Editoriali

L’estate dell’effimero

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 Tempo d’estate, tempo di apparire, mettersi in mostra, sfoggiare abbronzature ai limiti del rischio salute, si perché, in barba alle statistiche sugli aumenti esponenziali dei tumori della pelle, in estate tutto è concesso, anche mettersi in tanga o in trasparenti costumi all’uncinetto, vedo non vedo. Non vogliano in questa rubrica fare sfoggio di bigottismo o arretratezza culturale, anzi cerchiamo di essere osservatori attenti delle nuove mode. Le tendenze si sa le dettano i media e come sempre sono generate da un estremo bisogno di apparire, essere a tutti i costi adulati e speciali, perché le regole impongono la necessità di adeguarsi al branco e mai fare di testa propria. Le ultime stime sulle separazioni confermano ancora una volta il dato che molte coppie si lasciano proprio nel periodo estivo, forse spinte da una gran voglia di trasgredire. La parola d’ordine è dunque ”stupire”. Purtroppo però qualcuno ci riesce e diventa pure ridicolo. Sforzarsi di essere unici alla fine porta ad una omologazione che inevitabilmente fa diventare pecore dello stesso gregge. Ma ritorniamo sull’argomento separazioni?Fin dall’infanzia appare irrinunciabile il desiderio di essere amati, seppur in varie forme e con modalità diverse dalle persone più care. I genitori prima, la moglie o il marito poi. Ma è proprio con la perdita di questo target di riferimento che si è portati al narcisismo. Wipedia lo definisce come quel disturbo della personalità che una persona prova per la propria immagine e per se stesso. L’estate spinge dunque soprattutto le donne, a farsi guardare da quanta più gente possibile. Ma questa è un’arma a doppio taglio il rischio è anche la condanna all’insoddisfazione e alla frustrazione di non essere all’altezza. Tempo fa ho intervista uno psicoterapeuta, che mi confermava che ”il bisogno, agito in modo effimero e ripetitivo, non si appaga mai e tende all’infinito, con inumani sforzi da pare dell’individuo di sentirsi sempre alla ribalta, assieme ad un nugolo di suoi simili che sgomitano per essere speciali fra gli speciali, secondo una fantasticheria pervicace a metà tra l’irrazionale e il delirio”. Queste frasi mi hanno molto colpito per la lucida descrizione della società odierna, che si manifesta in tutta la sua pienezza soprattutto in estate, dove magari vengono meno certi freni inibitori. Mi convinco sempre di più che cercare negli altri la propria soddisfazione, rispondendo per forza a certi canoni di bellezza, alla fine porti a grandi delusioni che necessariamente si riverberano in quella famiglia ormai, purtroppo, andata perduta

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