In Evidenza
Baccanti di Euripide al Teatro Biondo di Palermo
Nell’adattamento di Laura Sicignano, Dioniso è un’entità androgina ed eversiva
Debutta martedì 1 febbraio, alle ore 21.00 nella Sala Grande del Teatro Biondo di Palermo, Baccanti di Euripide nella messa in scena di Laura Sicignano, che firma anche la traduzione e l’adattamento insieme ad Alessandra Vannucci.
Prodotto dal Teatro Stabile di Catania, lo spettacolo rientra nel progetto artistico di ricerca dedicato al femminile come elemento di eversione nella tragedia classica, avviato dalla regista nel 2019 con Antigone. Repliche fino al 6 febbraio.
«Baccanti è un mondo rovesciato – spiega Laura Sicignano – nel quale il razionale, virile, Penteo, il re dalle certezze assolute, viene sedotto dall’ambiguo straniero che lo trascina in un gioco al massacro. Sarà la madre Agave a smembrarlo gioiosamente, mentre i vecchi Cadmo e Tiresia sono follemente sapienti e amorali e le donne, che non rispettano le regole, si inebriano nella danza e su fondono con la natura».
La tragedia di Euripide, in questo nuovo adattamento, è ambientata all’interno di un museo infestato da presenze malefiche, probabile riproposizione spaziale della mente di Penteo, uno spazio geometrico e razionale nel quale muffe e infiltrazioni simboleggiano inquietudini profonde e desideri repressi.
In questo luogo oscuro, avvolto da un tappeto sonoro digitale, si manifestano apparizioni e altri fenomeni sovrannaturali che danno vita ad un circo demoniaco, dominato da metamorfosi e travestimenti.
A vestire i panni di Dioniso è Manuela Ventura, mentre le Baccanti sono Egle Doria, Lydia Giordano e Silvia Napoletano. Al loro fianco, Alessandra Fazzino nei panni di Agave, Antonio Alveario (Tiresia), Franco Mirabella (Cadmo) Aldo Ottobrino (Penteo) e Silvio Laviano (Messaggero),
Le musiche sono eseguite dal vivo dal compositore Edmondo Romano, scena e costumi sono di Guido Fiorato, i video sono curati da Luca Serra, le luci da Gaetano La Mela e i movimenti di scena dalla coreografa Ilenia Romano; assistente alla regia è Nicola Alberto Orofino.
Note di regia
Baccanti parla di un rito arcaico. Questa tragedia ci appare oggi misteriosa e rivoluzionaria in quanto l’autore sembra rinunciare definitivamente all’idea che vi sia una forza ordinatrice alla base del Cosmo. Bacco nel nostro spettacolo è un’entità androgina ed eversiva: è il regista che tiene segretamente le fila di tutti gli eventi. Gioca a dadi le vite degli uomini e si diverte. La divinità dai molti nomi e dalle molte storie che più di tutte tra i greci rappresenta il Caos è al tempo stesso il legame con la Zoé, la forza vitale che tutto attraversa. Dio e disordine finiscono per identificarsi, così come Penteo e Dioniso si contrappongono e si rispecchiano come due opposti che si attirano e si respingono. Baccanti è un mondo rovesciato dove il razionale, virile, Penteo, il re dalle certezze assolute, viene sedotto dall’ambiguo straniero, che lo irretisce in un gioco al massacro, dove sarà proprio la madre Agave a smembrarlo gioiosamente, mentre i vecchi Cadmo e Tiresia sono follemente sapienti e amorali, le donne non rispettano le regole e si inebriano danzando e fondendosi con la natura.
Baccanti sembra citare a priori e contenere in sé gran parte del teatro futuro. Questa tragedia è attraversata da un rito arcaico di smembramento e rigenerazione, misterioso e profondamente radicato nella nostra cultura. Siamo nella stanza di un museo infestato da presenze malefiche, che forse è la traduzione spaziale della mente di Penteo, uno spazio geometrico e razionale, ma minacciato da muffe e infiltrazioni, inquietudini e desideri violentemente repressi. Qui si manifestano apparizioni e scomparse di sogni e di inconfessabili desideri. Siamo in un circo demoniaco, dove regnano metamorfosi e travestimento. Su musica elettronica, le donne corrono con i lupi: streghe e femmine folli di Dioniso, le Baccanti sono un piccolo esercito impeccabile di principesse inservienti pronte a danzare e a sbranare, sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile e sono libere. Baccanti è la celebrazione del mistero prepotente fino all’assurdo di Dioniso, della Zoé che non ha morale, la cui sacerdotessa è la potenza dell’imprevedibile forza eversiva femminile. Baccanti è una distruzione e una rinascita. In quest’opera Euripide sembra esprimere l’intuizione che nella cultura occidentale stia avvenendo una fine e un nuovo inizio.
Laura Sicignano
dall’1 al 6 febbraio 2022, Sala Grande
Baccanti
di Euripide
regia Laura Sicignano
traduzione e adattamento Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
personaggi e interpreti
(in ordine di apparizione)
Dioniso Manuela Ventura
Baccanti Egle Doria, Lydia Giordano, Silvia Napoletano
Agave Alessandra Fazzino
Tiresia Antonio Alveario
Cadmo Franco Mirabella
Penteo Aldo Ottobrino
Messaggero Silvio Laviano
musiche eseguite dal vivo Edmondo Romano
scene e costumi Guido Fiorato
movimenti di scena Ilenia Romano
luci Gaetano La Mela
video e suono Luca Serra
regista assistente Nicola Alberto Orofino
produzione Teatro Stabile di Catania
calendario delle rappresentazioni:
mar. 1 feb. ore 21.00
mer. 2 feb. ore 17.30
gio. 3 feb. ore 17.30
ven. 4 feb. ore 21.00
sab. 5 feb. ore 19.00
dom. 6 feb. ore 17.30
Cultura
Esplorando il Ruolo del Critico d’Arte
Cinema
Premi David di Donatello 2024
Centosettantuno film italiani di lungometraggio di finzione iscritti; 26 quelli diretti da registe donne; 61 le opere prime; 138 i documentari; 495 i cortometraggi. Questi i numeri della 69ᵃ edizione dei Premi David di Donatello 2024.
Anche quest’anno la Rai sarà a fianco della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e di Cinecittà per raccontare, venerdì 3 maggio, la cerimonia di premiazione, in diretta in prima serata su Rai 1, condotta da Carlo Conti con Alessia Marcuzzi e tanti ospiti prestigiosi.
L’evento si svolgerà negli studi di Cinecittà, nel leggendario Teatro 5, “tempio” della grande cinematografia nazionale e internazionale, che diventerà per una notte la casa dei David. Una narrazione diffusa della nuova storia degli iconici studi, che includerà il residential stage del Teatro 14, un unico set che racchiude cinque ambientazioni, e il Teatro 18, il Volume Stage per la produzione virtuale, tra i più grandi d’Europa, che ospiteranno diversi momenti della cerimonia.
Cinecittà si racconterà come casa del talento e dell’ecosistema produttivo, cantiere sul futuro in continua evoluzione, simbolo della magia creativa del cinema e della sua capacità di rinnovamento
Nel corso della cerimonia saranno assegnati venticinque Premi David di Donatello e i David Speciali.
I PREMI DELLA 69ᵃ EDIZIONE
La Giuria dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello assegna 20 riconoscimenti ai film usciti in Italia dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 nelle sale cinematografiche, 1 Premio David per il cinema internazionale e 1 Premio David per il Miglior Documentario.
● 20 i Premi David per il cinema italiano: film, regia, esordio alla regia, sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale (adattamento), produttore, attrice protagonista, attore protagonista, attrice non protagonista, attore non protagonista, autore della fotografia, compositore, canzone originale, scenografia, costumi, trucco, acconciatura, montaggio, suono, effetti visivi VFX.
● 1 Premio David per il cinema internazionale, destinato a una delle opere straniere distribuite in Italia.
● 1 Premio Cecilia Mangini per il miglior documentario di lungometraggio: una commissione formata da otto esperti in carica per due anni – Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Elisabetta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi – ha il compito di preselezionare le quindici opere da sottoporre al voto della giuria per poi arrivare alla cinquina. Si intende in questo modo favorire una visione più sostenibile, informata e attenta del “cinema del reale” da parte della giuria. Il Premio David di Donatello per il Miglior Documentario è dedicato a Cecilia Mangini.
Una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado assegna 1 Premio David Giovani, destinato al miglior film italiano con temi vicini alle nuove generazioni.
Un’apposita commissione, nominata dal Presidente e composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Marzia Gandolfi, Francesco Giai Via, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi, assegna 1 Premio David di Donatello per il Miglior cortometraggio.
Il David dello Spettatore è un premio che intende manifestare l’attenzione e il ringraziamento dell’Accademia ai film e agli autori che hanno fortemente contribuito al successo industriale dell’intera filiera cinematografica.Un David dello Spettatore viene assegnato al film italiano uscito entro il 31 dicembre 2023, che ha totalizzato il maggior numero di spettatori nelle sale cinematografiche calcolato entro la fine di febbraio 2024.
I David Speciali, designati da Presidenza e Consiglio Direttivo, saranno assegnati a personalità del mondo del cinema.
I Premi David di Donatello sono organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla Rai, in collaborazione con Cinecittà S.p.A. Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli.
La 69ᵃ edizione della manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA, con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.
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