“Tempo futuro, possibile sostenibile“; 29 settembre – 3 ottobre 2021 Marsala
Il tema scelto per la quinta edizione della manifestazione “38°Parallelo – tra libri e cantine”, Festival letterario che animerà dal 29 settembre al 3 ottobre, prestigiose sedi della città di Marsala, che lo ospita dal suo esordio, è “Tempo futuro, possibile sostenibile”.
Dopo le limitazioni e le restrizioni imposte dalla pandemia, ancor di più che in passato, il Festival, con la direzione artistica di Giuseppe Prode – che gode tra gli altri, del Patrocinio delMinistero della Cultura, mira ad offrire spunti di riflessione per investigare il presente, mettendo in dialogo diverse espressioni culturali e diverse angolazioni di pensiero, grazie ad un programma fitto arricchito dall’ingresso di appuntamenti dedicati alla poesia e al cinema.
Un cartellone di appuntamenti che conferma la peculiare natura di 38° Parallelo, unica tra le manifestazioni di settore: creare una rete di pensieri e di punti di vista nuovi e alternativi, che dia a tutti, grandi e piccini, l’occasione di riflettere sulla società che sta crescendo intorno a noi.
«Il Festival letterario “38° Parallelo – tra libri e cantine” è un fiore all’occhiello della città di Marsala. Dopo mesi in cui gli eventi pubblici sono stati vietati a causa della pandemia – dichiara il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè – è necessario ripartire dalla cultura, dalla lettura e dal cinema, perché solo così un territorio può tornare a crescere».
«La diffusione della cultura e, conseguentemente, il diritto alla conoscenza è il primo dovere di una democrazia – dichiara il Presidente della I Commissione Affari Istituzionali Stefano Pellegrino – E il Festival letterario del 38° Parallelo risponde proprio a tale necessità. La riflessione che impone la lettura rappresenta l’unico argine, in questa fase storica, all’aggressione cinica alla ragione ed all’abbrutimento culturale e del linguaggio. La missione che si propone il Festival 38° Parallelo – tra libri e cantine è proprio quella di reintrodurre, con la lettura coniugata con la rivisitazione delle radici del nostro territorio, l’uso della ragione e di ripristinare la virtù della conoscenza, che rende libero l’essere umano e gli consente, così, un dialogo democratico con i propri simili».
«Il Festival 38° Parallelo racchiude in sé una molteplicità di linguaggi, di spunti di riflessione e di registri comunicativi che spaziano dai libri, al cinema, dall’editoria alla narrazione del territorio. Spunti e sollecitazioni – osserva Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia – che attraversano e si sposano con i percorsi che la Fondazione porta avanti e a cui va la nostra attenzione e il nostro pieno sostegno».
«La scelta di Marsala come luogo dove proporre un festival letterario come 38° Parallelo, giunto alla sua V edizione, sottolinea la volontà di ramificate la cultura coinvolgendo altri angoli della nostra Isola altrettanto ricchi e propositivi dal punto di vista culturale. Non a caso proprio Marsala è stata riconosciuta “Città che legge” – dichiara Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
La particolare attenzione, poi, dei luoghi individuati in cui diffondere la Cultura, fra i quali il Parco Archeologico del Lilibeo, scelto per attività rivolte ad adulti e bambini, è la testimonianza della volontà di ricongiungere il passato al presente, nella continua ricerca di un “futuro possibile” e soprattutto sostenibile».
La culla del Festival, la città di Marsala, quest’anno si apre alla manifestazione con una marcia in più, avendo ottenuto l’ambìto riconoscimento di “Città che legge” per il biennio 2020-2021.
Attraverso questa qualifica, conseguita anche grazie alla sottoscrizione pubblica, con oltre 50 soggetti, del “Patto per la lettura di Marsala”, strumento di promozione recepito di recente dalla legge n. 15 del 13 febbraio 2020 (Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura) Marsala è entrata in rete con le altre realtà della provincia di Trapani – Castelvetrano, Partanna e Trapani – iniziando un percorso, virtuoso e condiviso, di crescita dal basso.
Tanti i luoghi, che risuoneranno di cultura, coinvolti nella quinta edizione del Festival: il Complesso Monumentale san Pietro, che ospita il Museo Civico, la Biblioteca e l’Archivio Storico Comunale “S. Struppa”; la Salina Lazzara detta anche “Genna”, il Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala, la Biblioteca sociale OTIUM/ets; e due scuole: il Quinto Circolo Marsala e l’Istituto Comprensivo Mario Nuccio Marsala.
Tanti gli appuntamenti che spaziano tra editoria, poesia – nella sezione 38°in versi- e cinema – nella sezione Off38° – oltre al cartellone 38°Kids pensato appositamente per i più piccoli e ospitato all’interno del Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala.
E tanti i protagonisti che daranno voce agli incontri tra cui: Giuseppe Barbera, Josè Rallo, Francesco De Filippo, Maria Frega,Maria Cristina Amoretti,Giovanni Solimine, Angelo Piero Cappello, Daniele De Gennaro, Giulio Blasi, Cinzia Orobona, Valeria Termini, Cristina Faloci, Gaia van der Esch, Jennifer Guerra, Piero Guglielmino.
E poi le poetesse: Cettina Caliò, Paola Silvia Dolci e Laura Accerboni.
«Ripartiamo dalla Cultura, e anche se con tante difficoltà da qui si deve dopo un periodo duro: una Comunità può avere un futuro sostenibile se consapevole di quello che è, e questo lo può dare solo con una crescita dal basso – dichiara Giuseppe Prode, direttore artistico di 38° Parallelo – Un Festival è sempre al servizio di un territorio, e così intendiamo la nostra politica di azione: partecipata e concreta partendo obbligatoriamente dal basso, per una costruzione solida poi. E così 38° Parallelo cresce con coerenza e con sempre più voci diffuse sul territorio di Marsala e non solo, sarà una festa perché questo deve essere un Festival».
Programma della V Edizione
38° parallelo_V edizione_”Tempo futuro, possibile sostenibile”
29.09_ Giuseppe Barbera con Josè Rallo: Il giardino del Mediterraneo, Il Saggiatore edizione_ Saline Genna, inizio ore 18:0030.09_ Francesco De Filippo, Maria Frega con Maria Cristina Amoretti; Filosofia per i prossimi umani, Giunti editore_ Complesso Monumentale di San Pietro, inizio ore 18:0001.10_ Giovanni Solimine, Angelo Piero Cappello, Daniele De Gennaro e Giulio Blasi con Cinzia Orobona: Libri, biblioteche, quale digitale? quale domani?_ Complesso Monumentale di San Pietro, inizio ore 18:00 02.10_ Valeria Termini con Cristina Faloci; Energia, Laterza editori_ Complesso Monumentale di San Pietro, inizio ore 18:00 03.10_ Gaia van der Esch con Jennifer Guerra, modera Marco Marino: Volti d’Italia, Il Saggiatore edizione _ Parco Archeologico di Lilibeo, Agorà del Baglio Tumbarello, ore 18:0
off38° ovvero il Cinema al Festival:_Complesso Monumentale di San Pietro, inizio proiezioni ore 21:0029.09 Pre – British Documentario sulla storia del nostro vino, prima dell’arrivo degli inglesi, regia di Andrea Mignolo prodotto da Sanderen. Film con Vincenzo Angileri, Sebio De Bartoli, Nino Barraco e Pierpaolo Badalucco.30.09 Proiezione del documentario “One more jump” regia di Emanuele Gerosa, prodotto da Enrica Capra per GraffitiDoc in collaborazione con Rai Cinema, Rsi Radiotelevisione Svizzera e Al Jazeera, e il supporto delle Film Commission di Piemonte e Trentino, ed è distribuito all’estero da Fandango. Conversa con Emanuele Gerosa, Paola Caridi.
01.10 Proiezione del film “Paradise” regia di Davide del Gan, prodotto da Pilgrim Film, Atalante Film, Rai Cinema, con il contributo del MiC, con il sostegno di Slovenian Film Center, FS Viba Film, Regione Lazio, Friuli Venezia Giulia Film Commission. Dialoga con gli autori Ivan Scinardo direttore del Centro sperimentale di Cinematografia di Palermo
02.10 Proiezione del film “Bangla” a cura di Fandango Cinema di Phaim Bhuiyam: premio David di Donatello 2020 come miglior opera prima alla regia. Dialoga con gli autori Ivan Scinardo direttore del Centro sperimentale di Cinematografia di Palermo.
38°in versi_ovvero la poesia al Festival: _Chiostro di Otium Biblioteca sociale (inizio ore 21:30)
38°KIDS_III edizione in collaborazione con la libreria Albero delle Storie di Marsala_Parco Archeologico di Lilibeo
Per quattro giorni bambini e genitori saranno protagonisti di uno dei luoghi più suggestivi del nostro Sud. Tra l’Area Archeologica e il Museo Baglio Anselmi e il Baglio Tumbarello in programma quattro giornate dedicate a loro, con incontri, laboratori e molto altro.
30.09 _laboratorio per 20 bambini a cura di Anita Magno – Il Treno, Mesogea edizione.1.10_Anteprima di un corto di animazione Bill and the little red plane, Produzione: Jonathan Walker; Illustrazioni: Rosaria Costa
2.10 _ Architettura della felicità, Becco Giallo editore a cura della SOU Scuola di Architettura per bambini: laboratorio per 30 bambini
02.10_ Presentazione dei libri “Tempo al tempo” di Gianluca Caporaso (Salani editore) e “Si fa presto a dire elefante” di Sergio Olivotti (Rizzoli editore); modera Piero Gugliemino
03.10 _Laboratorio di scrittura fantastica per 20 bambini a cura di Gianluca Caporaso
03.10_Laboratori e incontri alla scoperta del Parco, tra il Museo e i suoi magazzini, con pittura, teatro, archeologia e musica
Nati per leggere a cura di Amici Nati per leggere di Marsala_V Circolo Didattico a Strasatti e Scuola Mario Nuccio (sede distaccata a Digerbato)
30.09_Letture a cura del gruppo di volontari di Nati per Leggere Marsala
30.09 _ ore 17:30 Conferenza di Piero Guglielmino: Leggere futuro
01.10_Letture a cura del gruppo di volontari di Nati per Leggere Marsala
L’immagine grafica relativa al tema di quest’anno, “Tempo futuro, possibile sostenibile”, è stata curata dell’artista Sergio Olivotti: «L’idea che mi ha guidato nella progettazione dell’immagine per il festival è quella della cura. Ho pensato che il filo rosso che legherà i diversi interventi alla V edizione sarà proprio il principio del prendersi cura della Terra, dell’averne riguardo. Al di là della motivazione consapevole credo però che le immagini debbano anche attingere alla sfera dell’inconscio e dell’irrazionale».
Durante la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione è intervenuto anche il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, che, oltre ad un saluto istituzionale, ha presentato l’appuntamento “Luci dal Mediterraneo”, che si svolgerà, sempre a Marsala, dall’1 al 3 ottobre.
«Un ciclo di incontri promosso dall’Amministrazione Comunale di Marsala che si svolgerà con cadenza annuale a partire da quest’anno – dichiarano il Sindaco e l’assessore Antonella Coppola – che si propone come piattaforma di incontro culturale, riflessione e ricerca di soluzioni concrete alle sfide della modernità. Siamo felici di iniziare questo percorso mettendo in rete la prima edizione di Luci dal Mediterraneo con il Festival 38° Parallelo. Un connubio ideale visto che 38° Parallelo si occupa da anni di fare la “fotografia” dell’esistente grazie alla sua ricca e qualificata offerta di presentazioni di saggi su cultura, società, economia. Una contaminazione che siamo sicuri arricchirà di spunti di riflessione e di stimoli di carattere culturale il dibattito della nostra città».
In questo intenso 2021, 38° Parallelo – tra libri e cantine si è guadagnato anche tre attestati di merito – nella formula di Ambasciatori e Ambasciatrici della lettura tra coloro che si sono maggiormente distinti nelle attività divulgative delle buone pratiche di lettura – riconosciuti dal “Centro per il libro e la lettura”, che sono andati a Giuseppe Prode, direttore artistico, Marco Didimo Marino, responsabile 38° scuola, e Ines D’Orazio, responsabile comunicazione online e social media
È possibile consultare tutti gli appuntamenti della V edizione del Festival sul sito www.38parallelomarsala.it; oltre che sui canali social Facebook, Instagram e Twitter.
Per accedere agli appuntamenti in programma, tutti ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, è necessario presentare il green pass o un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti.
Cinema, la Regione presenta la guida alle location nell’Isola. Amata: «Investire in questo segmento produttivo»
È stata presentata questa mattina, nella sede Sicilia del Centro sperimentale di cinematografia ai Cantieri culturali della Zisa (Sala Bianca), a Palermo, la nuova “Location Guide” dell’assessorato regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo – Sicilia Film Commission, una mappa multimediale altamente professionale al servizio di tutte le produzioni cinematografiche che intendono investire nell’Isola.
A illustrare il nuovo strumento di promozione del territorio l’assessore regionale al Turismo, allo sport e allo spettacolo, Elvira Amata, e la presidente della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia, Marta Donzelli, che hanno firmato anche il rinnovo della convenzione tra la Regione Siciliana e il Csc per il mantenimento della sede Sicilia della Scuola nazionale di Cinema per gli anni 2024-2025, cui fanno capo le attività didattiche legate ai bandi in corso di definizione.
«Abbiamo fatto un lavoro di squadra per ottenere due risultati – dichiara l’assessore Amata – fornire una guida multimediale delle location da offrire ai produttori cinematografici, realizzandola con il lavoro degli ex allievi. Programmazione, investimenti, formazione sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi, in particolare quello di offrire opportunità di crescita e di lavoro ai nostri giovani. Il cinema si interessa alla Sicilia perché la Sicilia è cinema, come diceva Leonardo Sciascia, è già un set all’aperto. La Regione ha interesse a implementare questo segmento produttivo, perché è naturale farlo e crediamo sia un’opportunità importante per creare sviluppo economico: abbiamo un ritorno immediato quando le produzioni arrivano in Sicilia, ma anche dopo, con l’indotto turistico, quando da tutto il mondo decidono di scegliere questi luoghi visti sullo schermo. Inoltre, è importante che le istituzioni collaborino per fornire sempre maggiori servizi alle produzioni».
Il progetto “Location Guide”, interamente realizzato dalla sede Sicilia del Centro sperimentale di cinematografia, ha visto il pieno coinvolgimento degli ex allievi e ha richiesto quasi un anno di riprese. La copia cartacea della mappa, pubblicata nel 2009, è adesso affiancata da una versione più evoluta, composta da foto e video ad altissima risoluzione. Un archivio multimediale imponente, che la Sicilia Film Commission potrà mettere a disposizione delle produzioni e più in generale di tutti gli operatori del settore audiovisivo interessati a scoprire le opportunità che l’Isola offre in termini di location cinematografiche, dai luoghi più noti e frequentati alle ambientazioni più insolite e fuori dall’ordinario.
In fase di programmazione delle riprese, un tavolo tecnico si è occupato del censimento delle aree, tenendo in massima considerazione quelle meno conosciute. La realizzazione della guida ha coinvolto tre troupe, composte da ex allievi, oggi tutti filmmaker professionisti, che hanno realizzato le riprese, anche avvalendosi di droni per la mappatura dall’alto, delle 350 location nelle 9 province.
«Questa terra è vocata al cinema – aggiunge Marta Donzelli – , proprio per questo è particolarmente interessante che la sede siciliana del Centro sperimentale abbia il genere del documentario al centro della sua attività, permettendo di osservare il mondo con occhi diversi. Grazie al supporto economico della Regione, abbiamo la possibilità di realizzare una programmazione a lungo termine. Come Centro sperimentale investiremo risorse e potenzieremo l’offerta formativa della scuola di Palermo, che è uno dei nostri fiori all’occhiello, perché c’è grandissima richiesta di giovani professionisti in questo settore da parte del mondo del lavoro».
All’incontro erano presenti anche il direttore della Sicilia Film Commission Nicola Tarantino, il direttore generale del Csc Monica Cipriani, la Head of studies del Csc per gli investimenti del Pnrr relativi alle sedi regionali Savina Neirotti, la direttrice artistica del Csc Sicilia Costanza Quatriglio e il direttore della sede regionale Ivan Scinardo.
FOTO di alcuni luoghi censiti a questo link. VIDEO Clicca qui per scaricare il promo della Location Guide.
Riprese della presentazione e interviste ad Amata e Donzelli sono disponibili a questo indirizzo.
In un mondo in guerra sappiate creare meraviglie e armonia. È l’ invito di Papa Francesco ai membri della Fondazione Ente dello spettacolo, incontrati nel 75° di attività. Don Davide Milani: “Dobbiamo tornare ad essere artigiani del buon cinema”.
Mons. Davide Milani (Presidente Fondazione Ente dello spettacolo)
«Soltanto le opere che sono riuscite a esprimere l’armonia umana, sia nella gioia, sia nel dolore, sono quelle che passano alla storia. Il vostro è un lavoro evangelico. E anche poetico, perché il cinema è poesia: dare vita è poetica» ha detto il Santo Padre
Lunedì 20 febbraio, la Fondazione Ente dello Spettacolo è stata ricevuta in udienza privata da Papa Francesco. Un appuntamento storico per la Fondazione, che corona un anno di celebrazioni per il 75° anniversario della sua istituzione volendo però guardare anche al futuro.
Servizio di: Paolo Fucili (TV 2000)
Fonte: Avvenire
Subito diretto: «Mi piace il lavoro che fate». Il discorso che aveva preparato lo porge a monsignor Davide Milani e va a braccio: «Il lavoro del cinema, dell’arte, della bellezza come grande espressione di Dio, ch e è sempre stata lasciata da parte, o almeno nell’angolo». Il Papa si rivolge ad attori e registi nella sala Clementina in Vaticano, ai membri della “Fondazione Ente dello spettacolo” (“Feds”, istituita nel 1947 e presieduta da monsignor Milani), che festeggia il 75° anniversario di fondazione. «Il cinema è poesia», dice loro. Poi tocca a bellezza e armonia. E agli applausi.
«I libri di teologia – spiega Francesco – parlano tanto del verum, della verità» e «parlano del bonum». Invece «del bello, della bellezza, non tanto». Come pure «la bellezza sembrava non c’entrasse nella riflessione teologico-pastorale». Ma proprio «quella bellezza ci salverà, come ha detto qualcuno. Quella bellezza che è l’armonia, opera dello Spirito Santo».
La sala è piena, più o meno duecento artisti il cui lavoro è dietro o davanti la macchina da presa. «L’opera dello Spirito è fare l’armonia nelle differenze, non annientare le differenze, non uniformarle, ma armonizzarle», allora «capiamo cosa sia la bellezza», continua il Papa. Bellezza che è «quell’opera dello Spirito Santo che fa armonia dei contrari, degli opposti, di tutto…». Cita la Pentecoste, Francesco: «Pensiamo a tutti che parlano, nessuno capisce cosa succeda, un disordine grande», ecco è «lo Spirito a fare un’armonia: tutto è differente, tutto sembra contraddittorio, ma l’armonia è superiore a tutto. E il vostro lavoro va sulla strada dell’armonia».
Così, «se vogliamo qualificare le grandi opere del cinema, possiamo dire che un buon motivo sono gli attori, sì – annota il Papa –, ma soltanto le opere che sono riuscite a esprimere l’armonia, umana, sia nella gioia, sia nel dolore, sono quelle che passano alla storia». Perciò Francesco li ringrazia, per il loro lavoro: «È un lavoro evangelico. Anche poetico, perché il cinema è poesia: dare vita è poetica». E vi «ringrazio tanto per il vostro cammino: andate avanti, dietro ai grandi. Voi, come italiani, avete una storia gloriosa su questo. Continuate».
Al Papa era venuto in mente il racconto della creazione e lo aveva citato nel suo discorso scritto: «Lo vediamo scorrere quasi come un film, dove Dio appare autore e al tempo stesso spettatore». Prima «inizia a comporre la sua opera allestendo ogni cosa: il cielo, la terra, gli astri, gli esseri viventi e infine l’uomo, una storia di coinvolgimento, di bellezza e di passione: di amore» Ma al termine «Dio compie un gesto sorprendente: diventa spettatore della sua opera, contempla quanto ha realizzato ed esprime il suo giudizio, “vide che era cosa buona”» e per «l’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza, la “recensione” è ancora più appassionata: “Era cosa molto buona”». Dunque «in questa pagina sacra, cari amici, registi, attori, donne e uomini che lavorate nel cinema, possiamo trovare anche il senso del vostro lavoro culturale», spiega Francesco. Cioè da una parte c’è l’azione creativa, dall’altra contemplare e valutare, quindi «mi pare che potete rispecchiarvi in questo meraviglioso affresco biblico, che ha affascinato tanti artisti».
E prima del discorso papale a braccio, monsignor Davide Milani aveva rivolto il saluto della Fondazione a Francesco: «La nostra missione è scorgere e diffondere gli echi e i riflessi della Parola e del Volto di Cristo, di cui è sempre più ricca la cinematografia contemporanea», aveva detto. E per riuscirci, bisogna saper «parlare un linguaggio nuovo», per questo la Fondazione ha da poco varato anche un nuovo hub editoriale digitale, che diventerà una vera e propria media company del racconto del cinema.
Un film che ha sicuramente riscosso molto successo è “The Greatest Showman” di Micheal Gracey.
Nonostante il grande consenso generale, per molti la pellicola presenta numerosi difetti, proprio da questo contrasto è sorta la curiosità di analizzare a distanza di cinque anni dall’uscita in sala, quest’opera filmica.
La regia di Micheal Gracey
Micheal Gracey con il suo film ha tutta l’intenzione di voler regalare un sogno a chi lo guarda. Forte del montaggio, a cura di Tom Cross (LaLaLand), che riuscì per la prima volta a fondere perfettamente il taglio cinematografico con quello del musical, Gracey riesce a conquistare il proprio pubblico.
The Greatest Showman è un musical originale ispirato alla vita di P.T. Barnum, interpretato da uno straordinario Hugh Kackman. Veste i panni di un visionario che creò dal nulla “Il più grande spettacolo del Mondo”. I critici la definirono come la celebrazione spettacolare della sua fervida immaginazione che affascinò il pubblico di tutto il mondo.
Il regista Gracey decise di puntare su un musical inedito, basandosi solo su informazioni storiche, riuscendo a delineare personaggi straordinari presi in prestito dalla storia. Tra essi, colui che spicca è senza ombra di dubbio il protagonista, P.T. Barnum, che unisce il fiuto degli affari, la intrepida voglia di rischiare e il desiderio di successo simili a Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street uniti a un animo buono, creativo, avventuroso, generoso e amorevole che ricorda quasi il fantomatico padre di Alice in Alice in the Wonderland.
La trama
Arricchimento della trama, che inciderà nella relazione tra pubblico e personaggi, sono le canzoni iniziali del musical che con estrema tecnica, estro creativo e fluidità narrano e approfondiscono tutti gli antecedenti per dare inizio alla trama. Infatti veniamo meravigliati da un montaggio fortemente emotivo e collegato alla perfezione alla parte puramente recitata.
Ma la particolarità più grande è che già dai primi dieci minuti lo spettatore avesse assistito a piccoli film di generi differenti: si rimane abbagliati subito da una performance artistica e circense che richiama il cabaret; successivamente si viene catapultati in una storia romantica che racchiude allo stesso tempo dettagli storici e installazioni fondamentali per lo sviluppo della trama.
Gracey riesce a darci tutte le informazioni sulla caratterizzazione dei personaggi in modo sempre implicito, facendoli muovere in uno spazio-tempo a volte surreale.
Il Cast
Lo spunto della trama è la sete di successo del protagonista che toglie i riflettori ai veri temi importanti che sorreggono la pellicola: l’inclusività, la sicurezza di sé, l’accettazione verso l’altro e la meraviglia della stranezza.
Coerente con il film è la scelta di dare volti nuovi ad attori già noti per ruoli totalmente differenti. La scelta di affidare il ruolo da protagonista a Hugh Jackman, spiazza lo spettatore; la star australiana nota soprattutto per l’interpretazione del mutante Wolverine nella saga cinematografica degli X-Men, in questo film gli è valsa nel 2018 la Candidatura come migliore attore agli oscar.
Zendaya, l’attrice californiana che ha appassionato una generazione di fanciulli con i suoi successi firmati Disney, e Zac Efron, anche lui attore californiano diventato noto grazie a Disney (High School Musical) e che successivamente ha riscosso successo con progetti firmati Warner Bros, mostrano aspetti inediti di performer eccezionali.
Nel cast anche una straordinaria Rebecca Ferguson, artista svedese conosciuta dal grande pubblico per gli indimenticabili Mission Impossible, stupisce e ammalia con una voce da “usignolo”.In conclusione Il film restituisce in tutta la sua bellezza il valore della purezza infantile, in linea perfettamente con la frase che antici pa di tioli di coda: “Arte più nobile è quella di rendere gli altri felici”