Editoriali

Un laicismo senza ragione

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Il titolo è preso in prestito da un post che don Giuseppe Fausciana, ha voluto inserire sul social network a margine dell’articolo del quotidiano Avvenire, dal titolo: “L’esclusione di Gesù dalla scuola. Una misera caricatura della laicità”. Il nuovo parroco della Chiesa di S’Anna di Enna Bassa, sceglie dunque uno degli strumenti tecnologici più potenti e immediati della contemporaneità, Facebook, per puntare dritto e senza giri di parole su una vicenda che ha davvero dello scandaloso. Ecco i fatti: siamo a Rozzano, piccolo comune alle porte di Milano, un dirigente scolastico, Marco Parma, guida l’istituto comprensivo “Garofani”, scuola di infanzia di primo e secondo grado. I crocifissi dalle pareti di questa scuola sono stati eliminati da tempo; ma la notizia di questi giorni è che il concerto di natale, è stato rinominato “concerto d’inverno” e spostato a metà gennaio. Il preside dichiara: “A Rozzano due bambini su dieci sono stranieri e bisogna «rispettare la sensibilità di chi appartiene ad altri credo religiosi”.. ma la dichiarazione più sconcertante è: ”…dopo i tragici fatti di Parigi, cantare “Tu scendi dalle stelle” e “Adeste fideles” è una provocazione pericolosa”. Ci si chiede, ma chi pùò avere paura di un concerto di Natale? Sindaco e parroco della piccola comunità sono infuriati. Solidarietà anche da parte dell’Associazione nazionale dei presidi. Umberto Folena, editorialista di Avvenire commenta così questa vicenda: “ Ma se il dirigente scolastico voleva qualificarsi come paladino della ‘laicità’, ha decisamente sbagliato mira. La sua è una ben misera caricatura della laicità, forse è solo un laicismo rozzo per palati grezzi. La vera laicità è sempre e soltanto inclusiva. Non si è laici, né si accoglie chi appartiene a culture e fedi diverse, annullando la propria identità culturale e religiosa. Neppure la si brandisce come un corpo contundente. Ma nasconderla significa, banalmente, dire e fare il falso, ossia spacciarsi per ciò che non si è. Se non hai un’identità, come puoi confrontarti e dialogare con chi ne ha una diversa dalla tua?” E conclude: “Ma adesso chi lo spiega, ai bambini che vanno in giro a cantare la ‘chiara stella’, che sono dei pericolosi provocatori? Don Fausciana nel suo post si interroga: “La libertà/sfizio di un dirigente soppianta quella di una comunità. Il dialogo educativo della scuola con la famiglia dove va a collocarsi in questa vicenda?” (Nella foto del’Ansa il dirigente Scolastico Marco Parma)

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