Editoriali

Guerra ai pedofili!

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C’è grande indignazione nell’opinione pubblica italiana sulla vicenda del pedofilo di Agrigento, già condannato, rimesso in liberta, tornato a stuprare una bambina di 4 anni. Noi genitori, sentiamo forte la rabbia verso chi si permette addirittura di sfiorare un innocente.Da cattolici sicuramente non dobbiamo scagliarci con violenza e associarci al coro di arrabbiati che invocano, come extrema ratio,la castrazione chimica,ma sicuramente siamo tutti d’accordo sul fatto che ci troviamo di fronte casi patologici, persone malate che molto spesso non hanno la consapevolezza della loro devianza e possono in qualsiasi momento reiterare le condotte per cui sono stati puniti. In questi giorni abbiamo molto apprezzato la posizione dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che, attraverso il suo legale rappresentante, Antonino Napoli, ha chiesto la certezza della pena e l’obbligo di cura per i pedofili. Forse non tutti sanno che la nostra legge, esattamente l’art. 609 del codice penale, non considera i reati sessuali, soprattutto contro i minori, come il frutto di turbe psichiche e, pertanto, non prevede misure, tese ad un trattamento sanitario. Se poi ci confrontiamo con altri paesi europei ci rendiamo veramente conto di essere rimasti all’età della pietra. Esperienze fatte con successo in Danimarca, in Norvegia e in Gran Bretagna, dovrebbero spingerci a importare modelli di comportamento positivo per arginare questo fenomeno che rischia di rimanere nell’indifferenza più totale. In un periodo di campagna elettorale dove tutti rispolverano vecchi slogan e si sentono i paladini della democrazia, (ditemi cosa c’è di democratico nella scelta dei candidati da parte delle segreterie politiche e non del popolo), nessuno ancora parla di pedofilia con chiarezza. Chissà se il nuovo Parlamento potrà occuparsi fra le sue prime priorità di prevenire i reati sessuali e legiferare in maniera drastica sull’argomento. Ci associamo dunque alle richieste dell’Osservatorio sui diritti dei minori di imporre ai condannati per pedofilia un trattamento psicologico obbligatorio teso alla modifica del comportamento deviato per un periodo non inferiore alla durata della pena. I pedofili devono essere tenuti lontano da luoghi frequentati da bambini e non devono svolgere lavori che prevedano un contatto con essi per una durata non inferiore a 5 anni dalla cessazione dell’esecuzione della pena. Gli organi di Polizia dovranno avvertire le scuole, asili ed altri luoghi frequentati da minori della presenza nella comunita’ di soggetti che hanno subito una condanna per reati sessuali contro i minori per consentire, in concorso con le famiglie, di aumentare la vigilanza sui minori. Si spera dunque che venga istituto al più presto un registro informatico, non pubblico, ma accessibile a tutti gli organi di polizia in cui vengano inseriti i condannati per pedofilia.

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