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Cinema

I cento passi di Marco Tullio Giordana

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I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000)

Dedicato alla vita e all’omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia, il titolo prende il nome dal numero di passi che occorre fare a Cinisi per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti.

Peppino Impastato

Il giovane Impastato scrive articoli, uno dei quali è intitolato “La mafia è una montagna di merda”, che lo rendono inviso agli occhi del mafioso locale. Per amplificare tutta la sua rabbia, apre una radio nel paese, e la chiama Radio Aut. E’ da questi microfoni che il giovane giornalista, usando l’arma dell’ironia tagliente, attacca il boss locale Gaetano Badalamenti, tentacolare nei suoi sporchi affari.

David

A vestire i panni del giovane impasto un attore palermitano straordinario, Luigi Lo Cascio, che grazie a questo film vinse il David di Donatello. Fu celebre una scena in cui dice: “Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi e di  abituarci alle loro facce e  non accorgerci più di niente!”

Gli ingredienti di questo film sono di grande spessore; ci sono i ragazzi con la voglia di vivere, impregnati di principi forti di legalità. C’è il disonore della famiglia di appartenenza del giornalista, che osa mettersi contro il boss del paese.  E se è vero che la Sicilia oggi è cambiata si deve a persone come Peppino Impastato che hanno sacrificato la loro vita per la libertà e la verità.

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Cinema

L’abbaglio, un film necessario

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Il paesaggio siciliano, quello più inesplorato è uno dei punti di forza dell’ultimo lavoro del regista palermitano Roberto Andò: “L’abbaglio”.  Già nella fase di stesura della sceneggiatura, (la riconferma di ottimi scrittori come Ugo Chiti e Massimo Gaudioso), Andò ha voluto fare diversi sopralluoghi che potessero corrispondere al suo immaginario di ambientazione delle scene. Ci sono momenti del film, con l’avanzata delle truppe borboniche e delle camice rosse, che sembra di assistere ai western di Sergio Leone, in una Sicilia, insolita, fatta, di briganti/mafiosi (superba l’interpretazione dell’attore Vincenzo Pirrotta). Grazie a questo film si esplorano antichi bagli, boschi, (quello della Ficuzza è uno scenario perfetto), fiumi e luoghi impervi, a suggellare un perfetto connubio tra territorio e racconto dell’epopea dei Mille, delle vicende del colonnello Orsini e dei suoi compagni. La maturazione artistica del duo Ficarra e Picone, già avvertita in sala nel precedente lavoro de La Stranezza, anche nell’Abbaglio si riconferma come un viatico che porta i due straordinari artisti palermitani a stare al passo con quel gigante della recitazione che è Tony Servillo; solo Andò, dietro la camera, assieme al Direttore della fotografia che ha girato con Alexa 35, Maurizio Calvesi, riesce a restituirgli una luce negli occhi che ci ricorda tanto i dipinti del Caravaggio.

Sinossi

1860, Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.

Frasi

“Vedete tenente,  i siciliani hanno perso ogni speranza di potere cambiare il corso della storia, non credono più a niente, eppure nelle illusioni che muovono il mondo, e questo perché ogni volta che hanno provato a migliorare la loro condizione, i loro tentativi sono stati soffocati nel sangue da chi li domina, l’aristocrazia più corrotta e ignorante d’Europa. Voi siete giovane e avete scelto di lottare per la libertà consideratevi fortunato, tenetevela stretta questa speranza di potere cambiare il mondo”.

“Sono i giovani i destinatari di questo film, quelli che ci auguriamo possano cambiare le sorti del nostro paese. E’ un film necessario” Tony Servillo.

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Cinema

Cinema e Giornalismo

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File:La Repubblica logo.png - Wikipedia

I Love Sicilia - L'Under al Top - Dr. Giuseppe Cicero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giancarlo Giannini – Ivan Scinardo

Ivan Scinardo – Steve Della Casa

Ivan Scinardo – Alberto Crespi

Giancarlo Giannini – Ivan Scinardo

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Arianna

Braga e Bossi autori delle musiche de: “L’abbaglio”

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L’ABBAGLIO – Michele Braga ed Emanuele Bossi firmano la colonna sonora del film di Roberto Ando’

Prossimamente sarà disponibile in digitale la colonna sonora originale, a firma di Michele Braga ed Emanuele BossiI, di “L’ABBAGLIO” (edita da Edizioni Curci), il nuovo film di Roberto Andò, che arriva nelle sale italiane dal 16 gennaio distribuito da 01 Distribution.

L’Abbaglio” si colloca sul crinale di due mondi musicali ben distinti: da un lato, l’attesa di un destino epico che deve compiersi nella spedizione dei Mille; dall’altro, il tono meno serio e a tratti divertente incarnato dai due disertori che, loro malgrado, finiranno per aiutare il generale Orsini nell’impresa. Sullo sfondo, la Sicilia con tutte le sue meraviglie e contraddizioni musicali, a fare da cornice.

«Oltre ad esserci ispirati alla musica propria del periodo (e quindi chi altri se non Verdi!), abbiamo cercato una “voce narrante” originale, che legasse il racconto senza essere di parte, cercando un’epicità laica, senza celebrazioni – dichiarano Michele Braga ed Emanuele Bossi – Poter scrivere musica per grande orchestra, eseguirla e registrarla in uno dei luoghi simbolo della musica in Italia (la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone) è stata una rara opportunità che ci ha lusingato e che abbiamo colto con entusiasmo».

L’Abbaglio” di Roberto Andò è una produzione TRAMP LTD e BIBI FILM con RAI CINEMA e MEDUSA FILM, in collaborazione con Netflix. Nel film gli attori, Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone.

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