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La zattera della medusa, soundtrack di G. Scinardo

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La vita di Théodore Géricault si concluse a soli 33 anni, nel 1824.  La sua produzione, in campo figurativo, fu ereditata dall’amico Euène Delacroix, considerato il principale esponente del movimento romantico francese.

A lui si deve questo straordinario dipinto in olio realizzato a soli 29 anni. La zattera della Medusa (Le Radeau de la Méduse) oggi è conservata al Museo del Louvre di Parigi ed è considerata a pieno titolo uno dei capolavori della scuola neoclassica del tempo.

Il musicista Giacomo Scinardo Tenghi, 20 anni, si è ispirato ai volti e ai corpi raffigurati a mare aperto e recuperati in una zattera di fortuna dopo il naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto il 2 luglio del 1816 davanti alle coste della Mauritania.

La potenza evocativa della musica accompagna lo strazio e la rassegnazione della ciurma, costretta a rimanere stipata in 20 metri per 7 su una zattera di fortuna.  Soltanto in 10 su 150 si salvarono.

Come per la scelta che  Géricault fece del soggetto del suo primo grande lavoro, così anche il giovane musicista palermitano scandisce con il suono ogni dettaglio del dipinto.

Scrupoloso e attento, l’artista francese  trascorse un lungo periodo di studio sul corpo umano e sulla luce, producendo moltissimi disegni preparatori, grazie anche alla testimonianza di due sopravvissuti e la ricostruzione di un modellino della zattera del del naufragio.

La colonna sonora scritta da Giacomo Scinardo per questo quadro è di grande suggestione.

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