado 2» a partire da oggi. Il Guangdong era la seconda provincia più colpita dopo l’Hubei. Adesso sono sei le amministrazioni provinciali che hanno abbassato il livello di allerta (le scorse settimane, a un certo punto erano tutte e 31 le amministrazioni al «Grado 1»). Anche lo Shanxi ha abbassato il livello al «Grado 2», mentre il Gansu, Liaoning, Guizhou e lo Yunnan sono al «Grado 3» di emergenza.

Coronavirus, le mascherine servono a evitare il contagio? Le differenze tra le maschere

A Wuhan gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno completato la loro missione. Durante la «due giorni», il gruppo ispettivo composto da cinesi e stranieri ha visitato vari ospedali, avuto colloqui con l’autorità sanitaria locale e ha incontrato Ma Xiaowei, direttore della Commissione sanitaria cinese. Tra di loro, esperti di Usa, Germania, Giappone, Nigeria, Russia, Singapore e Corea del Sud. La delegazione, arrivata in Cina lunedì, ha già visitato il Guangdong e il Sichuan. La tappa a Wuhan non era prevista ma è stata aggiunta venerdì. La Cina è stata criticata per aver opposto resistenza alla collaborazione con esperti stranieri, specialmente americani.

Nuovo picco in Sud Corea, 161 casi e totale a 763

Nuova impennata di contagi confermati di coronavirus in Corea del Sud. Le autorità sanitarie di Seul hanno confermato 161 nuovi casi, molti dei quali (131) collegati alla città meridionale di Daegu, che ha assistito a un forte aumento dei contagi settimana scorsa. Il totale delle persone contagiate sale a quota 763, mentre sono sette i morti causati dall’epidemia.

 

Tre casi in Kuwait, sale il bilancio delle vittime in Iran

Tre casi di contagio da nuovocoronavirus della polmonite in Kuwait: i pazienti sono persone che avevano viaggiato in Iran. Lo ha reso noto l’agenzia di notizie kuwaitiana Kuna. È salito a 61 il numero ufficiale dei contagiati dal coronavirus (Covid-19) in Iran. Lo indica il nuovo bilancio del ministero della Salute, citato da media locali, che parla di 18 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, tra cui 8 a Qom, 3 a Teheran, 2 a testa a Rasht, Arak e Isfahan e 1 a Hamadan. Il bilancio ufficiale di vittime resta al momento di 12, ma un deputato di Qom ha parlato stamani di almeno 50 morti solo nella sua città, accusando le autorità di «non dire la verità» al riguardo.

Confermato il secondo caso di contagio in Israele. Si tratta di un cittadino che era a bordo della nave da crociera «Diamond Princess» rimasta in quarantena in Giappone. Lo ha reso noto il ministero della Salute, citato dai media locali.

Borse asiatiche in rosso, timori contagi fuori Cina
Borse asiatiche in rosso sui timori di un aumento dei contagi fuori dalla Cina. A Seul, l’indice Kospi segna un ribasso in chiusura di oltre il 3% (-3,6%) dopo l’aumento dei casi nel Paese, giunti a quota 763, secondo gli ultimi calcoli ufficiali, mentre Hong Kong segna un ribasso di oltre un punto percentuale (-1,63%). Contrastate le Borse cinesi: Shanghai ha terminato la seduta mattutina con l’indice Composite in calo dello 0,34%, mentre Shenzhen segna un rialzo, alla pausa, dello 0,69%. Negative anche Singapore e Taiwan, che arrestano rispettivamente dello 0,89% e dell’1,3%.

(Fonte: ANSA)

Click to comment

In Tendenza

Exit mobile version