Cultura
Tra gli eventi del 1943 il Codice di Camaldoli
Dal 18 al 24 luglio 1943 cinquanta intellettuali cattolici, laici e religiosi, riuniti presso il monastero benedettino di Camaldoli, in provincia di Arezzo, diedero avvio un nuovo percorso di storia elaborando un testo di cultura sociale che è divenuto guida e riferimento per la stesura della Carta Costituzionale.
Tra i partecipanti, Ezio Vanoni, Giorgio La Pira, Paolo Emilio Taviani, Guido Gonella, Vittorino Veronese, Sergio Paronetto, Angela Gotelli, Giuseppe Capograssi, Gesualdo Nosengo, Aldo Moro, Giulio Andreotti.
Il documento programmatico, noto come “Codice di Camaldoli” compie oggi 80 anni e rileggendo le 36 pagine che scandiscono le tematiche relative allo Stato, alla Famiglia, all’Educazione, al lavoro, alle attività economiche e alla vita internazionale.
Vengono alla luce i valori della “giustizia sociale” tra i fini primari dello Stato, come “concreta espressione del bene comune”, a garanzia della libertà e della democrazia.
Si ritrovano nel testo i temi salienti della società di oggi con tutte le problematiche sociali che risultano ancora in gran parte emergenti, anche a causa delle repentine trasformazioni e innovazioni tecnologiche, di comunicazione e di relazione.
Il Codice di Camaldoli che ha come pilastri portanti “il bene comune “ e “l’armonia sociale” è stato fonte di ispirazione e guida per l’azione della Democrazia Cristiana, che si stava formando in quel periodo e che dopo la seconda guerra mondiale fu, per diverse legislature, il maggiore partito di governo
Tra le molteplici anticipazione del Codice di Camaldoli si intravedono i segni concreti della riforma agraria, della riforma tributaria, e poi ancora l’istituzione della Cassa del Mezzogiorno, la costruzione di case popolari, le pensioni anche ai lavoratori autonomi, le pensioni sociali, la scuola per tutti, la partecipazioni statali nell’industria per lo sviluppo e l’occupazione ,i contratti collettivi di lavoro, lo Statuto dei lavoratori, la Cassa integrazione, il sostegno ai disabili, la tutela delle lavoratrici madri.
Nel Codice veniva dichiarato anche il diritto all’obiezione di coscienza contro leggi ingiuste e appariva in nuce il principio della sussidiarietà.
Il 21 luglio il Presidente della Repubblica Sergio Matterella sarà a Camaldoli insieme ai cardinali Pietro Parolin e Matteo Zuppi per celebrare gli 80 anni del Codice, che porta la firma della meglio gioventù di allora, crogiuolo del futuro e segno di rinascita dopo il fascismo. Tra questi vanno ricordati i giovan: Igino Righetti, che con una Casa Editrice ed una Associazione era riuscito ad educare una classe dirigente e Sergio Paronetto, presidente della FUCI, direttore generale dell’IRI, teorico delle “partecipazioni statali” ed estensore del Codice di Camaldoli, morti entrambi alla età di 34 anni.
Giuseppe Adernò
Cultura
Per una città ecosostenibile
Lettera al sindaco
I bambini della classe terza primaria dell’Istituto paritario “John Dewey” hanno scritto una lettera al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, presentando alcune idee “per aiutare Catania a diventare una città meno inquinata e più sostenibile”.
L’aver scoperto che lo scorso anno Catania ha avuto la maglia nera della sostenibilità ambientale, li ha impegnati ad elaborare alcune proposte operative sollecitando: maggiore pulizia nelle strade; più bidoni per la raccolta differenziata, più piste ciclabili , panelli solari e parchi verdi”.
La lettera scritta a mano dai piccoli è stata consegnata al Sindaco in occasione di un incontro al Palazzo degli elefanti e i piccoli si sono resi portavoce degli altri bambini della Città, presentando al Sindaco insieme alla lettera alcuni disegni con messaggi operativi e simbolici la A: il vulcano, la T: gli alberi, la N: l’elefante, la I : le case e i palazzi. E poi ancora le auto elettriche. Il no ai cumuli di spazzatura.
I bambini, accompagnati dal preside Giuseppe Adernò, dalle maestre Federica Abate, e Veronica Miano, da Mariagrazia Puglisi in rappresentanza dei genitori, sono stati accolti con onore al Municipio, mettendo in azione un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.
Il Sindaco Trantino ho molto apprezzato l’iniziativa e, facendo tesoro dei consigli dei bambini ha chiesto la loro collaborazione per essere “come le formichine operose, capaci di far camminare l’elefante” e dare alla città di Catania una nuova dimensione di socialità e di progresso.
I disegni dei bambini sono stati collocati sotto il vetro nella stanza del sindaco, quale monito costante per una città ecosostenibile.
Cultura
I Cavalieri della Repubblica in cammino
A PESCARA CONVEGNO PER IL DECENNALE ANCRI
I Cavalieri della Repubblica in cammino sul sentiero della Solidarietà
Nelle splendide sale dell’Hotel Adriatico di Montesilvano -Pescara il prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale alla LUMSA di Roma e membro della commissione dei 35 esperti chiamati dal Presidente della Repubblica per le riforme istituzionali, ha sviluppato il tema sul “Principio della solidarietà nella Costituzione italiana”, mettendo a fuoco il valore solidarietà, inteso come aiuto tra le persone, muto sostegno tra i cittadini , sulla scia dei “diritti sociali” che scaturiscono da una “solidarietà paterna” che spetta allo Stato , come ben espresso nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea negli articoli 27-38, che trovano riscontro nell’art. 2 della Costituzione quando si richiamano i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociali”.
Nell’art. 52 della Carta Costituzionale vengono altresì richiamati i doveri di “solidarietà fraterna” che impegna ogni cittadino alla: difesa della Patria, fedeltà alla Repubblica, al rispetto delle norme tributarie che costituiscono la garanzia dei servizi di assistenza, salute, scuola, tutela del cittadino.
Nella voce solidarietà si intrecciano diritti e doveri, che vengono applicati ed esercitati nell’impianto organizzativo delle autonomie locali, nelle quali ciascun ente collabora e contribuisce alla costruzione del bene comune a beneficio di tutti i cittadini dello Stato italiano.
Attenzione all’altro
Il valore dell’attenzione all’altro, alle periferie, agli emarginati, ai profughi, alle molteplici povertà sociali impegna ogni cittadino a mettere in azione gesti e comportamenti di attenzione, di rispetto e di concreto aiuto.
Una particolare attenzione è stata riservata dal Relatore alle derive libertarie (droga, aborto, gender, eutanasia) che nella società di oggi, dominata dal relativismo, pervadono il tessuto sociale e corrodono le redici dei valori.
Dopo il saluto del presidente dimissionario Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, è stato letto il messaggio del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ai convegnisti in occasione del V raduno nazionale, auspicando, come recita il motto ANCRI “Parati sumus iterare” a rinnovare le azioni di legalità e di impegno civile che hanno fatto meritare la prestigiosa onorificenza.
L’impegno
L’impegno per una solidarietà agita qualifica il contributo sociale e civile dei Cavalieri della Repubblica e i molteplici i interventi delle sezioni vengono coordinate dal delegato nazionale Antonio Benfatti.
IL presidente emerito, Uff. Tommaso Bove, ha percorso il cammino storico dell’associazione fondata nel 2014 ad Anzio, aggregando soltanto gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ed ora presente nel territorio nazionale con quattromila aderenti.
Al teatro Circus di Pescara ha avuto luogo la serata di gala, aperta alla cittadinanza,con la partecipazioni di illustri artisti della regione.
La domenica,20 aprile, dopo la solenne S. Messa nella Cattedrale di Pescara, dedicata a San Cetteo, con l’esposizione di numerosi labari delle sezioni regionali e territoriali e con la recita della preghiera del Cavaliere, nella piazza del monumento dei Caduti è stata deposta una corona di alloro dal Sindaco Carlo Mascia, dal presidente Ancri Antonello De Oto e della presidente della sezione ANCRI di Pescara, Annamaria Di Rita.
Hanno partecipato alla manifestazione cittadina gli studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, che hanno eseguito il Canto degli italiani, utilizzando il linguaggio dei segni, e portando una grande bandiera tricolore.
L’annullo postale, nella ricorrenza del 10° anniversario della fondazione dell’Ancri, ha suggellato la solenne ricorrenza.
Giuseppe Adernò
Cultura
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