Editoriali

“Spes contra spem”

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Giovani disoccupati e anziani soli, come fare diventare questi due problemi e farli diventare una risorsa? Da quasi un anno è attiva a Roma un’idea, porta il nome di: “Spes contra spem”, la cooperativa sociale che gestisce case famiglia per minori e persone disabili. Un progetto pilota che potrebbe replicarsi in varie parti d’Italia e che prevede l’avvio di un’attività imprenditoriale di catering pensata per gli anziani soli del III municipio: un centinaio circa, sulla base dei dati forniti dall’amministrazione capitolina. I pasti saranno preparati dai ragazzi e consegnati a domicilio. I ragazzi, compiuti i 18 anni, per legge, devono lasciare la casa famiglia e affrontare il mondo da soli. Ecco che si trasformano in veri e propri angeli custodi per tutti quegli anziani soli che hanno difficoltà a cucinare. «Il progetto ”Una ricetta per due” nasce dal sogno di trasformare le debolezze dei ragazzi che escono dalle case famiglia in risorse preziose per gli abitanti del territorio dove lavoriamo da tanti anni — spiega il presidente di Spes contra spem, Luigi Vittorio Berliri. Entro un anno intendiamo offrire un servizio accessibile a tutti, che sosterrà l’autonomia degli anziani e la serenità delle loro famiglie, e consentirà ai ragazzi di proseguire un percorso personale verso la piena integrazione». L’attivazione del progetto è stata resa possibile grazie ad una quota del 5×1000 che è stata raccolta dall’associazione. Una cooperativa fatta di persone che si occupano di persone. Spes contra spem è la “Speranza contro ogni speranza”, è la speranza che vince le difficoltà, è caparbietà, è impegno, è mettere completamente se stessi nella realizzazione di un progetto che per la cooperativa è un mondo più a misura dell’uomo, di ogni uomo. «La casa famiglia fornisce un porto sicuro ai tanti ragazzi adolescenti che faticano a trovare “casa” o perché scappati dai loro paesi in guerra, o perché, per problematiche varie, non hanno luogo in cui vivere dignitosamente. L’Approdo è ancora oggi una casa famiglia per minori in difficoltà. A questi minori, noi di Spes contra spem cerchiamo di restituire la possibilità di sognare e di poter nuovamente credere in un futuro migliore». L’altro alloggio è stato intitolato Semi di autonomia. «Un nome non casuale – spiegano -: il servizio che offriamo accoglie sei giovani di età compresa dai 18 ai 21 anni facendo sì che questi inizino a sperimentare la gestione della vita quotidiana sotto il nostro accompagnamento e la nostra tutela. I progetti di inserimento lavorativo e le borse lavoro permettono ai ragazzi di trovare un’occupazione che sia insieme opportunità di reddito e occasione formativa con l’obiettivo, quindi, di “accompagnare” i ragazzi verso la completa autonomia lavorativa e sociale, seguendo le inclinazioni di ognuno».

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