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Cultura

Laici no. Cristiani sì!Tileggendo il Vaticano II

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Cristiani e popolo messianico nei documenti del Vaticano II

Usare le parole giuste con i significati veri qualifica chi parla e rende chiaro il messaggio. E’ quanto è avvenuto in Seminario nel corso di un incontro sul Concilio Vaticano II, promosso dal MEIC  (Movimento di impegno culturale)  che un tempo era il “Movimento dei laureati cattolici”

All’incontro, introdotto dal presidente Filippo Uccellatore hanno partecipato l’Arcivescovo Mons Luigi Renna ed il Vescovo di Nicosia Mons. Giuseppe Schillaci

Il titolo originario dell’incontro “i laici nell’insegnamento del Concilio Vaticano II” è stato riformulato con l’espressione. “I cristiani comuni nell’insegnamento del Concilio Vaticano II” ed il teologo Don Pino Ruggieri ha spiegato nel dettaglio la motivazione della scelta.

Nel rivisitare i testi del Concilio Vaticano II e le varie modifiche apportare ai documenti iniziali appare chiara la visione del “popolo di Dio” che trova la sua origine unitaria nel battesimo e come afferma il  teologo Yves Congar si articola in gerarchia, religiosi e “cristiani comuni”.

Nel secondo capitolo della Lumen gentium appare ben definita la natura secolare del “popolo messianico  , che ha per capo Cristo” , con “la dignità e libertà dei figli di Dio”  ed  “ha per legge  il nuovo precetto di amare” è portatrice della dimensione sacerdotale, regale e profetica   ed il sacerdozio gerarchico si differisce nei compiti specifici dal sacerdozio  comune dei cristiani che “celebrano nel corpo sacrifici di adorazione  e di culto  spirituale secondo il logos” e “offrono se stessi come vittima viva, santa, gradevole, a Dio  e rendano ragione della speranza della vita eterna”. 

La Parola del Vangelo è la guida magistrale del popolo santo di Dio e attraverso la valorizzazione dei carismi, destinati all’utilità di tutti e non per le affermazioni personali, si costruisce la presenza del Regno di Dio nel mondo, esercitando per mezzo dei sacramenti e delle virtù il “sacerdozio comune”.

Vivere il Vangelo e testimoniarne i valori e gli insegnamenti, pregare con il Vangelo in mano, è il compito di ogni cristiano in una dimensione universale, caratteristica specifica della Chiesa cattolica, che esercita la sua missione nella chiesa particolare, con le sue tradizioni ed ogni comunità, come afferma Karl Rahner , porta la ricchezza dei doni del suo passato.

La valorizzazione delle tradizioni e delle feste, espressioni della pietà popolare costituisce un segno positivo di Chiesa in cammino che oggi assume la specifica connotazione di sinodalità, coinvolgendo in maniera diretta i cristiani che esercitano “l’indoles saecularis” ,  “trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio” .

Lo spirito laico si manifesta, appunto, nell’illuminare e ordinare la realtà secolare nel segno del Vangelo e da esso scaturisce il compito specifico dei “cristiani comuni”.

La dottrina sociale della Chiesa, che non è un’ideologia, guida le azioni dell’apostolato dei laici per una presenza viva “in quei luoghi e in quelle circostanze in cui essa non può diventare sale della terra, se non per mezzo loro”.

Nell’intervento conclusivo l’arcivescovo Mons Renna, facendo riferimento al recente  “XXIII Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia” che si è svolto a Catania , ha comunicato che è stata salutata con positività e soddisfazione l’estensione dei diritto di voti ai laici e alle donne nella  prossima XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si svolgerà  dal 4 al 29 ottobre.

Tale innovazione, che non è una rivoluzione, costituisce   un «passo avanti in quel rinnovamento della Chiesa, nell’ottica della coralità ecclesiale che coinvolge anche le donne e i giovani”.

L’Arcivescovo ha inoltre auspicato che nel corso dell’anno si possano realizzare ulteriori momenti di studio e di approfondimento dei documenti del Concilio Vaticano che, a distanza di 60 anni, ripropone  preziose indicazioni che aiutano a rendere presente nel mondo la Parola del Vangelo e qualificano la presenza e la testimonianza cristiana nel mondo.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Per una città ecosostenibile

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Lettera al sindaco

I bambini della classe terza primaria dell’Istituto paritario “John Dewey” hanno scritto una lettera al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, presentando alcune idee “per aiutare Catania a diventare una città meno inquinata e più sostenibile”.

L’aver scoperto che lo scorso anno Catania ha avuto la maglia nera della sostenibilità ambientale, li ha impegnati ad elaborare alcune proposte operative sollecitando: maggiore pulizia nelle strade; più bidoni per la raccolta differenziata, più piste ciclabili , panelli solari e parchi verdi”.

La lettera scritta a mano dai piccoli è stata consegnata al Sindaco in occasione di un incontro al Palazzo degli elefanti e i piccoli si sono resi portavoce degli altri bambini della Città, presentando al Sindaco insieme alla lettera alcuni disegni con messaggi operativi e simbolici  la A: il vulcano, la T: gli alberi, la N: l’elefante,  la I : le case  e i palazzi. E poi ancora le auto elettriche. Il no ai cumuli di spazzatura.

I bambini, accompagnati dal preside Giuseppe Adernò, dalle maestre Federica Abate, e Veronica Miano,  da  Mariagrazia Puglisi in rappresentanza dei genitori,  sono stati accolti con onore al Municipio, mettendo in azione un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.

Il Sindaco Trantino ho molto apprezzato l’iniziativa e, facendo tesoro dei consigli dei bambini ha chiesto la loro collaborazione per essere “come le formichine operose, capaci di far camminare l’elefante” e dare alla città di Catania una nuova dimensione di socialità e di progresso.

I disegni dei bambini sono stati collocati sotto il vetro nella stanza del sindaco, quale monito costante per una città ecosostenibile.

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Cultura

I Cavalieri della Repubblica in cammino

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A PESCARA CONVEGNO  PER IL DECENNALE ANCRI

I Cavalieri della Repubblica in cammino sul sentiero della Solidarietà

Nelle splendide sale dell’Hotel Adriatico di Montesilvano -Pescara   il prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale alla LUMSA di Roma  e membro della commissione  dei 35 esperti chiamati dal Presidente della Repubblica  per le riforme istituzionali, ha  sviluppato il tema sul “Principio della solidarietà nella Costituzione italiana”, mettendo a fuoco il valore solidarietà, inteso come aiuto tra le persone, muto sostegno tra i cittadini , sulla scia dei “diritti sociali” che scaturiscono da una “solidarietà paterna” che spetta allo Stato , come ben espresso nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea  negli articoli 27-38, che trovano riscontro nell’art. 2 della Costituzione quando si richiamano i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociali”.

Nell’art. 52 della Carta Costituzionale vengono altresì richiamati i doveri   di “solidarietà fraterna” che impegna ogni cittadino alla: difesa della Patria, fedeltà alla Repubblica, al rispetto delle norme tributarie che costituiscono la garanzia dei servizi di assistenza, salute, scuola, tutela del cittadino.

Nella voce solidarietà si intrecciano diritti e doveri, che vengono applicati ed esercitati nell’impianto organizzativo delle autonomie locali, nelle quali ciascun ente collabora e contribuisce alla costruzione del bene comune a beneficio di tutti i cittadini dello Stato italiano.

 

Attenzione all’altro

Il valore dell’attenzione all’altro,  alle periferie, agli emarginati, ai profughi, alle molteplici povertà sociali impegna ogni cittadino a mettere in azione gesti e comportamenti di attenzione, di rispetto e di concreto aiuto.

Una particolare attenzione è stata riservata dal Relatore alle derive libertarie (droga, aborto, gender, eutanasia)  che nella società di oggi, dominata dal relativismo, pervadono il tessuto sociale e corrodono le redici dei valori.

Dopo il saluto del presidente  dimissionario Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, è stato letto il messaggio del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ai convegnisti in occasione del V raduno nazionale, auspicando, come recita il motto ANCRI “Parati sumus iterare” a rinnovare le azioni di legalità e di impegno civile che hanno fatto meritare la prestigiosa onorificenza.

L’impegno

L’impegno per una solidarietà agita qualifica il contributo sociale e civile dei Cavalieri della Repubblica e i molteplici  i interventi delle  sezioni  vengono coordinate dal delegato nazionale Antonio Benfatti.

IL presidente emerito, Uff. Tommaso Bove, ha percorso il cammino storico dell’associazione fondata nel 2014 ad Anzio, aggregando soltanto gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ed ora presente nel territorio nazionale con quattromila aderenti.

Al teatro Circus di Pescara ha avuto luogo la serata di gala, aperta alla cittadinanza,con la partecipazioni di illustri artisti della regione.

La domenica,20 aprile,  dopo la solenne  S. Messa nella Cattedrale di Pescara, dedicata a San Cetteo, con l’esposizione di numerosi labari delle sezioni regionali e territoriali  e con  la recita della preghiera del Cavaliere, nella piazza del monumento dei Caduti è stata deposta una corona di alloro dal Sindaco  Carlo Mascia, dal presidente Ancri Antonello De Oto   e della presidente della sezione ANCRI di Pescara, Annamaria Di Rita.

Hanno partecipato alla manifestazione cittadina gli studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, che hanno eseguito il Canto degli italiani, utilizzando il linguaggio dei segni, e portando una grande bandiera tricolore.

L’annullo postale, nella ricorrenza del 10° anniversario della fondazione dell’Ancri,  ha suggellato la solenne ricorrenza.

Giuseppe Adernò

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Cultura

Esplorando il Ruolo del Critico d’Arte

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Esplorando il Ruolo del Critico d’Arte: Guida alla Comprensione e all’Apprezzamento dell’Arte Contemporanea

Nel vasto panorama dell’arte contemporanea, il ruolo del critico d’arte emerge come una figura chiave nella guida del pubblico attraverso le complesse opere e idee dei creatori contemporanei. Questo articolo si propone di esplorare il significato e l’importanza del critico d’arte, analizzando il suo ruolo nel contesto dell’arte contemporanea e fornendo linee guida su come apprezzare e comprendere meglio le opere d’arte attraverso il suo punto di vista esperto.

Chi è il critico d’arte?  e sensibilità artistica, il critico d’arte è in grado di analizzare e valutare le opere d’arte, contestualizzandole nel contesto storico, sociale e culturale in cui sono state create. Il suo ruolo non è solo quello di giudicare le opere, ma anche di fornire un’interpretazione critica e una narrazione che aiuti il pubblico a comprendere e apprezzare l’arte contemporanea in modo più profondo.

Funzioni del critico d’arte: Il critico d’arte svolge diverse funzioni cruciali nel mondo dell’arte contemporanea:

  1. Interpretazione: Il critico d’arte interpreta le opere d’arte, analizzandone il significato, le tecniche utilizzate e il contesto in cui sono state create. Questa interpretazione aiuta il pubblico a cogliere le sfumature e i messaggi impliciti nelle opere.
  2. Educazione: Il critico d’arte educa il pubblico sull’arte contemporanea, fornendo informazioni e contestualizzazioni che permettono di apprezzare meglio le opere d’arte e il loro significato.
  3. Valutazione: Il critico d’arte valuta le opere d’arte in base a criteri estetici, concettuali e tecnici, contribuendo così a definire il valore e l’importanza delle opere all’interno del panorama artistico contemporaneo.
  4. Critica: Il critico d’arte critica le opere d’arte, mettendo in luce sia i loro punti di forza che le eventuali debolezze. Questo aiuta gli artisti a crescere e a migliorare, e stimola il dibattito e la riflessione critica nel mondo dell’arte.

Come apprezzare l’arte attraverso gli occhi del critico d’arte: Per apprezzare e comprendere meglio l’arte contemporanea attraverso il punto di vista del critico d’arte, è utile seguire alcune linee guida:

  1. Informarsi: Leggere le recensioni e gli articoli dei critici d’arte su riviste specializzate, siti web e giornali può fornire preziose informazioni sulle opere d’arte e sugli artisti contemporanei.
  2. Analizzare: Osservare attentamente le opere d’arte e cercare di coglierne i dettagli, le tecniche utilizzate e i messaggi impliciti. Chiedersi cosa l’artista voglia comunicare e come il critico d’arte interpreta l’opera può arricchire la comprensione dell’arte.
  3. Contestualizzare: Considerare il contesto storico, sociale e culturale in cui è stata creata l’opera d’arte può aiutare a comprenderne meglio il significato e l’importanza. Il critico d’arte fornisce spesso queste contestualizzazioni nei suoi articoli e recensioni.
  4. Riflettere: Dopo aver esaminato un’opera d’arte attraverso il punto di vista del critico d’arte, riflettere su come questa interpretazione abbia influenzato la propria comprensione e percezione dell’opera. Condividere opinioni e discutere con altri appassionati d’arte può arricchire ulteriormente l’esperienza di apprezzamento dell’arte contemporanea.

Conclusioni: Il critico d’arte svolge un ruolo fondamentale nell’arte contemporanea, aiutando il pubblico a comprendere, apprezzare e interpretare le opere d’arte in modo più profondo e significativo. Attraverso la sua analisi critica e la sua narrazione esperta, il critico d’arte arricchisce il dialogo culturale e contribuisce alla crescita e alla valorizzazione dell’arte contemporanea. Prestare attenzione al punto di vista del critico d’arte può arricchire notevolmente l’esperienza di fruizione dell’arte contemporanea e stimolare la riflessione critica nel pubblico.

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In Tendenza