Cultura

 Uno strappo nel globo di carta. Riflessioni in libertà

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Era necessario l’ arrivo del Coronavirus per dimostrare a tutto il pianeta che viviamo in un mondo estremamente fragile e fondato più sull’ apparire che sull’ essere?

Nell’ arco di un mese, con un semplice soffio d’ aria, si è scatenata una tempesta che, originatasi in Cina e diffusasi rapidamente dal Nord al Sud del globo terrestre, ha spazzato via e, ancora purtroppo, continua a farlo, migliaia di vite.

Scossi nel nostro delirio di onnipotenza

Il Coronavirus ci ha costretti a cambiare le nostre  abitudini ed esigenze quotidiane. Convinti di vivere in un mondo globale e di essere informati  dai dispositivi tecnologici su tutto e su tutti, sempre, il Coronavirus ci ha fatto comprendere che il mondo virtuale è lontano da quello reale.

Abbiamo dei limiti e delle barriere mentali e fisiche che dobbiamo abbattere per superare i confini del nostro, è necessario rafforzare la conoscenza, sempre più nella profondità, del nostro essere.

Il nostro modo di pensare e di essere ci si rivela infatti fondato su false illusioni e direi quasi, ottenebrato da una visione egoistica e molto ristretta di ciò che ci circonda.

Anche la scienza medica, nonostante i progressi compiuti, dinnanzi al Coronavirus,  ha dovuto riconoscere la propria inferiorità nella lotta all’ epidemia scatenata dall’ invisibile nemico.

La complessa trama della nostra mente, intessuta di speranze, è stata sfilacciata dalla paura del virus.

Ci eravamo illusi di poter vivere una vita sempre più longeva

Scienziati di tutto il mondo non hanno ancora trovato il farmaco per distruggere il virus e ritornare alla vita.

Non dobbiamo lasciarci abbattere, al contrario dobbiamo reagire, rafforzarci per poter ancora godere del dono meraviglioso della vita.

Pertanto, è necessaria la coesione di tutti gli essere umani, ricreare un nuovo Umanesimo che si svolga parallelamente ad uno sviluppo solidale della società tutta.

Abbiamo imparato da questa esperienza dolorosa quanto siano importanti gli affetti, i cari, gli amici dai quali dobbiamo stare lontani, ma sempre presenti nel nostro cuore,  e soprattutto  dobbiamo ricordare e ringraziare, seguirne l’ esempio di  coloro che si sono impegnati a prezzo della loro vita per salvarne altre.

Laura Bisso

 

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