Cultura
Educazione alla cittadinanza democratica, il convegno
Si è svolto on line il convegno organizzato dal Prof. Alessio Annino, Cattedra di Pedagogia generale e sociale – Dipartimento Scienze Politiche Sociali della Facoltà di Scienze Politiche – Università di Catania – sul tema: “L’educazione alla cittadinanza democratica oggi, un confronto sui cambiamenti e sulle prospettive pratiche”
Il Convegno, fa parte del progetto Starting Grant: “P.L.A.T.O.N.E.” (Patrimonio comune – Legalità – Alterità e Territorio, quali fondamento per Orientare ad una Nuova Educazione civica) e sono intervenuti la prof.ssa Nausikaa Schirilla della “Katholische Hochschule” di Freiburg; i docenti universitari Paolina Mulè e Daniela Gulisano; i dirigenti scolastici; Salvo Impellizzeri, Giuseppe Adernò, Viviana Ardica ; i docenti Angela Giardinaro, Francesca Passalacqua e Valentina Maddonni.
Dopo il saluto della Prof.ssa Giuseppa Di Gregorio, Direttore del dipartimento, negli articolati interventi sono state analizzare le problematiche connesse all’attuazione di un efficace insegnamento dell’Educazione Civica nella prospettiva di interdisciplinarità, come prevista dalla Legge 92/2019 e nelle tre macroaree previste dalle Linee guida: Costituzione, Sviluppo sostenibile, Cittadinanza digitale.
Le esperienze dei corsi formativi per i docenti referenti fanno emergere la necessità di una capillare formazione professionale nella convergenza interdisciplinare e nell’indirizzo dell’azione didattica verso l’acquisizione e lo sviluppo di competenze. A tal proposito è stata evidenziata la necessità di mettere in atto e diffondere in tutte le scuole la prassi della redazione del “portfolio delle competenze di Educazione Civica”: una scheda nella quale ogni studente registra cosa ha appreso dai diversi contributi interdisciplinari e come cresce il senso di cittadinanza attiva e responsabile, modificando anche i comportamenti e l’agire coerente ai principi e valori indicati.
Non sono sufficienti 33 ore di insegnamento, ma sono da potenziare i reali apprendimenti che fanno crescere il senso e lo stile di cittadinanza attiva tra gli studenti.
Tra le “buone pratiche” di Educazione Civica è stata presentato il progetto didattico del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ideato nel 1993 ed ora diffuso in tutta Italia, che, considerando la scuola “piccola città”, offre ai ragazzi di mettere in pratica concrete azioni di partecipazione attiva e democratica, sviluppando specifiche conoscenze e competenze nella “ricerca del bene comune”.
Non poteva mancare il costante riferimento alla pedagogia che guida la cittadinanza e l’intercultura sulla scia del pensiero di Maritain, del “bene comune della civitas”, del messaggio di democrazia sociale e umana trasmesso da Aldo Moro, e dei principi di “scuola democratica” proposti da John Dewey.
Una particolare attenzione è stata indirizzata alla dimensione di “scuola inclusiva” che motiva una specifica progettazione educativa in risposta ai bisogni di tutti e di ciascuno, nella cooperazione tra scuola e famiglia e nel comune obiettivo di guidare la realizzazione del progetto di vita anche degli alunni “bisognosi di particolari attenzioni”.
Il prof. Annino ha presentato i dati di un questionario che ha coinvolto 110 docenti, di cui 47 della scuola primaria, 31 della scuola secondaria di primo grado e 32 della scuola secondaria di secondo grado; emergono le reali difficoltà nel rendere l’insegnamento dell’Educazione Civica efficace e trasversale, ance alla luce degli “Obiettivi dell’Agenda 2030”, permanendo in alcune realtà la considerazione che tali attività rallentano lo svolgimento del programma.
Positive le esperienze di Educazione civica realizzate presso l’Istituto “Giuseppe Fava” e “Leonardo da Vinci” di Mascalucia e, come hanno testimoniato i docenti referenti, il coinvolgimento dei ragazzi alla vita cittadina, li rende portatori di idee, proposte e progetti per il bene della Comunità.
Ha partecipato all’evento anche la prof.ssa Francesca Beltrame, della Istituto Comprensivo di Zevio, in provincia di Verona e sono state lette le testimonianze dei ragazzi ex sindaci Pietro Todeschini, Maddalena Ambrosi e Angelica Pelattieri; mentre i ragazzi del CCR di Motta S Anastasia si sono presentati in video con la vivacità del gruppo class, che ha seguito l’evento a distanza
Giuseppe Adernò
Cultura
Per una città ecosostenibile
Lettera al sindaco
I bambini della classe terza primaria dell’Istituto paritario “John Dewey” hanno scritto una lettera al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, presentando alcune idee “per aiutare Catania a diventare una città meno inquinata e più sostenibile”.
L’aver scoperto che lo scorso anno Catania ha avuto la maglia nera della sostenibilità ambientale, li ha impegnati ad elaborare alcune proposte operative sollecitando: maggiore pulizia nelle strade; più bidoni per la raccolta differenziata, più piste ciclabili , panelli solari e parchi verdi”.
La lettera scritta a mano dai piccoli è stata consegnata al Sindaco in occasione di un incontro al Palazzo degli elefanti e i piccoli si sono resi portavoce degli altri bambini della Città, presentando al Sindaco insieme alla lettera alcuni disegni con messaggi operativi e simbolici la A: il vulcano, la T: gli alberi, la N: l’elefante, la I : le case e i palazzi. E poi ancora le auto elettriche. Il no ai cumuli di spazzatura.
I bambini, accompagnati dal preside Giuseppe Adernò, dalle maestre Federica Abate, e Veronica Miano, da Mariagrazia Puglisi in rappresentanza dei genitori, sono stati accolti con onore al Municipio, mettendo in azione un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.
Il Sindaco Trantino ho molto apprezzato l’iniziativa e, facendo tesoro dei consigli dei bambini ha chiesto la loro collaborazione per essere “come le formichine operose, capaci di far camminare l’elefante” e dare alla città di Catania una nuova dimensione di socialità e di progresso.
I disegni dei bambini sono stati collocati sotto il vetro nella stanza del sindaco, quale monito costante per una città ecosostenibile.
Cultura
I Cavalieri della Repubblica in cammino
A PESCARA CONVEGNO PER IL DECENNALE ANCRI
I Cavalieri della Repubblica in cammino sul sentiero della Solidarietà
Nelle splendide sale dell’Hotel Adriatico di Montesilvano -Pescara il prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale alla LUMSA di Roma e membro della commissione dei 35 esperti chiamati dal Presidente della Repubblica per le riforme istituzionali, ha sviluppato il tema sul “Principio della solidarietà nella Costituzione italiana”, mettendo a fuoco il valore solidarietà, inteso come aiuto tra le persone, muto sostegno tra i cittadini , sulla scia dei “diritti sociali” che scaturiscono da una “solidarietà paterna” che spetta allo Stato , come ben espresso nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea negli articoli 27-38, che trovano riscontro nell’art. 2 della Costituzione quando si richiamano i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociali”.
Nell’art. 52 della Carta Costituzionale vengono altresì richiamati i doveri di “solidarietà fraterna” che impegna ogni cittadino alla: difesa della Patria, fedeltà alla Repubblica, al rispetto delle norme tributarie che costituiscono la garanzia dei servizi di assistenza, salute, scuola, tutela del cittadino.
Nella voce solidarietà si intrecciano diritti e doveri, che vengono applicati ed esercitati nell’impianto organizzativo delle autonomie locali, nelle quali ciascun ente collabora e contribuisce alla costruzione del bene comune a beneficio di tutti i cittadini dello Stato italiano.
Attenzione all’altro
Il valore dell’attenzione all’altro, alle periferie, agli emarginati, ai profughi, alle molteplici povertà sociali impegna ogni cittadino a mettere in azione gesti e comportamenti di attenzione, di rispetto e di concreto aiuto.
Una particolare attenzione è stata riservata dal Relatore alle derive libertarie (droga, aborto, gender, eutanasia) che nella società di oggi, dominata dal relativismo, pervadono il tessuto sociale e corrodono le redici dei valori.
Dopo il saluto del presidente dimissionario Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, è stato letto il messaggio del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ai convegnisti in occasione del V raduno nazionale, auspicando, come recita il motto ANCRI “Parati sumus iterare” a rinnovare le azioni di legalità e di impegno civile che hanno fatto meritare la prestigiosa onorificenza.
L’impegno
L’impegno per una solidarietà agita qualifica il contributo sociale e civile dei Cavalieri della Repubblica e i molteplici i interventi delle sezioni vengono coordinate dal delegato nazionale Antonio Benfatti.
IL presidente emerito, Uff. Tommaso Bove, ha percorso il cammino storico dell’associazione fondata nel 2014 ad Anzio, aggregando soltanto gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ed ora presente nel territorio nazionale con quattromila aderenti.
Al teatro Circus di Pescara ha avuto luogo la serata di gala, aperta alla cittadinanza,con la partecipazioni di illustri artisti della regione.
La domenica,20 aprile, dopo la solenne S. Messa nella Cattedrale di Pescara, dedicata a San Cetteo, con l’esposizione di numerosi labari delle sezioni regionali e territoriali e con la recita della preghiera del Cavaliere, nella piazza del monumento dei Caduti è stata deposta una corona di alloro dal Sindaco Carlo Mascia, dal presidente Ancri Antonello De Oto e della presidente della sezione ANCRI di Pescara, Annamaria Di Rita.
Hanno partecipato alla manifestazione cittadina gli studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, che hanno eseguito il Canto degli italiani, utilizzando il linguaggio dei segni, e portando una grande bandiera tricolore.
L’annullo postale, nella ricorrenza del 10° anniversario della fondazione dell’Ancri, ha suggellato la solenne ricorrenza.
Giuseppe Adernò
Cultura
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