Editoriali

“Ctrl+Z”

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Questo comando della tastiera del computer che molti conoscono serve ad annullare una operazione per correggere un errore. La scritta “Ctrl + Z, Beato il cuore che perdona” ha campeggiato sulle magliette di un migliaio di giovani che da tutta la Sicilia  si sono dati appuntamento nei giorni scorsi a Palermo per il  XIX capitolo,  organizzato ogni anno dai Frati Minori di Sicilia. Raduno nel piazzale antistante la Cattedrale e poi in marcia verso piazza Verdi, accanto il teatro Massimo per ascoltare la messa celebrata dall’Arcivescovo di Palermo Monsignor Corrado Lorefice. Lo slogan “Ctrl+Z” ha voluto evidenziare il dono della Misericordia che Dio dà  all’uomo, annullandogli il peccato, e ridandogli la possibilità di amare e di perdonare. Un tema in linea con la prossima Giornata Mondiale della Gioventù.  Colpisce molto la gioia che i francescani riescono a esprimere nei loro raduni. A Palermo anche la “Giupas band”, composta da frati e giovani francescani,  che hanno animato la giornata. Non sono mancati i momenti di preghiera e la confessione con sacerdoti che si sono messi a disposizione in piazza Verdi per impartire il sacramento della riconciliazione. Un percorso di conversione spesso comincia da una serie di errori; si dovrebbe tentare di guardare in faccia la triste realtà e magari provare a “resettare” per usare un gergo informatico, la propria vita e rialzarsi. Sbagliare significa fare anche esperienza e di questo il Vangelo è ricco di esempi. La parola “perdono” è quella che viene declinata meno. Tante, troppe famiglie distrutte dall’odio e dal rancore soltanto perché qualcuno ha commesso uno o più errori. Una delle leggi di natura è che ad azione corrisponde reazione uguale e contraria. Ma spesso le reazioni sono imprevedibili e difficilmente si potrà pigiare il tasto  “Ctrl+Z”. Fratelli contro sorelle,  quasi sempre il “Dio denaro” impera. La regola francescana corre in soccorso in questo senso, di chi  attraversa momenti di sconforto alla ricerca di una propria identità.

Video di: Alfredo Pace

 

 

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