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Troina e l’Oasi unite contro il Covid19

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Oltre un centinaio i risultati positivi al test. Altrettanti asintomatici

C’è un quarto comune in Sicilia che in pochi giorni è diventato zona rossa, è Troina, 9mila abitanti, in provincia di Enna. Lo ha stabilito stamattina il Presidente della regione Nello Musumeci, dopo avere informato, seppure con qualche difficoltà, il primo cittadino della comunità nel parco dei Nebrodi, Fabio Venezia.

Il Sindaco contagiato

Quest’ultimo potrebbe, si attende l’esito del tampone, rientrare fra quel centinaio di suoi concittadini, risultati positivi al Covid19. Ricoverato, assieme a lui, nello stesso ospedale a Enna, c’è anche il successore, don Silvio Rotondo,  di chi ha realizzato e costruito sulla roccia della montagna, al centro del paese, il più importante ospedale di alta specializzazione per le disabilità, padre Luigi Ferlauto, spentosi alla veneranda età di 95 anni, il 17 settembre di 3 anni fa.

Il Presidente dell’Oasi contagiato

Il sociologo di Catenanuova, padre Rotondo, anche lui si è infettato assieme a 45 disabili mentali gravi e 25 operatori sanitari. Cifre parziali, secondo le autorità sanitarie ci sarebbero molti asintomatici, da qui la decisione di blindare e chiudere gli accessi al comune per evitare la diffusione del coronavirus.

Cronaca di un bollettino di guerra

La cronaca di queste ore è simile a un bollettino di guerra, anche per la presenza dell’Esercito, del direttore dell’ospedale militare di Messina, di un team Covid inviato dall’assessore regionale alla salute Razza e di un commissario ad acta fino al 31 luglio, il dirigente del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato, Giuseppe Murolo. I migliori professionisti e militari specializzati per affiancare e sostenere medici, infermieri e personale sanitario in genere. Il sindaco, prima di accusare forti dolori ed essere ricoverato, era riuscito a requisire uno dei più importanti alberghi a 4 stelle, per isolare i contagiati.

L’hotel in quarantena

L’Hotel Costellazioni per una ventina d’anni ha ospitato i più grandi scienziati e ricercatori, che puntualmente si davano appuntamento nel centro congressi della Cittadella dell’Oasi per tenere seminari scientifici di valenza internazionale, in particolare nel campo neurologico. Adesso i due riferimenti istituzionali, il sindaco e il presidente della struttura sanitaria sono entrambi ricoverati. C’è grande smarrimento nella comunità cittadina e sanitaria dell’Oasi.

Ognuno è qualcuno da amare

Il padre fondatore è Luigi Ferlauto; per 50 anni ha creato la più importante holding della solidarietà, al motto di “Ognuno è qualcuno da amare”, centro di riferimento scientifico internazionale per il ricovero e la cura del ritardo mentale e dell’involuzione cerebrale senile. Oltre 700 tra dipendenti e collaboratori esterni, laboratori all’avanguardia, collegamenti permanenti con gli ospedali di tutto il mondo per lo scambio delle ricerche sulle disabilità; circa 300 i posti letto. I ricoverati provengono da tutta la Sicilia e qualcuno anche da fuori; sono ospitati nella struttura assieme alle famiglie, riunite nell’associazione onlus: “Noi e l’Oasi”, nata proprio per sostenere le attività del centro per un maggiore benessere dei loro figli.

Un paese in emergenza

C’è un’aria spettrale in paese, la gente ha paura, vive con l’angoscia di contrarre il virus. E’ paradossale pensare che questa popolazione scampò ad una delle battaglie più cruente durante la seconda guerra mondiale e adesso si ritrova in zona rossa. Qualche mese fa il sindaco Venezia annunciò l’imminente apertura di un museo permanente, che ospiterà 62 preziose stampe fotografiche, quasi tutte inedite, del più grande fotoreporter di guerra, Robert Capa, scattate proprio a Troina nell’agosto del 1943. La speranza è che il primo cittadino e la sua comunità, nobile e dignitosa, escano presto da questa emergenza; ci sono tante attività da proseguire e un museo da inaugurare.

Per maggiori informazioni sull’Oasi di Troina: http://www.irccs.oasi.en.it/

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