Cultura
La lettura, un bene prezioso
La lettura come incontro e non come scontro. Einstein diceva che “per avere figli intelligenti basterebbe legger loro le fiabe ad alta voce: intelligenza è intus-legere (leggere dentro), per penetrare il mondo e abitarlo bisogna prima leggerlo. Un bambino senza fiabe è privo della mappa per la sua esplorazione autonoma della vita, la fiaba è infatti – direbbe Vico – “metafisica fantasticata”. Quanti docenti potrebbero tirare fuori dagli studenti la passione per la lettura? E ci chiediamo anche quanti genitori? Ecco allora che i giovani potrebbero appassionarsi alle storie, o leggere, come direbbe un cineasta, “il reale” che ci ruoto attorno. E se c’è un periodo della vita di ogni essere umano che è il più complicato e difficile è l’adolescenza. Una sorta di tempo ibrido di passaggio tra il bambino e l’adulto. Pavese si rammaricava di non leggere più i libri come, da adolescente, “con quella viva ed ansiosa speranza di cose spirituali”. Recentemente il quotidiano La Stampa di Torino ha pubblicato una sorta di classifica sui libri maggiormente scelti dai giovani al ritorno dalle vacanze estive: i più e-letti sono stati: Open di Agassi, due romanzi di Jane Austen e Fahrenheit 451. Al liceo un professore di filosofia mi fece amare uno degli autori più complessi e controversi della letteratura russa, Dostoevskij. Le notti bianche, è un racconto che ha anche ispirato il film omonimo del grande regista Luchino Visconti, che si consacrò con il Gattopardo, ma anche “Quattro notti di un sognatore” di Robert Bresson. Film e racconti che ovviamente vi suggerisco se avete figli adolescenti. E se esiste dunque un percorso virtuoso per fare innamorare i nostri figli alla lettura certamente bisogna cominciare dalla fiaba, quindi da un racconto più lungo, per passare a un romanzo breve prima e lungo successivamente per approdare al grande romanzo. Questo probabilmente è il virtuosismo della lettura capace di allenare il cervello alla gradualità e all’assorbimento temporale e progressivo del testo e delle parole. Cosa sarebbe l’odissea raccontata, narrata e magari proiettata su grande schermo in un liceo, gli studenti certamente non direbbero che barba e che noia anzi si appassionerebbero alle gesta di Ulisse e magari troverebbero spunto per la riscoperta di valori perduti. Un buon inizio potrebbe essere quello di mettere un libro sui nostri comodini prima di andare a dormire e iniziare magari con la lettura di una pagina a sera.
Cultura
Per una città ecosostenibile
Lettera al sindaco
I bambini della classe terza primaria dell’Istituto paritario “John Dewey” hanno scritto una lettera al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, presentando alcune idee “per aiutare Catania a diventare una città meno inquinata e più sostenibile”.
L’aver scoperto che lo scorso anno Catania ha avuto la maglia nera della sostenibilità ambientale, li ha impegnati ad elaborare alcune proposte operative sollecitando: maggiore pulizia nelle strade; più bidoni per la raccolta differenziata, più piste ciclabili , panelli solari e parchi verdi”.
La lettera scritta a mano dai piccoli è stata consegnata al Sindaco in occasione di un incontro al Palazzo degli elefanti e i piccoli si sono resi portavoce degli altri bambini della Città, presentando al Sindaco insieme alla lettera alcuni disegni con messaggi operativi e simbolici la A: il vulcano, la T: gli alberi, la N: l’elefante, la I : le case e i palazzi. E poi ancora le auto elettriche. Il no ai cumuli di spazzatura.
I bambini, accompagnati dal preside Giuseppe Adernò, dalle maestre Federica Abate, e Veronica Miano, da Mariagrazia Puglisi in rappresentanza dei genitori, sono stati accolti con onore al Municipio, mettendo in azione un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.
Il Sindaco Trantino ho molto apprezzato l’iniziativa e, facendo tesoro dei consigli dei bambini ha chiesto la loro collaborazione per essere “come le formichine operose, capaci di far camminare l’elefante” e dare alla città di Catania una nuova dimensione di socialità e di progresso.
I disegni dei bambini sono stati collocati sotto il vetro nella stanza del sindaco, quale monito costante per una città ecosostenibile.
Cultura
I Cavalieri della Repubblica in cammino
A PESCARA CONVEGNO PER IL DECENNALE ANCRI
I Cavalieri della Repubblica in cammino sul sentiero della Solidarietà
Nelle splendide sale dell’Hotel Adriatico di Montesilvano -Pescara il prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale alla LUMSA di Roma e membro della commissione dei 35 esperti chiamati dal Presidente della Repubblica per le riforme istituzionali, ha sviluppato il tema sul “Principio della solidarietà nella Costituzione italiana”, mettendo a fuoco il valore solidarietà, inteso come aiuto tra le persone, muto sostegno tra i cittadini , sulla scia dei “diritti sociali” che scaturiscono da una “solidarietà paterna” che spetta allo Stato , come ben espresso nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea negli articoli 27-38, che trovano riscontro nell’art. 2 della Costituzione quando si richiamano i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociali”.
Nell’art. 52 della Carta Costituzionale vengono altresì richiamati i doveri di “solidarietà fraterna” che impegna ogni cittadino alla: difesa della Patria, fedeltà alla Repubblica, al rispetto delle norme tributarie che costituiscono la garanzia dei servizi di assistenza, salute, scuola, tutela del cittadino.
Nella voce solidarietà si intrecciano diritti e doveri, che vengono applicati ed esercitati nell’impianto organizzativo delle autonomie locali, nelle quali ciascun ente collabora e contribuisce alla costruzione del bene comune a beneficio di tutti i cittadini dello Stato italiano.
Attenzione all’altro
Il valore dell’attenzione all’altro, alle periferie, agli emarginati, ai profughi, alle molteplici povertà sociali impegna ogni cittadino a mettere in azione gesti e comportamenti di attenzione, di rispetto e di concreto aiuto.
Una particolare attenzione è stata riservata dal Relatore alle derive libertarie (droga, aborto, gender, eutanasia) che nella società di oggi, dominata dal relativismo, pervadono il tessuto sociale e corrodono le redici dei valori.
Dopo il saluto del presidente dimissionario Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, è stato letto il messaggio del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ai convegnisti in occasione del V raduno nazionale, auspicando, come recita il motto ANCRI “Parati sumus iterare” a rinnovare le azioni di legalità e di impegno civile che hanno fatto meritare la prestigiosa onorificenza.
L’impegno
L’impegno per una solidarietà agita qualifica il contributo sociale e civile dei Cavalieri della Repubblica e i molteplici i interventi delle sezioni vengono coordinate dal delegato nazionale Antonio Benfatti.
IL presidente emerito, Uff. Tommaso Bove, ha percorso il cammino storico dell’associazione fondata nel 2014 ad Anzio, aggregando soltanto gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ed ora presente nel territorio nazionale con quattromila aderenti.
Al teatro Circus di Pescara ha avuto luogo la serata di gala, aperta alla cittadinanza,con la partecipazioni di illustri artisti della regione.
La domenica,20 aprile, dopo la solenne S. Messa nella Cattedrale di Pescara, dedicata a San Cetteo, con l’esposizione di numerosi labari delle sezioni regionali e territoriali e con la recita della preghiera del Cavaliere, nella piazza del monumento dei Caduti è stata deposta una corona di alloro dal Sindaco Carlo Mascia, dal presidente Ancri Antonello De Oto e della presidente della sezione ANCRI di Pescara, Annamaria Di Rita.
Hanno partecipato alla manifestazione cittadina gli studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, che hanno eseguito il Canto degli italiani, utilizzando il linguaggio dei segni, e portando una grande bandiera tricolore.
L’annullo postale, nella ricorrenza del 10° anniversario della fondazione dell’Ancri, ha suggellato la solenne ricorrenza.
Giuseppe Adernò
Cultura
Esplorando il Ruolo del Critico d’Arte
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