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Cultura

Comunicare il sacro, la fede e il coraggio

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In preparazione alla festa di Sant’Agata che, l’UCSI – Unione Cattolica Stampa Italiana – ha offerto ai giornalisti e ai cittadini un’occasione di riflessione sul vero senso della festa, restituendo alla partecipazione popolare  un’aurea sacra che ispira reverenza e devozione.

Il seminario formativo “Comunicare il sacro “, giunto alla X edizione, sul tema : “Dalla lettura dei martirologi – La fede e il coraggio di Agatasi è svolto nella splendida e artistica cornice del Refettorio piccolo del Monastero dei Benedettini- “Biblioteche Civiche – Ursino Recupero.

Al tavolo dei relatori: il prof. Salvatore Trovato dell’Università di Catania,  Don Paolo Buttiglieri,   Docente di Comunicazione Sociale Università Pontificia Salesiana Maria Teresa di Blasi  , docente di Arte, Sovrintendenza ai Beni Culturali. Dopo i saluti introduttivi di Mons Salvatore Genchi, Vicario generale della Diocesi, anche a nome dell’Arcivescovo, Cecilia Guzzardi e Davide Sbrogiò che nello spettacolo kolossal “Agata a Santa Fanciulla” interpretano il ruolo di Agata  e di Quinziano, hanno recitato alcuni spezzoni del testo teatrale, e precisamente l’interrogatorio del proconsole alla giovane Agata.

Il Prof. Trovato ha quindi analizzato i testi dei martirologi in lingua greca e latina e delle “passiones” che descrivono il martirio della giovane Agata, facendo notare che, essendo documenti di alcuni secoli successivi all’evento del 5 febbraio  251, si evidenzia come il racconto del martirio è intriso di riferimenti biblici ed evangelici, secondo la prassi omiletica e catechetica  del tempo e l’enfasi dei panegirici.

I temini usati testimoniano la grande fede in Cristo della giovane catanese e il coraggio di sfidare  il paganesimo del Proconsole Quinziano, che le infligge le torture, l’amputazione del seno e la condanna al fuoco sui carboni ardenti.

Don Paolo Buttiglieri  ha analizzato la “pistis” , che si manifesta nella tenace fedeltà alla sua vocazione cristiana e convinta fede  espressa  anche mediante e la tracotanza , “hybris”,  viriliter temerarietà, che appare evidente nelle risposte alle incalzanti domande di Quinziano durante il processo.

Presentando una ricca carrellata di immagini dell’iconografia agatina nelle varie epoche, la prof.ssa Teresa Di Blasi, ha fatto notare come nei mosaici ravennati S. Agata, inserita nel canone romano , tre le giovani martiri,  è raffigurata come una regina  e vicina al Cristo, in un posto privilegiato, a testimonianza di un culto già molto diffuso nella Chiesa .

Nei dipinti successivi, presenti in vare città e musei d’Italia, la descrizione del martirio ha come sfondo i monumenti romani e la descrizione del terremoto del 251. Storia, fede e coraggio si intrecciano nella proiezione delle immagini che trasmettono messaggi di devozione popolare, come appare anche in alcuni ex voto  e nei preziosi gioielli che adornano il busto reliquario.

Al convegno, coordinato dal presidente provinciale UCSI,  Giuseppe Adernò,   sono intervenuti il presidente del comitato dei festeggiamenti  agatini, Carmelo Grasso e la presidente emerita Mariella Gennarino, la quale ha illustrato l’intensa esperienza  vissuta nell’organizzazione della festa religiosa e popolare , con le molteplici implicanze di tradizioni e di folclore.

Il vicedirettore dell’ufficio diocesano delle comunicazioni, Alessandro Rapisarda , portando il saluto del direttore, Giuseppe Di Fazio,  ha descritto l’impegno che la complessità della festa comporta nell’offrire alla cittadinanza e ai numerosi pellegrini, informazioni, immagini e messaggi di cultura religiosa e di “comunicazione del sacro”; il prof. Sandro Torrisi, ha  descritto alcuni passaggi delle cantate in onore di Sant’Agata che evidenziano la lezione di coraggio e di testimonianza cristiana

Gli intervenu   ti hanno avuto modo di visitare con la guida della direttrice, Rita Carbonaro,  la splendida “sala Vaccarini”  definita la “Sistina della cultura”  e la mostra documentaria sulla festa di Sant’Agata, con l’esposizione degli artistici  programmi e dei testi delle cantate in onore della Vergine Martire.

Cultura

“L’oro rosso dell’Etna”, il libro di Patanè

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L’epopea della civiltà del vino nelle pendici  orientali e meridionali dell’Etna ha trovato una  “preziosa botte” nel volume dello storico catanese, Antonio PataneL’oro rosso dell’Etna – Storia e etnoantropologia della viticultura orientale etnea . (Sec. XIV -XXI)

Nel prezioso volume, pubblicato dall’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale,  ricco di un ben articolato corredo documentativo, l’Autore, docente di Lettere,  e cultore di Storia Moderna presso il Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Università di Catania, scrive con le mente e il cuore, facendo trasparire passione e competenza  trasmessa dal padre Alfio, mastro d’ascia e valente artigiano del legno e del palmento e della madre Peppina morta ultracentenaria fino alla fine fedele alla tradizione familiare che ha caratterizzato la vita e l’attività di intere generazioni dei paesi etnei.

Il desiderio di  custodire e tramandare   le pratiche e i riti della  vendemmia, ormai completamente scomparsi,  diventa un dono per le giovani generazioni,  scrigno prezioso per la storia del territorio etneo  della Sicilia orientale, un tempo interamente coltivato  a vigneti, dalla montagna al mare, come descritto nei primi capitoli del volume.

Nel trentennio (1880-1910 ) a causa della fillossera  il territorio della Sicilia orientale ha subito una radicale trasformazione , dando spazio agli agrumeti  che son diventati il simbolo della “Sicilia bedda” – terra di focu, di canti e d’amuri/

Facendo cantare ancora: “ st’aranci sulu nui li pussidemu / e la Sicilia nostra si fà onuri”,

Accanto all’oduri di la zagara,  che caratterizza il territorio pedemontano, nel volume si gusta il profumo del vino e si riscopre un prezioso patrimonio etnoantropolico che Antonio Patanè ha saputo armonizzare nel monumentale volume.

Nella prefazione del prof. Eugenio Magnano di San Lio domina l’Etna, (a Muntagna- Mungibeddu, di cui tutti noi “ figghi semu”, che ha prodotto disgrazie quando le colate laviche hanno sepolto città e campagne e nello stesso tempo porta  fortuna per la preziosità della sottilissima sabbia vulcanica che dà forza e sostegno alle viti. e impegna ad un costante lavoro del contadino per la sistemazione del terreno, i terrazzamenti, la costruzione di muri di recinzioni, i fabbricati  dove produrre il mosto, i macchinari per la pressatura delle vinacce e poi ancora le cantine che danno caratteristiche particolari alle città del vino dell’aerea pedemontana etnea.

Sfogliando le pagine del volume, corredate di note, tabelle statistiche  e  da un  ricercato apparato fotografico, si scoprono notizie, eventi, nomi, termini, gesti e riti che oggi è difficile immaginare e riprodurre. L’autore, infatti, a differenza degli storici che svolgono le proprie ricerche nel chiuso delle biblioteche, descrive il territorio e tratta gli argomenti con profonda conoscenza dei luoghi e del paesaggio etneo, manifestando una forte passione politica e sociale, che va oltre l’epoca antica e “romantica” della viticultura etnea.

Le molteplici mansioni dei contadini: mulattieri, pigiatori, sensali, mastri di palmento, proprietari, donne, ragazzi, carusi, bottegai, osti, raccontano la tenacia dei vignaioli che strappano terreno al bosco, al selvatico, alle aride distese laviche e danno vita al grande unico e originale giardino dell’Etna

E’ questa una lezione di vita che sollecita impegno, tenacia, costanza, forza di volontà per conseguire gli ideali di bene e di progresso sociale e civile

Giuseppe Adernò

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Cultura

UCIIM  inaugurazione nuova sede

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Inaugurata la nuova sede dell’Unione cattolica degli Insegnanti (UCIIM)

Dopo il taglio del nastro inaugurale l’Arcivescovo, accompagnato dalla presidente, Maria Antonietta Baiamonte, ha visitato una mostra fotografica sul fondatore dell’UCIIM, Gesualdo Nosengo e sono stati ricordati i presidenti della sezione di Catania, Francesco Capodanno, Nuccio Sciacchitano, Santo Gagliano.

Nell’incontro con i dirigenti e i docenti presenti, l’Arcivescovo si è intrattenuto dialogando sulla particolare  e delicata azione educativa da svolgere nelle  scuole della periferia urbana, dove si registra un’elevata percentuale di dispersione scolastica.

Sono intervenuti i presidenti delle sezioni UCIIM di Tremestieri Etneo e San Giovanni la Punta, e sono intervenuti i presidente delle altre sezioni della Sicilia Orientale, assicurando la loro partecipazione alla cerimonia ufficiale del 22 giugno, per le celebrare l’80° dell’UCIIM, fondata a Roma  il 18 giugno 1924.

Nel corso del convegno che si svolgerà presso il Castello Ursino 15 docenti riceveranno il titolo di “Ambasciatori dell’Educazione Civica”.

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Cultura

Primo raduno nazionale dei ragazzi sindaci

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e assessore comunale Nazzareno Navisse ed ora diffuso nel territorio nazionale e presente con oltre 600  “consigli comunali dei ragazzi”  in tutte le regioni

Nell’auditorium “San Francesco” di Borgo Marconi-Morrovale, gremito di  circa 300 studenti  dei diverse città e regioni  i ragazzi sindaci con la fascia tricolore hanno socializzato il progetti e le attività culturali, sociali, ricreative promosse e realizzate con impegno e tanto entusiasmo. Al termine dei lavori hanno rinnovato in maniera corale la formula di giuramento pronunziata al momento delle elezioni, rinnovando l’impegno a collaborare “per la crescita sociale e civile dalla comunità scolastica e cittadina”.

Al Raduno nazionale, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Provincia Regionale di Macerata e del Comune di Morrovalle.  Sono intervenuti il sindaco Andrea Staffolani, l’Arcivescovo di Fermo , Mons. Rocco Pennacchio, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, Maria Teresa Baglione dell’Ufficio scolastico territoriale di Macerata,, Barbara Di Tizio delle Prefettura e il Lgt. Emmanuele Moretti dei Carabinieri di Morrovalle.

In apertura dei lavori, coordinati dalla dirigente Arianna Simonetti e dal preside Giuseppe Adernò, coordinatore dei CCR sono stati letti i messaggi del Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana; del  Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e della moglie di Davide Sassoli, Alessandra Vittorini, nella ricorrenza della Giornata Europea.

Particolarmente significativa è stata la partecipazione della delegazione francese di Schiltgheim  (Alsazia) , dove già nel 1979  ha avuto origine  il primo “Conseil Municipal des Enfrants et des jeunes”. Nel corso del convegno sono intervenuti la consigliera  comunale Matiè Elia ed il coordinatore Aurelien Nicoletti.

Il prof. Nazzareno Navisse  ha raccontato  l’avvio del progetto a Morrovalle ed il preside Giuseppe Adernò, coordinatore dei CCR, ne ha  descritto le finalità , gli obiettivi e  gli sviluppi per una sana  e coinvolgente lezione di educazione civica , applicata attraverso un concreto “imparare facendo”.

Sono stati ricordati inoltre i ragazzi sindaci: Alessandro Giani, vittima di un atto di bullismo e Giulio Regeni che nel triennio 2001-2003 è stato sindaco dei ragazzi di Fiumicello, ucciso in Egitto il 25 gennaio del 2016

La coincidenza della data con la Giornata Europea ha guidato la riflessione sul pensiero di Vincenzo Cento, pedagogista marchigiano, ideatore degli “Stati Uniti d’Europa”, illustrato dalla prof. Simonetta Torresi,  e  sulla dimensione europea dell’educazione, è intervenuto il prof. Gianluca Contaldi dell’Università di Macerata

Al convegno, allietato dai canti del coro della scuola di Morrovalle, diretto dalla Prof. Donata Riccobelli,  e concluso con un pranzo comunitario offerto dal Comune di Morrovalle ha fatto seguito  le visite didattiche alla Casa di Leopardi a Recanati, al santuario di Loreto, alle grotte di Frasassi e particolarmente significativa  è stata la  visita istituzionale alla Repubblica di San Marino  e l’incontro con i Capitani Reggenti, Alessandro Rossi e Milena Gasperoni,

Il messaggio di compiacimento per la lodevole iniziativa e di sprone per un cammino di democrazia attiva è stato di grande stimolo per tutti i partecipanti, con l’auspicio espresso dal Segretario di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino, Andrea Belluzzi, di ampliare il progetto verso una dimensione europea e internazionale.

Il secondo raduno nazionale sarà coordinato dal CCR attivo nel comune di Caiazzo, cittadina nei pressi della reggia di Caserta e la Regione Marche cederà alla Campania il trofeo del CCR.

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