Editoriali

Salus Animarum

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Il titolo in latino significa: la salvezza delle anime; la finalità del diritto canonico è, nella mente del legislatore, quella di aiutare l’opera di evangelizzazione e della cura pastorale che la Chiesa realizza. La parrocchia è dunque il luogo per antonomasia in cui si realizza appieno la salus animarus. Questa parola è stata utilizzata recentemente dal papa in occasione del corso sul nuovo processo matrimoniale, a cui hanno partecipato numerosi di parroci. “Fatevi prossimi – chiede Bergoglio ai parroci – con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi. Essi, sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli, verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura. Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo. Abbiate verso di loro uno sguardo di tenerezza e di compassione. Questa cura degli ultimi, – raccomanda – proprio perché emana dal Vangelo, è parte essenziale della vostra opera di promozione e difesa del Sacramento del matrimonio”. Ai parroci, pastori della chiesa, viene chiesto dunque di testimoniare il sacramento del matrimonio e il bene primordiale della famiglia, aiutando le coppie “a vivere nelle luci e nelle ombre”. C’è un carico di umanità e di apertura mentale oltre che spirituale da parte del santo padre non indifferente; d’altronde ci ha abituati alle sorprese che magari lo rendono apparentemente impopolare e oggetto di critiche, ma che a medio – lungo termine dimostrano una visione che va oltre un sguardo di normalità e consuetudine. La ciesa dunque si interroga su quello che viene considerato il dilemma del nuovo millenni: convivenza o matrimonio? 20 – 30 anni fa era inimmaginabile uscire dalla famiglia d’origine per andare a vivere con il partner senza passare dal matrimonio in chiesa. Non si riusciva ad accettare ciò che oggi è diventato normale, cioè convivere. Molti la vedono come una sorta di via d’uscita rispetto ad un aumento esponenziale di matrimoni in crisi, in cui negli ultimi anni sono raddoppiate le separazioni e i divorzi. Ecco la nuova strada tracciata dal papa, di aprire le porte ai giovani in crisi non soltanto emotiva ma soprattutto economica, perché oggi per sposarsi bisogna quasi contrarre un mutuo!

 

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