Editoriali

Il dramma della casa e della famiglia

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L’effetto contagio per molti non ha ancora attecchito in Italia, ma presto, e gli economisti sono pronti a scommetterci, la crisi dei mutui arriverà come uno ”tsunami” anche nel sistema sociale italiano. Le banche ammettono: mai così cari i mutui per gli italiani. A dirlo è il consueto rapporto mensile dell’Abi – l’Associazione bancaria italiana – dove si dice che è «in lieve aumento il costo medio dei finanziamenti quale riflesso delle indicazioni della politica monetaria della Banca centrale europea. Di contro rispondono Adusbef e Federconsumatori, sottolineando come «non ci fosse bisogno del rapporto dell’Associazione bancaria per certificare l’aumento del costo del denaro» nel nostro Paese. Non potevamo che occuparci questa settimana delle centinaia di giovani che vogliono mettere su casa e convolare a nozze. Ma la nostra riflessione si ferma anche sul ”dramma di coloro, pensionati o famiglie con un solo reddito, che sono raggiunti da provvedimenti di sfratto e non trovano altre opportunita”. Si è espresso così, nei giorni scorsi il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Angelo Bagnasco. Nella sua prolusione, l’arcivescovo di Genova ha voluto rivolgere la sua attenzione ai giovani fidanzati che vorrebbero sposarsi? ”nei loro progetti ? dice Bagnasco – sono annichiliti per il problema dell’abitazione che non si trova oppure e’ inavvicinabile per le loro risorse. Ci sono inoltre situazioni di promiscuita’, dove famiglie diverse sono costrette a vivere in uno stesso appartamento, magari fatiscente, e per ciò stesso non in grado di garantire un vicendevole rispetto”. Infastidiscono sempre più i proclami dei politici di turno che continuano a sostenere che il Governo lavora prioritariamente a favore delle fasce più deboli. E se non servono a scuotere le coscienze le grandi adunate di piazza e adesso il duro monito dei vescovi italiani, in quale direzione bisognerà andare? Quale potrebbe essere il consiglio più giusto da dare a quanti vorrebbero pianificare in modo stabile il loro futuro? La famiglia fondata sul matrimonio, cellula fondante e inarrivabile di ogni società non può essere calpestata o peggio ignorata da chi è chiamato a governare la cosa pubblica. Il nostro auspicio e che ”l’onda anomala” non arrivi mai e che si possa trovare uno spiraglio di conforto e speranza per quanti vogliono investire proprio sulla famiglia

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