

Cultura
Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica
Nell’auditorium del Centro Direzionale Nuovaluce della Città Metropolitana si è svolta il 30 novembre la solenne e sobria cerimonia della consegna delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica concesse con decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 2021 a coloro che si sono distinti per meriti verso la Nazione
Hanno ricevuto il riconoscimento di “Cavaliere Ufficiale” il Dott. Giuseppe Corrado Agosta funzionario direttivo della Procura della Repubblica, servizio Polizia Giudiziaria, N.I.L (Nucleo Ispettorato Lavoro), figlio del Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Alfredo Agosta, ucciso dalla criminalità organizzata a Catania il 18 marzo 1982, al quale è intitolata l’Associazione Nazionale Antimafia ed il Ten. Col. Ottavio Chiarenza
Sono stati nominati “Cavalieri” il Dott. Antonio La Ferrara, presidente dell’associazione “Futurlab, costruiamo il futuro, il Col. CC SPE Piercarmine Sante Sica e il Sig. Gianfranco Truglio.
È stata consegnata al C.le Magg. Ca. Sc. VSP Sig. Davide Giovanni Grasso del 62° Reggimento Fanteria “Sicilia” di Catania la medaglia di “vittima del terrorismo” concessa con Decreto del Presidente della Repubblica in data 7 luglio 2021.
Nel corso della cerimonia, introdotta dal Sindaco di Catania e della Città Metropolitana, Salvo Pogliese, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, il Prefetto Maria Carmela Librizzi ha sottolineato come il riconoscimento dell’Ordine al Merito è segno di una provata “cittadinanza attiva e responsabile, tappa di un percorso d’impegno e di dedizione al bene comune”, che continua nella testimonianza e nell’esempio nei confronti delle giovani generazioni.
Alla cerimonia hanno partecipato 12 piccoli violinisti della scuola “Malerba” accompagnati dalla Dirigente Scolastica, Agata Pappalardo, dalla maestra Maria Antonietta Giangrasso
Diretti dalla docente di musica M° Emilia Belfiore i piccoli violinisti hanno eseguito l’Inno d’Italia e brani de “La vita è bella” per salutare “gli eroi del quotidiano”.
Giuseppe Adernò
Cultura
Il coraggio di educare, nuova proposta di recupero

I maestri educatori
Questo hanno insegnato i grandi Maestri Educatori ed in questi giorni è stato ricordato Don Lorenzo Milani, testimone e modello di coraggio.
Intervenendo alla tavola rotonda promossa dalla Comunità di Chiesa Mondo e dall’Ufficio per la dispersione scolastica, l’Arcivescovo Mons Luigi Renna, che per primo ha attivato un ufficio diocesano per rispondere al bisogno dettato dalla povertà educativa nella provincia etnea, ha introdotto il tema “Il coraggio di educare , in ascolto delle sfide della contemporaneità”.
Cooperando in rete con la Prefettura e con il Tribunale dei Minori la piaga della dispersione comincia ad essere guarita, ma occorre da parte degli educatori una “scelta di coraggio” a mettersi in ascolto dei ragazzi che hanno bisogno di una guida, e rispondere ai loro bisogni celati e inespressi. Nella parola “scuola “ c’è la consonante “C” che dà significato al termine, con il rischio che si legga “suola” e questa “C” che si collega al “cuore”, indica anche il coraggio di scegliere una scuola di periferia ed il coraggio di restare a lavorare con i ragazzi del quartiere come hanno lodevolmente fatto alcuni dirigenti e docenti dei quartieri di Picanello e Librino.
Alla tavola rotonda, moderata dalla coordinatrice della Comunità Chiesa Mondo, Lidia Curcio, con la collaborazione della direttrice dell’Ufficio per la Pastorale scolastica, Agata Pappalardo, sono interventi il prof Giuseppe Vecchio, garante per l’infanzia presso il Tribunale dei Minori, il quale ha portato i saluti del presidente Giudice Roberto Di Bella.
Educazione e istruzione
Nell’intreccio tra educazione e istruzione si incontrano ad operare insieme la famiglia e la scuola. L’emergenza del presente sollecita un puntale intervento di prevenzione e, come già realizzato con il progetto nazionale “Liberi di scegliere” che favorisce il trasferimento in altri contesti dei ragazzi bisognosi di particolari attenzioni, in applicazione della Legge Regionale n. 16 è stato presentato un progetto di “affido educativo temporaneo” che potrebbe offrire ad alcuni ragazzi di vivere un’esperienza di famiglia in contesti diversi da quella di origine e maturare consapevolezza e responsabilità. Anche per la realizzazione di questo progetto ci vuole “coraggio di scegliere” e di portare a compimento l’impresa.
La prof. Maria Teresa Consoli, dell’Università di Catania, ha evidenziato come il fenomeno della dispersione e dell’abbandono degli studi è presente nell’ambito universitario e sono stati attivati numerosi progetti di coinvolgimento e di premialità. Lodevole è stata l’esperienza degli studenti universitari che prestano il loro servizio tra i 73 detenuti che hanno aderito al progetto del “Polo didattico per detenuti” promosso dall’Università di Catania.
Così pure la lodevole azione di volontariato e di servizio che offrono gli ex allievi salesiani de La Salette, nel quartiere San Cristoforo, con la guida del prof. Alfredo Petralia, è segno di una vitalità educativa presente in Città che anima e sollecita un positivo coinvolgimento di tanti operatori.
In risposta alla complessità dell’educazione che presenta aspetti, formali, non formali ed informali, l’attivazione di un’efficiente rete di sussidiarietà potrà dare risposta ai sogni di futuro dei giovani, che spesso restano con le dita sulla tastiera del cellulare e non entrano in sintonia e in dialogo con la realtà, mentre le loro braccia forti e l’energia dell’età giovanile potrebbe costituire una vitale risorsa di ripresa e di resilienza.
Un applauso finale è stato dedicato ai ragazzi dell’Istituto Pestalozzi che hanno prestato un lodevole servizio di accoglienza per la buona riuscita dell’evento formativo.
Giuseppe Adernò
Cultura
Giuseppe Lavenia racconta la guerra

struire soltanto nella vicendevole fiducia”
Queste espressioni del messaggio di Papa Francesco per la 57.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, hanno motivato l’ultimo incontro culturale del 18° Festival della Comunicazione, che ha avuto luogo, sabato 20 maggio nel Salone dei Vescovi.
Giuseppe Lavenia , giovane giornalista RAI, originario di Adrano, ha raccontato i 95 giorni trascorsi a Codogno, il 21 febbraio 2020 con il “paziente 1” e la successiva esplosione del Covid 19. L’esperienza dei primi giorni della pandemia hanno segnato fortemente l’opinione pubblica ed ha contribuito ad una presa di coscienza in relazione al benessere sociale.
Il racconto ha coinvolto l’attento pubblico ed è stato evidenziato lo stile di comunicazione e di relazione che il giornalista mette in atto nel preparare i servizi di informazione per il grande pubblico della televisione.
La paura e la tensione provata nei campi di guerra, al suono delle sirene di allarme; il contatto con i profughi che lasciano la loro terra per sfuggire ai bombardamenti; l’incontro con i bambini oncologici e l’improvvista e originale partita di calcio, sono alcune delle immagini del racconto che Giuseppe Lavenia ha fatto “parlando col cuore” e testimoniando come nella trasmissione di una notizia ci sono modi diversi di comunicare e quando si trasmettono valori si entra in sintonia con il pubblico/lettore/spettatore e parte un messaggio che aiuta a vivere bene.
L’incontro, moderato da Marco Carrara, di Bergamo in presenza e Dorella Cianci di Cerignola in videocollegamento sul tema “Comunicazione , guerra, disarmo” è stato promosso anche con la collaborazione del diacono Alessandro Rapisarda, dell’Ufficio diocesano delle Comunicazioni sociali.
L’Arcivescovo Mons Luigi Renna, a conclusione dell’incontro, apprezzando il prezioso lavoro dei giovani giornalisti ha fatto luce sulla vocazione/missione del comunicatore che nel dare notizie che possono “costruire o distruggere, orientare o disorientare, rendere felici o infelici”, facendo partire il messaggio dal cuore, ricco di attenzione e sensibilità umana, trasmette certamente un raggio di speranza e di futuro. Come affermava Giorgio La Pira: “C’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente ”
Giuseppe Adernò
Cultura
Etica della comunicazione, un convegno a Catania

Nella giornata conclusiva del 18° Festival della comunicazione” il tema ”L’etica della comunicazione, promozione della salute e benessere” è stato proposto quasi come sintesi del cammino in preparazione alla 57° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Sono stati messi a dimora tanti piccoli semi i giornalisti e i comunicatori hanno il dovere di rende vivo e dinamico il cantiere della comunicazione secondo le indicazioni del messaggio di quest’anno ha percorso i sentieri della comunicazione analizzando le molteplici ambiti relativi alla coesione sociale, ai principi e ai valori della sussidiarietà, del senso della vita, al ruolo della donna nella società, al controllo delle emozioni, alla paura come dono, alla cultura del digitale in famiglia, al messaggio del Verga e alla comunicazione delle buone notizie, e all’incontro con i giornalisti inviati di guerra. Non sono mancati i temi emergenti della nostra realtà locale: la legalità, la dispersione scolastica e la valorizzazione del territorio Etna e i principi dell’ecosostenibilità ambientale.
ETICA DELLA COMUNICAZIONE nelle professioni nell’attenzione alla salute e l’agire etico della pubblicità
Nell’incontro di sabato 20 maggio è stato affrontato il tema dell’ETICA DELLA COMUNICAZIONE, o forse ancor meglio ETICA NELLA COMUNICAZIONE non come enunciazione teorica, ma come etica, che sollecita un comportamento inteso come modo di pensare e di sentire i principi morali e deontologici che poi si traducono nell’agire, nell’azione incarnata nell’esercizio della professioni attraverso i compiti sociali specifici delle varie professioni, orientate tutte al benessere del singolo e della collettività che corrisponde.
Tutto ciò afferisce alla pratica Politica, intesa come ricerca del bene comune, di quel benessere sociale che investe l’integralità della dimensione umana.
Il tema del benessere è stato il filo conduttore degli interventi che hanno aiutato a riflettere a interiorizzare e consolidare principi e valori e poi si traducono nelle azioni e nell’esercizio della cittadinanza attiva e responsabile, che impegna ciascuno a rispondere con abilità e competenza nelle molteplici esperienze esistenziali
Ha introdotto gli interventi, coordinati dal prof. Giuseppe Adernò, presidente provinciale UCSI, l’Arcivescovo Mons Luigi Renna, che già nella conferenza stampa dei presentazione del Festival, tra i processi di innovazione nella diocesi ha inserito il “cantiere dei giornalisti” affinché nell’esercizio della “vocazione di operatori dell’informazione si sentano parte integrante della Chiesa”
Il tema della 57° Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali Parlare col cuore e farlo con mitezza” completa la trilogia dei verbi: Andare e vedere; Ascoltare con l’orecchio del cuore, che negli anni precedenti hanno scandito i passi del percorso formativo e di guida etica proposto da Papa Francesco.
Il prof. Felice Giuffrè, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Catania e membro laico del CSM nel magistrale intervento ha riletto i principi etici della Carta costituzionale , che definiscono le caratteristiche della deontologia professionale che sollecita e impegna ogni cittadino, soggetto sociale, a cooperare per il bene comune ed essere testimone credibile dei valori sanciti della Costituzione.
Con una ricchezza di esperienza e di saggezza professionale dott, Augusto Consoli , specialista in ambito psichiatrico, docente di bioetica, presidente nazionale della Società scientifica per lo studio delle dipendenze patologiche; coordinatore del Gruppo alcologico regionale e del gioco d’azzardo patologico della Regione Piemonte ha trattato bel rapporto tra etica e bioetica il tema del “benessere” che tende allo star bene del cittadino nella dimensione della salute fisica e mentale e in riferimento all’ambito sanitario ha analizzato gli aspetti della comunicazione dialogica tra medico e paziente e nella presentazione degli antidoti alle difficoltà emergenti ha evidenziato la capacità critica di saper interpretare i messaggi che possono creare distorsioni nella condivisione dei percorsi di salute, auspicando che tale prassi metodologica non fosse riservata ai medici “eroi” o delegata alla chatGPT.
L’intervento della giornalista Pinella Leocata ha indirizzato l’attenzione ai casi di malasanità e di cattiva gestione del servizio sanitario
L’ottica di una comunicazione responsabile e del businnes etico , grazie al contributo della dott.ssa Emilia Grazia Costa, di Torino esperta in ricerca, marketing e vendite , responsabile dei progetti speciali della Rai sui tema della pubblicità ha offerto all’attento pubblico nuovi orizzonti di cittadinanza attiva e di positiva fruizione dell’ecosfera mediale che comprende i molteplici canali della comunicazione e delle relazioni sociali,
L’agire etico della pubblicità e l’ottica di una comunicazione commerciale responsabile impegna ad rispettare indicazioni e norme di certificazione, misurazione, sostenibilità e per essere a servizio di tutti necessita di un’attenzione speciale anche nei confronti delle disabilità, creando un modello di “pubblicità inclusiva”.
Interventi specifici sull’etica nella professione del giornalista sono stati proposti dal presidente nazionale della FISC, (Federazione Settimanali Cattolici), Mauro Ungaro, il quale ha esplicitato le finalità del servizio di informazione e formazione che svolgono i settimanali cattolici, che “danno voce a chi voce non ha “ ed il segretario nazionale UCSI e tesoriere dell’Ordine dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Salvo Di Salvo, nel constatare come i social media, alla portata di tutti, diffondono notizie, e non sempre vere e circostanziate, sollecitano la responsabilità del giornalista che racconta la verità “con lo stile sapiente della carità”.
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