

Cultura
La mia battaglia in difesa dei bambini. Parla don Di Noto
Ecco il nuovo libro su don Fortunato Di Noto
“Lasciate che i bambini vengano a me”, “Se non diventerete come i bambini…” sono queste le parole del Vangelo che hanno dato alla vita di Don Fortunato Di Noto un indirizzo di ministero pastorale nell’universo di internet.
Come San Francesco applicò alla lettera l’imperativo del Vangelo “Va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, vieni e seguimi”, così Don Fortunato dal 1989 ha messo in atto l’ammonimento di Gesù: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare”. (Matteo 18,6).
Il biografo
Roberto Mistretta, biografo di don Pino Puglisi e di Rosario Livatino, nel recente volume “La mia battaglia in difesa dei bambini”, edito dalle edizioni Paoline, quasi in un libro-documentario ha raccontato in modo puntuale la storia, l’attività l’esperienza pastorale di Don Fortunato Di Noto, fondatore della onlus METER. un punto di riferimento nazionale e internazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, soprattutto online, insignito anche del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica”, socio onorario dell’ANCRI di Catania.
Nel volume sono raccolte le storie, i drammi delle vittime, la profonda solitudine e la speranza che hanno trovato coloro che sono entrati a far parte della grande famiglia dell’associazione Meter.
I numeri
Oggi sono 18.milioni i minori di età compresa tri i 2 e i 17 anni che in Europa hanno subito abusi sessuali.
Come il Buon Pastore, Don Fortunato ha aperto il suo cuore di Padre e ha messo sulle sue spalle e numerose vittime degli abusi sessuali di pedofilia ed in collaborazione con la Polizia postale ha denunciato fatti e misfatti, suscitando la formazione di una nuova coscienza civile di attenzione all’uso di internet.
Tra le pagine del libro emerge come trent’anni fa un prete, nella chiesa cattolica, si è occupato di pedofilia, “Voce che gridava nel deserto” e all’inizio il suo ministero non è stato accolto, ma la tenacia e i benefici sociali prodotti hanno dato merito e luce a questo “speciale servizio della chiesa” contro gli abusi e in linea con la tolleranza zero adottata da Papa Francesco.
L’opera di don Fortunato e di Meter “non è una storia di filantropia “, come dichiara Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto -, bensì è “una storia teologica che parla della fede e di un particolare tipo di cristianesimo che ancora tarda a realizzarsi”.
La forza di tanto innovativo ministero di “battaglia in difesa dei bambini” Don Fortunato l’attinge dalla sua spiritualità, dalla costante preghiera, e dall’Eucarestia (nel libro si racconta del giorno della sua prima comunione), e l’Autore che è stato per due anni accanto a Don Fortunato ha saputo cogliere quelle sfumature che rendono eccezionali le cose ordinarie.
“Io sono convinto, afferma Don Fortunato, che la Chiesa si riformerà partendo dai bambini. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, alla domanda “Chi sono i prediletti di Gesù?” risponde “I poveri, i bambini, i nemici e i lontani” e forse questo lo dimentichiamo, perché non lo diciamo mai. Allora io vorrei una Chiesa di bambini, una Chiesa pura e semplice come i bambini, quasi “una chiesa bambina”».
Molti, troppi sono i bambini ridotti a schiavitù sessuale e manipolati da chiare ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di piacere e l’emergenza educativa diventa sempre più drammatica.
Oggi, la crisi della pandemia ha aggravato il problema ed ha moltiplicato gli abusi sui minori, costretti a vivere con chi abusa di loro. Le segnalazioni di abusi nel decennio sono passare da 23 mila a 725 mila.
L’associazione Meter
“L’impegno dell’associazione Meter è di salvare tutti ma, un solo bambino abbandonato dovrebbe interrogarci e farci vergognare”, invece prevale la globalizzazione dell’indifferenza, dell’insensibilità, dell’asfissia emotiva. Quanti hanno a cuore il bene comune, non possono chiudere gli occhi dinanzi a questo dramma ed occorre lavorare insieme e in sinergia.
“Ciascuno apporti il proprio contributo”, è l’appello di Don Fortunato per garantire efficacia e continuità ai tanti positivi interventi realizzati.
La GBV
“Giornata dei bambini vittime di violenza” che dal 1995 si celebra il 25 aprile ed anche la “Giornata nazionale contro la pedofilia” del 5 maggio costituiscono delle positive occasioni per evidenziare come la drammatica realtà della pedopornografia che dovrebbe essere messa al centro dell’agenda politica, con maggiore incisività e con adeguati e commisurati fondi economici. La tutela dei minori, inoltre, necessita di una legge adeguata che disciplini le trasmissioni televisive non sempre rispettose dei bisogni educativi dei piccoli
Giuseppe Adernò
Cultura
Il 25 aprile a Linguaglossa

Tre Donne catanesi nell’albo dell’Ordine al Merito della Repubblica
La ricorrenza del 25 aprile, ricordando l’80° anniversario della Liberazione , è stata celebrata con solennità nel comune di Linguaglossa.
Dopo la deposizione della corona al Monumento ai Caduti in piazza Municipio, la cerimonia si è svolta nella centrale piazza dei Vespri Siciliani, con la partecipazione delle Autorità civili, militari e religiose della provincia e i rappresentanti dell’ANPI.
ll Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, nel corso del suo mandato ha voluto celebrare le solennità nazionali nei comuni della Provincia e nell’occasione ha consegnato una medaglia al caporale maggiore dell’esercito italiano Carmelo Morales, riconosciuto come vittima del terrorismo e nove onorificenze agli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica,
I ragazzi sindaci di Linguaglossa e San Pietro Clarenza, Diego Pennisi e Sara Palmieri hanno letto il messaggio inviato dal Ministro Guido Crosetto per la celebrazione del 25 Aprile, che quest’anno si è svolta in maniera sobria e con la bandiera a mezz’asta, per la morte di Papa Francesco.
Il Sindaco Luca Stagnitta ha dato il saluto alle Autorità, ricordando anche un eroe della resistenza del comune di Linguaglossa e dopo l’intervento sul significato del 25 aprile, il Prefetto ha consegnato le onorificenze.
Con il titolo di Commendatore della Repubblica sono state nominate la direttrice delle Biblioteche Riunite “Civica e A. Ursino Recupero” di Catania, Angela Rita Carbonaro, e il Procuratore aggiunto presso il tribunale di Catania Marisa Scavo.
Il titolo di “Cavaliere della Repubblica” è stato consegnato alla preside Agata Pappalardo, già dirigente dell’Istituto “Malerba” di Picanello e responsabile dell’Ufficio per la dispersione scolastica della diocesi di Catania in collaborazione con la Prefettura per i piani di riscatto sociale delle periferie.
Hanno ricevuto il diploma di “Cavaliere della Repubblica”: il Direttore della Banca d’Italia, filiale di Catania, Gennaro Gigante; l’Imprenditore Salvatore Trovato; Andrea Finocchiaro, Docen te di enogastronomia presso istituti di formazione regionali e statali; i Militari: Fabio Di Giovan Paolo – Primo luogotenente, dell’Aeronautica militare; Achille Cilli Rusci – Luogotenente con cariche speciali e il Brigadiere capo della Guardia di Finanza Giovanni Vincenzo Scalia.
Hanno consegnato i diplomi i ragazzi sindaci di Linguaglossa, San Pietro Clarenza, Nicolosi, Mascalucia, S. Agata Li Battiati, Mascali, Calatabiano, Piedimonte e Catania (Cavour) insieme ai Consiglieri del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Linguaglossa.
Giuseppe Adernò
Cultura
Il palazzo del poeta, “anima nobile” dal taglio moderno

La strada che si collega alla centralissima via Roma si chiama: “Seminario Italo Albanese – Via del Poeta”, al numero civico 20 si arriva attraverso un percorso che potremmo definire “poetico”, perché sospesi in aria, come nuvole, ci sono frasi e citazioni che raccontano la magia di questo luogo, intriso di un’anima mecenate che ha voluto fare rinascere, trattandoli come un piccolo borgo, un gruppo di palazzi decadenti, (in alcuni c’erano ancora le stalle), per restituirli, con sofisticate opere di restauro e recupero, ad una bellezza moderna. E’ la titolare, Rosa Di Stefano, oltre vent’anni di giornalismo, da poco eletta presidente regionale di Federalberghi, ma con un lutto che probabilmente non potrà mai elaborare per la perdita dell’indimenticabile marito, l’imprenditore turistico Nicola Farruggio, spentosi lo scorso mese di ottobre, a farci da guida nel varcare l’ingresso, lasciandoci alle spalle il rumore vibrante della città.
Spazio – temporale
E’ come attraversare uno spazio – temporale dove ogni dettaglio respira di una energia che ti riporta a epoche passate, mentre attorno c’è la vivacità del presente.
Gli ambienti
Sono arredati con cura e Rosa ci confessa che è stata proprio lei l’interior designer. Mentre attraversiamo i corridoi e saliamo le scale immaginiamo questa dimora residenza di famiglie più o meno illustri, maestosa, a pochi metri dalla trafficatissima Via Roma. Il palazzo del Poeta è attiguo all’Hotel Posta, anch’esso di loro proprietà.La luce soffusa ci conduce ad ambienti pensati come caffè letterario o per piccole proiezioni video.
I restauri
La pietra originale recuperata, e le antiche travi in legno, è come se ci facessero entrare in una dimensione surreale, che stordisce tutti i sensi. Senti ancora l’odore del legno e Rosa ci indica una trave, incastonata nel muro, risalente al 1600, come da certificazione peritale.
Atmosfera “intellettuale”
Ovunque respiri un’atmosfera di raffinata eleganza e di intimo raccoglimento, e non è inusuale incontrare intellettuali che fumano il sigaro, bevono il cognac e mangiano cioccolato fondente. I libri, molti antichi, ritrovati durante i lavori di ristrutturazione, sono conservati con cura; Rosa maneggia un manoscritto del Gattopardo, che conserva gelosamente nel suo studio che è anche una stanza segreta senza tempo.
Gli eventi culturali
Sono tanti egli eventi culturali pensati e realizzati qui, la bellezza del Palazzo del poeta fa da scenario unico e invita turisti e appassionati in genere ad allontanarsi dal caos delle attrazioni più frequentate della città per immergersi in un’atmosfera di tranquillità e bellezza, scoprendo un lato nascosto e affascinante di Palermo. In fondo è un modo per connettersi con la “Cultura” e vivere un’esperienza indimenticabile, ricca di fascino e suggestioni.
Per maggiori info: Palazzo del Poeta, Via Seminario Italo Albanese 20 – Via del Poeta
Ivan Scinardo
In memoria di Nicola Farruggio
Cultura
Catania, Concerto nella Chiesa San Giuliano

Il 40° Anniversario del FEC: Fondi Ecclesiali di Culto appartenenti allo Stato, è stato celebrato con un concerto sinfonico nella splendida cornice della Chiesa di San Giuliano, sede dell’ Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, facente parte dell’inestimabile patrimonio del Fondo – istituito con la legge 20 maggio 1985 n 122, attuativa di un Accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, avente come finalità la conservazione, la manutenzione e la tutela del ricco patrimonio artistico degli edifici di culto di grandissimo pregio.
Sono intervenuti: l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, il Prefetto Maria Carmela Librizzi ; il Questore dott. Giuseppe Bellassai; il Comandante della Direzione Marittima Sicilia Contrammiraglio Antonio Ranieri; il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Generale Antonino Raimondo; il Comandante Provinciale dei Carabinieri Generale Salvatore Altavilla; il Comandante dell’Aeronautica Militare Colonnello Stefano Spreafico; il Vice Sindaco dott. Paolo La Greca.
Tra i presenti anche il Direttore generale del FEC, Prefetto Alessandro Tortorella il quale ha voluto evidenziare che anche la Chiesa di San Giuliano fa parte dell’inestimabile patrimonio del Fondo, originale per la pianta circolare.
Protagonisti sono stati gli Allievi dell’ Orchestra Sinfonica Giovanile del Liceo Musicale Statale “G. Turrisi Colonna”, presente la Dirigente Scolastica Emanuela Gutkowski, insieme a docenti e solisti: Baritono Salvo Todaro, Tenore Davide Benigno, Soprani Carmen Barone e Lusinè Tishinyan, il Sossof onista Alfio Russo e gli Allievi solisti Rachele Bondici, i quali guidati dalla bacchetta di Fabio Raciti hanno incantato il numeroso pubblico con l’ esecuzione di Musiche Sacre e Sinfoniche di Charpentier, Bellini, Caccini, Bizt, Puccini e Mascagni.
All’ evento, condotto da Salvo La Rosa, hanno preso parte anche 70 bambini del Coro di voci bianche della Chiesa di San Biagio preparati dalla Prof. Linda Giuntalia, i quali, accompagnati dall’ Orchestra hanno intonato l’ Inno Nazionale e cantato l’Inno del Giubileo “Pellegrini di Speranza”.
L’ Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha espresso inoltre gli auguri di buon compleanno e parole di ringraziamento al Prefetto Maria Carmela Librizzi per l’ impegno istituzionale e il lavoro svolto con passione al servizio di tutta la Provincia Catanese.
Giuseppe Adernò
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