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Cinema

Generazione millenials, riflessioni sul film di Moccia

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Alcuni giorni fa, essendo un divoratore di film, mi sono imbattuto nel lavoro del regista Federico Moccia, dal titolo “Non c’è campo”; è la storia di un gruppo di liceali che, in gita in un paesino del Salento, si ritrova completamente senza copertura di campo dei cellulari. Non mancano momenti di panico e astinenza da Wi-Fi. Mi sono interrogato su quelli che ormai vengono definiti i millennials o generazione Y, quelli nati tra gli anni ’80 e il 2000 e che rappresentano l’ultima generazione del XX secolo. Il Times li ha definiti pigri, superficiali e narcisisti; tutto è dovuto loro, vogliono lasciare il segno, sono i cultori della filosofia dello “sharing”, sono orientati all’utilizzo esclusivo del cellulari. Sono nati in piena rivoluzione digitale ma vivono durante la più grande crisi economica dalla depressione degli anni ’30. Partecipano ai flashmob, aspettano l’happy hour, acquistano low cost. Sono youtuber, fashion blogger e instagrammer. Sono consumatori molto attivi, comprano online, sempre ed ovunque.  Bahuman, nel suo libro “Danni collaterali”, li descrive in maniera impietosa, come tutti “fighi” che sanno tutto, ma in realtà solo pochi sono sicuri di se. Ma c’è una nuova ricerca che circola in questi giorni e che riguarda i giovani disposti a lasciare casa per trasferirsi. Secondo le ultime rilevazioni di Eurostat, alla richiesta di disponibilità verso un trasferimento per ottenere un lavoro, solo quattro ragazzi su dieci avrebbero risposto con un’apertura. Di questi, due partecipanti su dieci sarebbero disposti ad un cambiamento di residenza interno alla penisola, mentre il rimanente 20% anche fuori dai confini. Si tratta di dati particolarmente rilevanti soprattutto se li si paragona con le risposte offerte dai giovani delle altre nazioni prese in considerazione. All’Italia spetta la quota peggiore di under 34 che non si sono mai trasferiti in vita propria per lavoro, con un picco del 98%.Un altro dato importante sottolineato dall’Eurostat è che la disponibilità a muoversi aumenta al crescere del grado di istruzione. Una conferma di come il proseguimento degli studi possa aprire a molteplici attività lavorative, favorendo anche un atteggiamento più favorevole verso la ricerca di nuove opportunità. Per molti ricercatori i millennials sono cresciuti in mezzo a strategie fallimentari di educazione familiare. Per esempio è sempre stato detto loro che erano speciali, sempre. E’ stato detto che potevano avere tutto quello che volevano dalla vita. Alcuni hanno ricevuto premi/promozioni/voti alti solo perchè i genitori li hanno raccomandati. La conseguenza e che quando questi ragazzi si imbattono nel mondo del lavoro sono soli, non hanno più le coperture e quindi si abbassa il livello di autostima bassa.

 

 

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Cinema

Sonia Bergamasco, attrice e regista

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E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.

Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.

Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].

Vita privata

È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.

Guarda l’intervista a Radio In

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Cinema

La scuola romana delle risate

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Esce in sala il 17, 18 e 19 aprile, il film “La scuola romana delle risate”,  un documentario del regista Marco Spagnoli. Un tributo alla grande tradizione satirica di Roma, un’opera che celebra l’ironia e la creatività di una città che ha sempre saputo ridere di se stessa e della realtà che la circonda. Con una narrazione coinvolgente, a cura di Carlo Verdone,  il film esplora il modo in cui la capacità di ironizzare su tutto sia diventata parte integrante dell’identità romana, un’arte unica in Italia che si rinnova costantemente e continua a conquistare il pubblico di ogni generazione.

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Cinema

In sala il film “n-Ego” di Eleonora Danco

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Dopo la presentazione in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, arriva in sala il film n-Ego, della regista Eleonora Danco. Il film che vanta l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, è con Filippo Timi e con la partecipazione di Elio Germano. “n-Ego” è un’intensa esplorazione della condizione umana, un viaggio introspettivo attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri.

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