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I cento passi di Marco Tullio Giordana

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I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000)

Dedicato alla vita e all’omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia, il titolo prende il nome dal numero di passi che occorre fare a Cinisi per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti.

Peppino Impastato

Il giovane Impastato scrive articoli, uno dei quali è intitolato “La mafia è una montagna di merda”, che lo rendono inviso agli occhi del mafioso locale. Per amplificare tutta la sua rabbia, apre una radio nel paese, e la chiama Radio Aut. E’ da questi microfoni che il giovane giornalista, usando l’arma dell’ironia tagliente, attacca il boss locale Gaetano Badalamenti, tentacolare nei suoi sporchi affari.

David

A vestire i panni del giovane impasto un attore palermitano straordinario, Luigi Lo Cascio, che grazie a questo film vinse il David di Donatello. Fu celebre una scena in cui dice: “Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi e di  abituarci alle loro facce e  non accorgerci più di niente!”

Gli ingredienti di questo film sono di grande spessore; ci sono i ragazzi con la voglia di vivere, impregnati di principi forti di legalità. C’è il disonore della famiglia di appartenenza del giornalista, che osa mettersi contro il boss del paese.  E se è vero che la Sicilia oggi è cambiata si deve a persone come Peppino Impastato che hanno sacrificato la loro vita per la libertà e la verità.

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