Editoriali

Famiglie in crisi, 1 su 5 non ce la fa! Colpa della pandemia

Published

on

L’ultimo report dell’Istat sui comportamenti dei cittadini durante la seconda fase della pandemia, è impietoso: una famiglia su cinque ha difficoltà economiche gravi; dal mutuo alle bollette centinaia di migliaia di nuclei familiari non riescono ad arrivare a fine mese. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal maggiore quotidiano italiano, il Corriere della Serra,  l’Istituto di statistica sottolinea che il 13,4% degli intervistati ha avuto problemi col pagamento delle bollette (l’11,8% ha dovuto rimandarne il pagamento, il 9,1% non è riuscito a pagarle), il 16,5% ha dovuto rinunciare alle vacanze, il 13,9% non è riuscito a fare fronte a una spesa imprevista, il 6,3% non è riuscito a pagare le rate di un mutuo o di un prestito o le spese necessarie per i pasti mentre il 6,7% non è riuscito a pagare l’affitto. Parliamo di più di 11 milioni di persone (22,2%) in difficoltà. Non sorprende quindi scoprire come, più della metà degli intervistati sia convinta che la situazione economica del Paese peggiorerà. A fronte di questi dati quasi 13 miliardi di euro sono stati erogati dallo stato per il reddito (o la pensione) di cittadinanza tra aprile 2019 e marzo 2021. Mentre nel primo trimestre di quest’anno il sussidio è arrivato a quasi 1,5 milioni di famiglie per quasi 3,4 milioni di persone coinvolte. I dati sono contenuti nell’Osservatorio sul reddito di cittadinanza pubblicato dall’Inps, dal quale emerge l’intera fotografia della misura di sostegno al reddito e di lotta alla povertà. Secondo le rilevazioni dell’Inps, la regione con il maggior numero di nuclei precettori è la Campania con il 22 per cento delle prestazioni erogate, seguita dalla Sicilia con il 20 per cento; in queste regioni risiede il 61 per cento dei nuclei beneficiari. Prevalgono i nuclei composti da una o due persone (62 per cento), il numero medio di persone per nucleo è 2,3 e l’età media dei componenti è di 35,8 anni. I nuclei con minori sono 386mila e costituiscono il 34 per cento dei nuclei beneficiari, pari al 56 per cento delle persone interessate, mentre i nuclei con disabili sono 194mila, il 17 per cento del totale pari al 18 per cento delle persone interessate. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, tenuto conto della necessità di garantire un più ampio accesso al Reddito di Emergenza il cui termine perentorio di presentazione era stato fissato al 30 aprile 2021, ha autorizzato il differimento del termine di presentazione delle domande al 31 maggio 2021. Per le famiglie in condizioni di difficoltà per l’emergenza Covid sarà possibile avere tre mensilità (marzo, aprile, maggio) dell’indennità pari a 400 euro nel caso di un unico componente che può arrivare fino a 840 per una famiglia con due maggiorenni e tre minori con la presenza di un disabile. Sono 640mila le domande arrivate all’Inps finora. I dati dell’Inps e del ministero del lavoro tracciano un quadro molto preoccupante dal quale si evince una ripresa legata al recovery plan, tanto lenta quanto complicata. Gli statistici sono al lavoro per stabilire quanto tempi passerà prima che la situazione possa risollevarsi ma ciò che emerge dai sondaggi è la paura di molti di non cadere in povertà assoluta

Click to comment

In Tendenza

Exit mobile version