Cultura
Discernimento e responsabilità di cattolici
Referendum abrogativo e di indirizzo
“È necessario fermarsi per pensare, per riflettere, altrimenti saremo costretti ad agire come altri decidono e pensano per noi”.
In occasione delle elezioni amministrative del 12 giugno, i cittadini italiani sono chiamati ad esprimere il proprio parere in merito ad alcune eventuali modifiche delle normative sulla Giustizia.
La specificità tematica del referendum, e la formulazione dei quesiti formulati, non di facile comprensione per tutti i cittadini, ha sollecitato l’Ufficio diocesano per i “problemi sociali e lavoro” a promuove un incontro di informazione e riflessione, con il titolo. “Giustizia è interesse di tutti”.
Dopo il saluto del Vicario generale Mons. Salvatore Genchi, don Piero Sapienza , direttore dell’Ufficio, ha presentato la motivazione dell’incontro, inteso come occasione per “ educare ad una cittadinanza attiva e responsabile” in linea con i valori della Dottrina sociale della Chiesa, che pone al centro la Giustizia, guidata dalla Sapienza , come appare dalla locandina che ripropone l’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti esposta nella Sala dei Nove al Palazzo Pubblico di Siena.
Con chiarezza espositiva e proprietà di linguaggio il prof. Agatino Cariola, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Catania, ha illustrato i cinque quesiti che il 12 giugno con il SI o con il NO i cittadini sono chiamati ad abrogare.
A differenza di quanto avviene in altre Nazioni, nelle quali il referendum ha carattere legislativo e rende i cittadini protagonisti attivi nella definizione di una legge, in Italia l’istituto giuridico del referendum, previsto dell’art. 75 della Costituzione, ha una tipica connotazione “abrogativa” infatti “si chiede all’elettorato di esprimersi con un voto diretto su particolari proposte, con la possibilità in genere di scegliere – tra due o più opzioni predefinite” e questa norma consente di rendere tutti i cittadini , con manifestazione plebiscitaria, attivi e responsabili nella condivisione o meno delle leggi che il Parlamento approva.
Negli anni passati i referendum non sempre hanno prodotto le auspicate aspettative dei proponenti (500mila firme o la richiesta di cinque Consigli regionali), ma diventano un segnale di attenzione per il Parlamento assumendo la connotazione di “referendum di indirizzo”
Nell’analisi illustrativa dei cinque quesiti il Prof. Cariola ha dettagliatamente indicato la normativa vigente e le proposte di abrogazione o di modifica anche parziale di alcune norme.
Si propone, con il primo quesito, di abrogare quella porzione della “legge Severino” che regola l’ineleggibilità, e l’incandidabilità degli amministratori che incorrono in condanne giudiziarie sin dal primo grado di giustizia per delitti non colposi.
Nel secondo quesito si vorrebbe che venga abrogato l’ultimo inciso dell’art. 274 del Codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e precisamente la condizione di “reiterazione del reato” lasciando le altre condizioni di pericolo di fuga, inquinamento prove e uso di armi.
Per illustrare il terzo quesito il Relatore ha presentato l’iter di carriera dei Magistrati che, superando il concorso di Magistratura, possono scegliere o la funzione requirente o giudicante con la specificità del ruolo di Pubblico Ministero o Giudice.
La proposta referendaria prevede la separazione delle carriere eliminando la possibilità di transitare da una all’altra funzione, come accade oggi.
Sempre nell’ambito dell’organizzazione della Magistratura il quarto quesito propone la partecipazione degli avvocati “membri laici” a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari, mentre finora la rappresentanza degli avvocati è rimasta esclusa.
Nel quinto quesito, in merito alla Riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) composto dal Presidente della Repubblica, dal Presidente della Corte di Cassazione, da 16 megaelettori e 8 avvocati nominati dal Parlamento, si propone alla composizione delle liste si possa concorrere in maniera libera e spontanea senza mediazione e vincoli di appartenenza a schieramenti associativi della Magistratura.
Nel saluto conclusivo l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, apprezzando la nutrita partecipazione di pubblico nel salone dei Vescovi, ha ringraziato l’Ufficio diocesano dei problemi sociali e lavoro per la lodevole iniziativa, annunciando che in successi incontri sarà ancora approfondito il tema della “Riforma Cartabia” e portando l’eco dei messaggi della Conferenza Episcopale Italiana, appena conclusa, ha ribadito il ruolo dei cattolici come testimoni impegnati nella costruzione della società civile. Citando l’appello del Card. Bassetti, che nel discorso di commiato ha fatto riferimento ai giudici siciliani Falcone e Borsellino, “generatori di legalità”, ha annunciato che il prossimo 19 luglio sarà ricordato in maniera solenne il trentennale della morte del Giudice Paolo Borsellino.
l’Arcivescovo ha invitato tutti ad essere veri, attenti e vigili testimoni, luce che brilla nel buio nelle tenebre, che incombono per la caduta dei valori ed il pervasivo relativismo, che mortifica la dimensione sociale e comunitaria.
Giuseppe Adernò
Cultura
Festival dell’educazione civica
Per una cittadinanza inclusiva
Per mantenere sempre viva la memoria che l’Educazione Civica è nata a Catania presso il Castello Ursino, nel febbraio del 1957 e per socializzare le buone pratiche di didattica dell’Educazione Civica nelle scuole di ogni ordine e grado, l’Associazione CCdR – Consigli Comunali dei Ragazzi – ETS, in collaborazione con l’UCIIM e l’UNICEF promuove dal 23 al 25 ottobre a Catania il 1° Festival dell’Educazione Civica, che prevede relazioni, gruppi di lavoro e socializzazione dei progetti didattici.
E’ doveroso ricordare e far memoria che gli atti del convegno nazionale UCIIM, celebrato presso il Castello Ursino di Catania, nel febbraio 1957, furono presentati al Ministro dell’Istruzione, On, Aldo Moro, il quale nel 1958, con il DPR 585 del 13 giugno 1958 ha introdotto l’Educazione Civica nella scuola italiana, disciplina aggregata all’Italiano, Storia e Geografia e poi rimasta la “cenerentola” della scuola italiana.
In questi anni ha avuto diverse denominazioni proposte da ben sette Ministri, dall’originale “Educazione morale, civile e fisica “ (1955) a Convivenza democratica; Convivenza civile; Cittadinanza attiva e globale; Cittadinanza & Costituzione per “riprendere” con la legge n.92 del 20 agosto 2019, e le Linee guida del 2020, l’originale denominazione di “Educazione Civica”, unica disciplina scolastica che evidenzia e conserva nel nome la connotazione educativa della scuola.
Finalità dell’evento è la socializzazione delle buone pratiche di didattica applicata nell’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica nelle diverse scuole di primo e secondo grado e sono invitati ad intervenire i Docenti Referenti: per l’Educazione Civica, per i progetti di Legalità, di Ecologia, di Sviluppo sostenibile e di Cittadinanza digitale.
La cerimonia inaugurale del Festival avrà luogo il 23 ottobre presso l’aula 4 del Palazzo centrale in piazza Università con la partecipazione delle Autorità cittadine, religiose accademiche e scolastiche e l’intervento del Sottosegretario all’Istruzione On. Paola Frassinetti. Tra i relatori: il Garante regionale per l’Infanzia, Prof. Giuseppe Vecchio, la prof. Anna Murdaca dell’Università di Messina, delegata SAFI – Scuola di Alta Formazione dell’Istruzione; la prof. Paolina Mulè, dell’Università di Catania.
Oggi l’insegnamento dell’Educazione Civica nella scuola assume una connotazione di trasversalità, coinvolgendo le diverse discipline e si concentra in tre macroaree di interventi didattici: Costituzione, Sviluppo sostenibile, Cittadinanza digitale. Saranno proprio questi i temi che nella giornata del 24 ottobre, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania (Le Verginelle) i docenti di nove regioni d’Italia: Lombardia, Piemonte Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia prenderanno in esame, apportando ciascuno il contributo dei progetti realizzati nelle scuole.
Nel pomeriggio presso l’Auditorium “Giancarlo De Carlo” al Monastero dei Benedettini, avrà luogo la socializzazione dei progetti presentati e una tavola rotonda con il coinvolgimento delle Associazioni che operano sul sentiero dell’Educazione Civica:
Interverranno; il Garante regionale per l’Infanzia, Prof. Giuseppe Vecchio, la delegazione del “Conseil Municipal des Enfants di Schiltigheim , cittadina dell’Alsazia, dove nel 1979 ha avuto origine il primo Consiglio Comunale dei Ragazzi ; “Amici del villaggio” del Veneto; Coloriamo il nostro futuro: rete dei Consigli Comunali dei Parchi; “La Tecnica della Scuola”; “Service learning”; La scuola di Educazione Civica (Tricase – Lecce); la presidente dell’UCIIM; del Parco del Toscano, dove è attivo un progetto di educazione ambientale; la Rete Civica della Salute; l’associazione “Noi” che promuove progetti di educazione alimentare e di prevenzione per la salute, La Fondazione Sorella Natura e Parco del Toscano per l’educazione ambientale.
Al Festival è stato concesso il Patrocinio del Senato, della Camera dei Deputati, del Ministero dell’Istruzione, della Presidenza della Regione Siciliana, dell’Università e del Comune di Catania.
La cerimonia conclusiva del Festival, sabato 25 ottobre, presso il Convitto Nazionale “Mario Cutelli” sarà introdotta dall’intervento di alcuni ragazzi ex sindaci, i quali porteranno la testimonianza dei benefici ricevuti dall’esperienza vissuta nel Consiglio Comunale dei Ragazzi, attivato nella scuola – piccola città, lezione di Educazione Civica applicata, e come tali insegnamenti hanno caratterizzato il loro impegno professionale.
Interverranno il Sindaco di Motta S Anastasia, Antonio Bellia, uno dei primi componenti del CCR di Motta nel 1983, il secondo sindaco Andrea Praticò, ora docente all’Università Kore di Enna, Federico De Luco, sindaco della scuola Parini, ora docente al Politecnico di Milano e gli studenti liceali; Noemi Salinaro del “Principe Umberto”; Riccardo Grasso del “Gulli e Pennisi”; Alfio grasso del liceo “Verga” di Adrano
Ai docenti referenti che hanno presentato i progetti didattici originali e creativi sarà consegnato l’attestato di “Ambasciatore di Educazione Civica”, meritato riconoscimento per l’impegno profuso e stimolo ad essere costanti promotori di buone prassi di cittadinanza attiva.
Cultura
Il manifesto dei 100 anni di Rosa Balistreri
“Cent’anni”, presentato al Columbus day di Chicago il Manifesto per celebrare i 100 anni di Rosa Balistreri nel 2027
Chicago 15 ottobre — È stato ufficialmente presentato il Manifesto “Cent’anni”, documento fondativo delle celebrazioni dedicate ai 100 anni dalla nascita di Rosa Balistreri, che si terranno nel 2027.
Il Manifesto, che raccoglie i valori e i principi ispirati alla vita e all’opera della grande cantautrice siciliana, è stato siglato da Ron Onesti per la JCCIA – Joint Civic Committee of Italian Americans di Chicago, la più importante associazione degli italiani d’America in occasione del Columbus Day che si è svolto lo scorso 12 ottobre.
“Quest’anno la Sicilia è ospite d’onore del Columbus di Chicago, un evento a cui teniamo molto e che rappresenta il cuore della nostra comunità. Siamo, pertanto, felici che proprio da qui partano le attività per celebrare Rosa Balistreri, la cantautrice che incarna il cuore autentico della Sicilia” ha dichiarato Ron Onesti, presidente della JCCIA, l’associazione di Italo-americani che organizza il Columbus Day dal 1952.
“Abbiamo scelto di iniziare da Chicago, con l’adesione della JCCIA, per sottolineare il valore internazionale di Rosa Balistreri” – spiegano Giovanni Callea e Davide Morici della Fondazione Made in Sicily – una voce che unisce tutti i siciliani nel mondo, simbolo di libertà, dignità e radici condivise.”
Il Manifesto è stato inviato all’attenzione della Presidenza della Repubblica, della Presidenza della Regione Siciliana e delle principali istituzioni culturali nazionali e regionali.
Tra le prime adesioni già confermate figurano quella del Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, Marco Betta. Sul fronte degli artisti hanno iniziato a sottoscrivere il documento Lidia Schillaci (Palermo), “Gli Ottoni Animati” (Trapani), presenti alle celebrazioni del Columbus Day di Chicago, dove hanno rappresentato la Sicilia, ospite d’onore di quest’edizione e “I Cantustrittu” (Messina) presenti negli Stati Uniti per il Columbus week di New York e Boston.
“Rosa Balistreri è una voce che continua a parlare al mondo unisce generazioni e territori, e racconta la Sicilia autentica: la terra, la dignità, la libertà delle donne e il coraggio di chi non smette di cantare la verità” aggiungono e concludono Callea e Morici.
Il Manifesto “Cent’anni”, voluto e coordinato dalla Fondazione Made in Sicily Museum, segna l’inizio ufficiale del percorso verso il 2027 e si propone come piattaforma culturale condivisa tra Sicilia e comunità siciliane nel mondo, con eventi, mostre, concerti e progetti artistici dedicati alla memoria e all’eredità di Rosa Balistreri.
Ufficio Stampa
Manuela Zanni
Tessera Odg n. 168434
388/6933249
Cultura
Milo e la contea di Mascali
Dal Priorato all’autonomia Di Paolo Sessa
Con l’originale copertina che riproduce la foto dell’anziano e storico parroco di Milo, Mons. Concetto Fichera ed il primo sindaco di Milo, l’ing. Sebastiano Inserra, che rievoca l’immagine di “Don Camillo e Peppone” di Guareschi, il prof. Paolo Sessa, cultore e ricercatore della storia della cittadina etnea, in preparazione al 70° anniversario, ha dato vita al sesto volume che racconta il passaggio “dal priorato all’autonomia” del comune di Milo, conseguita nel 1955.
Nelle preziose pagine, frutto di intense e approfondite ricerche, l’autore compie un viaggio nella storia del borgo montano di Milo, che nel XIV secolo faceva parte del Priorato dell’Acqua di lu Milu” descrivendo l’evoluzione del territorio e della vita dei suoi abitanti, attorno alla Chiesa, al monastero e alla torre.
Le origini bizantine del comune di Milo e le antiche carte topografiche riportano le date dal 1340 al 1392 e la torre che fece edificare Giovanni d’Aragona, rivivono tra le pagine del volume ed il prof. Paolo Sessa, storico per amore , facendo quasi , dopo vent’anni, una riedizione del volume del 2005 :“Milo, Viaggio nella storia di una comunità “ , accompagna il lettore in un cammino di osservazione e di risposte a tante silenziose domande sui luoghi e le trasformazioni del paese di Milo nel corso degli anni.
Le testimonianze degli ultimi anziani di Milo e la scoperta di nuovi documenti ha fatto riscoprire la storia della teleferica di Don Puddu da nivi e le numerose trazzere che collegavano Milo ai vicini centri montani.
La presenza nel territorio di Milo di Filippo Tommaso Marinetti nel 1925, e poi ancora degli scrittori: Federico De Roberto, Angelo Musco, Rosina Anselmi ,Ercole Patti, Vitaliano Brancati, Giuseppe Patanè; del pittore Roberto Rimini; del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden, dell’antropologo Fosco Maraini, del compositore Giacomo Puccini, del tenore Beniamino Gigli,del musicista Giuseppe La rosa e Rosario Torrisi, di Natale Scalia, del barone Carmelo Nicolosi di Villagrande, del prof. Salvatore Citelli, del prof. Maganuco che ha coniato il motto dello stemma comunale “ In memore milensi salus” di Natale Scalia,e poi ancora di tanti uomini politici, senatori, onorevoli, vescovi, monsignori, arricchisce l’album storico del borgo etneo, località turistica scelta da tanti catanesi per il clima e il paesaggio.
L’eruzione del 1928, che minacciò Sant’Alfio, Milo, e cancellò la Contea di Mascali, l’avvento della fillossera che rallentò l’economia, il lavoro dei vigneti e segnò l’avvio del fenomeno migratorio verso gli Stati Uniti, l’Argentina, il Brasile e l’Australia, sono raccontati nel volume con la ricchezza di nomi, aneddoti e documentazione fotografica.
Le giornate di luglio e agosto del 1943, la presenza dei soldati tedeschi e inglesi, i bombardamenti, la distruzione della chiesa sono descritti con dovizia di particolari, come pure la presenza dei banditi Salvatore Giuliano e Alfio Barbera nei boschi di Milo e Fornazzo e poi ancora l’eruzione del 25 novembre
1950 che durò 372 giorni, fino al 2 dicembre 1951, accompagnano il lettore che viene coinvolto negli eventi che hanno segnato l’evoluzione del suggestivo borgo etneo.
Il volume, edito da Algra editore, che riporta una ricca bibliografia e un corredo di documentazioni fotografiche, pergamene e carte topografiche, è accompagnato da una nota dell’Autore, il quale consegna alle giovani generazioni il frutto delle accurate ricerche al fine di consolidare la “memoria del passato per affrontare, con minori incertezze e patemi d’animo il futuro”.
L’intera cittadinanza ha accolto con riconoscenza il lavoro del prof. Paolo Sessa, che è stato anche sindaco di Milo, in preparazione ai festeggiamenti del settantesimo delle prime elezioni comunali del 1956, che hanno segnato l’avvio dell’autonomia del comune di Milo.
Giuseppe Adernò
-
Arianna Scinardo5 anni agoIl cocker tanto famoso quanto intelligente
-
In Evidenza6 anni agoBiagio Conte: “Non vince il virus, Dio è più forte”
-
In Evidenza6 anni agoSicilia: zero decessi e zero pazienti in terapia intensiva
-
Cinema7 anni agoCinema e Massoneria un binomio misterioso e sorprendente
-
Cocker9 anni agoIl cocker è fra i cani più oziosi del mondo
-
Editoriali17 anni agoL’invidia è la vendetta dell’incapace
-
Cultura9 anni agoLe stanze ferite: diario di viaggio nella Real Casa dei matti
-
Arianna Scinardo10 anni agoIrish setter, cocker spaniel e cavalier king: “I cani rossi adottati prima degli altri”
