La biennale di Venezia, parla siciliano, grazie alla nomina di Pietrangelo Buttafuoco!
Nel pomeriggio del 13 aprile scorso, nello splendido scenario del castello Maniace a Siracusa, subito dopo la cerimonia di inaugurazione degli Stati generali del cinema in Sicilia, organizzati dell’Assessorato regionale al turismo, pochi si sono accorti che in un angolo, sotto le mura dello storico maniero, conversavano piacevolmente il neo insediato presidente della Biennale, il sicilianissimo, Pietrangelo Buttafuoco e lo storico direttore artistico della Mostra internazionale del cinema di Venezia, il piemontese Alberto Barbera. Molti erano pronti a scommettere che per Barbera non sarebbe arrivato un rinnovo dell’incarico, secondo le spietate logiche dello spoil system politico e invece qualche giorno dopo Buttafuoco, assieme al cda della Biennale, riconfermerà il “main stage” a Barbera, direttore artistico dal 2012 a oggi, per altri 2 anni, dichiarando la frase “…con lui, immediata sintonia”.
Le origini
Pietrangelo non ha mai negato i suoi orientamenti politici ma quando ha avuto la “benedizione” della premier e il decreto del 31 gennaio scorso, con decorrenza 2 marzo, a firma dell’ex Ministro della Cultura, per lui si sono aperte le porte non solo del festival del cinema più antico al mondo, in assoluto fra i più prestigiosi, ma, per i prossimi 4 anni, sarà il Presidente della Fondazione “La Biennale”, che, oltre al cinema, annovera le arti figurative, la musica, il teatro, l’architettura e la danza.
Dalla Sicilia a Venezia
Si catapulta a Venezia e, in gondola, raggiunge Palazzo “Ca’ Giustinian”, la dimora storica del 1471, tra le più rappresentative dello stile tardo gotico veneziano, affacciata sul Bacino di San Marco, sede della Biennale di Venezia. Dal 1895 organizza l’Esposizione internazionale d’arte, con cadenza biennale. E’ da questo luogo che inizia ufficialmente la sua straordinaria avventura che lo porterà per 10 giorni a settembre, al lido di Venezia, ad accogliere ospiti e star da tutto il mondo, per l’edizione del festival numero 81. La cerimonia di chiusura è il suo palco e lui, nel suo discorso di chiusura, gongolante dice: “E’ stato un clamoroso successo con + 12% di biglietti venduti e +23% di abbonamenti per la sezione esperienziale Venice Immersive. Un successo testimoniato dagli applausi tributati dal pubblico a tutti i film visti in queste sale, noi auguriamo lunga vita artistica. La mostra non è mai stata separata dall’attualità: sullo schermo sono state rapp
resentate testimonianze del dolore e della vita che riguarda ognuno di noi. In queste giorni nelle sale c’è stato un viaggio di conoscenza del mondo”, ha affermato Buttafuoco, ringraziando autori, artisti, stampa e il pubblico che, ha detto, torna ad abitare la sala e ad impossessarsi del nostro presidio”. Ed è proprio al pubblico che Buttafuoco si è rivolto lanciando un appello: “Difendere con le mani e con i denti altri due presidi: i teatri e le librerie”.
Gli incarichi
Ma il rinnovo dell’incarico per gli anni 2025 e 2026, a firma di Buttafuoco, non è soltanto per Barbera, per la sezione teatro, il nuovo direttore artistico è William Defoe, il noto attore candidato a 4 premi oscar e 4 Golden Globe. Se molti, nella cultura popolare siciliana, continuano a ripetere: “cu nesci, arrinesci”, per Buttafuoco, scrittore, giornalista e autore teatrale, nato a Catania, residente a Agira in provincia di Enna e domiciliato a Roma, così si legge dal curriculum pubblicato sul portale trasparenza della Biennale, la frase è davvero appropriata. Gli studi al liceo classico Vaccaluzzo di Leonforte, la Laurea in Filosofia teoretica all’Università di Catania, autore di molte pubblicazioni, spesso trasposizioni teatrali, Buttafuoco ha scritto 6 libri importanti di narrativa, (Le uova del drago, finalista al Premio Campiello, Il lupo e la Luna), 11 di saggistica (“Buttanissima Sicilia”, “Sotto il suo passo nascono i fiori, Goethe e l’Islam” e “Salvini e/o Mussolini”), 2 Curatele, 3 scritture per il cinema, 10 opere teatrali. Presidente del Teatro Stabile di Catania dal 2007 al 2010, è l‘attuale Presidente dello Stabile d’Abruzzo. Direttore scientifico della prestigiosa Fondazione Leonardo e un curriculum di altissimo livello nel giornalismo. (Proposta, Il secolo d’Italia, Il Giornale, L’Italia Settimanale, Il Giorno, Il Foglio, Panorama). I suoi ultimi romanzi: “Sono cose che passano” e l’opera biografica “Beato lui” su Silvio Berlusconi.