InSalute (Dott.E.Alagna)
Controlli filiera agroalimentare, la relazione del Ministero
Controlli filiera agroalimentare: la relazione annuale del Ministero al Piano nazionale integrato
È stata predisposta la relazione annuale 2017 del ministero della Salute al Piano nazionale integrato (PNI) 2015-2018 relativa ai controlli ufficiali svolti nella filiera agroalimentare.
I dati confermano l’imponente attività di controllo svolta su imprese e operatori, evidenziando infrazioni riconducibili alla presenza di pericoli di varia natura: chimici, fisici, microbiologici, biologici e allergeni. La relazione, che è divisa in 5 capitoli, si può consultare al link http://www.salute.gov.it/relazioneAnnuale2017/homeRA2017.jsp
Tra le criticità maggiori riscontrate nel 2017:
– l’uso di principi attivi ad azione farmacologica non autorizzati (per esempio, il Fipronil, acaricida utilizzato illegalmente) e il non corretto utilizzo di farmaci veterinari. La recente introduzione nelle norme della digitalizzazione dell’intero sistema di tracciabilità del farmaco veterinario – che include la ricetta elettronica – rappresenta un passo decisivo nel garantire la correttezza dell’utilizzo del farmaco negli allevamenti;
– il riscontro di pericoli emergenti tra i contaminanti organici, come le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS);
– micotossine e metalli pesanti continuano a rappresentare una problematica di difficile risoluzione tra i contaminanti;
– il mancato rispetto del buono stato di conservazione degli alimenti in particolare dei prodotti ittici;
– la non conformità a criteri microbiologici di sicurezza alimentare per presenza di Escherichia coli inclusi gli STEC, Salmonella spp e Listeria monocytogenes;
– la presenza di allergeni non dichiarati negli alimenti, soprattutto soia e uova.
Il 2017 è il primo anno di applicazione dell’Intesa 212/CSR del 10/11/2016 concernente le “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti (CE) 882/2004 e 854/2004”, che prevede una nuova modulistica, e non è quindi possibile effettuare una comparazione corretta dei nuovi dati con quelli relativi agli anni precedenti.
Nel 2017, le Regioni hanno rendicontato come attività delle Asl il controllo ispettivo di 348.616 stabilimenti e attività produttive. Di questi, 176.217 sono stabilimenti di prodotti di origine animale (macelli, caseifici, impianti di trasformazione ecc) sui quali sono state effettuate 490.904 ispezioni con 39.598 relazioni di non conformità; 172.399 sono attività registrate ai sensi del Regolamento 852 (stabilimenti di prodotti di origine vegetali, ristoranti, mezzi di trasporto ecc) sulle quali sono state effettuate 352.621 ispezioni con 34.280 infrazioni.
Il controllo ufficiale attraverso l’attività analitica di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti, ha riguardato il prelievo di 47.804 campioni su cui sono state effettuate 118.550 analisi e rilevate 1.044 irregolarità.
Il ministero della Salute ha collaborato con il Nucleo anti sofisticazione del Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che, nell’anno 2017, ha eseguito 50.201 controlli, di cui 30.311 nei settori d’interesse del Piano Nazionale Integrato. Le verifiche hanno portato al riscontro di 11.470 non conformità con 9.465 segnalazioni di operatori del settore all’Autorità amministrativa, 1.333 all’Autorità giudiziaria, nonché all’arresto di 16 persone.
L’attività di controllo sui prodotti importati è stata espletata attraverso il coordinamento degli uffici periferici del ministero della Salute, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’ICQRF del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha contribuito con ispezioni e analisi nell’ambito della lotta alle frodi alimentari e della qualità merceologica.
La lotta alle frodi agroalimentari con la contraffazione e la falsificazione dei marchi di qualità, soprattutto per il falso “Made in Italy”, ha visto anche un’intensa attività di controllo da parte degli organi di polizia. Oltre ai citati Carabinieri per la tutela della Salute, è intervenuta l’attività delle Capitanerie di Porto, dei Carabinieri per la tutela Agroalimentare e della Guardia di Finanza. La relazione illustra le attività svolte dalle differenti Amministrazioni e organi di polizia nei settori dell’igiene, della sicurezza e della qualità per alimenti, mangimi, benessere animale, sanità animale, sanità delle piante, rappresentando uno strumento per il coordinamento e la programmazione delle attività di controllo.
Eventi
Uno spazio amico per le simultaneous care
Uno spazio amico per le simultaneous care, domani congneo Samot a Catania
Si terrà domani mattina 21 Maggio 2022, a partire dalle ore 08:30 presso la Sala Convegni “CAST” dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria “Policlinico G. Rodolico – San Marco” di Catania in Via S. Sofia n.78 (Edificio 8), la presentazione del progetto dell’Associazione S.A.M.O.T. Catania ONLUS dal titolo “Uno Spazio Amico per le Simultaneous Care”; finanziato dall’Avviso Pubblico n.1/2021 del Ministero del Lavoro e delle Poli0che Sociali in relazione alle attività di assistenza psicologica, psicosociologica o sanitaria in tutte le forme a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie.
I saluti
Dopo i saluti istituzionali, aprirà i lavori del Convegno – moderato dal Giornalista Nuccio Sciacca – il Dott. Giulio Mellini con l’intervento dal titolo “Il modello delle cure palliative domiciliari della S.A.M.O.T. Catania Onlus”, al quale seguirà la presentazione generale dell’iniziativa progettuale da parte del Dott. William Di Noto.
Seguiranno gli interventi del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Onco–ematologia Pediatrica del Policlinico di Catania la Prof.ssa Giovanna Russo (Il bambino con malattia emato– oncologica: una complessa realtà assistenziale) e del Dirigente Medico Pediatra Dott.ssa Milena La Spina (La continuità assistenziale e il miglioramento della qualità̀ di vita nel bambino con malattia emato–oncologica).
Il progetto
Il progetto formativo e l’impianto di ricerca saranno illustrati dal Dirigente dell’Unità Operativa Complessa “Servizio di Psicologia” dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, Dott. Angelo Bonaventura; durante il Convegno, saranno letti alcuni brani dalla Direttrice Elisa Di Dio dell’Associazione Culturale l’Arpa di Enna.
I lavori
I lavori del Convegno si concluderanno con la Tavola rotonda con il confronto fra i partner del progetto allo scopo di approfondire le modalità di miglioramento delle condizioni di tutela della salute dei bambini affetti da malattia oncologica residen0 nel territorio regionale siciliano ed il benessere dei loro nuclei familiari e con l’obiettivo di rafforzare le competenze is0tuzionali delle strutture che operano in ambito oncologico–pediatrico, sviluppando specifiche e coerenti attività di cura, trattamento e riabilitazione secondo l’approccio metodologico innovativo delle Simultaneous Care
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7000 litri di benzina necessari per affrontare la transoceanica Atlantica
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Politica rispetto a gestione Covid-19 ha tempi anacronistici
E’ arrivato il momento di fare un’analisi, e di tirare un pò le somme sull’emergenza sanitaria in atto, non tralasciando gli errori commessi all’inizio della pandemia, provando a tracciare le linee guida per gli scenari futuri.
“Numeri alla mano, il numero dei ricoverati in terapia intensiva in Italia sembrerebbe essersi stabilizzato rispetto a due settimane fa”. Lo ha affermato l’infettivologo genovese Matteo Bassetti; un dato che deve far ben sperare. Sugli ospedali italiani, ed in particolare sulle terapie intensive c’è meno pressione e anche se continuano in qualche modo a crescere i contagi, noi dobbiamo pensare alla variante Omicron in maniera diversa. Perché tanti casi non portano oggi a tanti ricoveri come accadeva con la variante Delta e le precedenti, che hanno asfaltato la popolazione italiana e sfibrato i camici bianchi.
Come detto in precedenza stiamo entrando in una nuova fase: altri Paesi, come l’Inghilterra, gli Stati Uniti e il nord Europa, hanno già vissuto la fase che ci prepariamo ad affrontare. È arrivato il momento di convivere con questo virus, di provare a cambiare le regole di convivenza che non possono essere quelle che avevamo un anno fa. E’ arrivato il momento di cambiare passo, oggi la situazione è molto diversa non solo perché abbiamo una variante nuova, ma soprattutto perché abbiamo una popolazione protetta al 90% da questo virus. L’Italia rientra tra le popolazioni più vaccinate al mondo; dobbiamo affrontare l’epidemia in modo diverso.
Oggi abbiamo una popolazione ampiamente vaccinata, e quindi protetta dalle forme gravi. Dobbiamo considerare diverse anche le “morti di covid”; ovvero se uno entra in ospedale perché, per esempio, si è rotto una gamba, perché ha un problema al cuore, perché deve fare una dialisi, e lo si trovasse positivo e per l’evoluzione della sua malattia muore, in realtà il decesso non può e non deve essere associato al Covid. Oggi ci troviamo in una fase diversa in cui dobbiamo mutare le modalità con cui classifichiamo le persone con il Covid.
Sottolineamo ancora di più l’importanza della vaccinazione, in quasi tutte le regioni dello stivale, i dati dei ricoveri nelle terapie intensive ci dicono che il 95% riguardano soggetti non vaccinati: i veri malati con la polmonite da Covid, sono soggetti non vaccinati. E soprattutto sono nella fascia che va dai 50 ai 60 anni d’età. Sono soggetti che arrivano in ospedale con una forma molto grave e purtroppo possono finire in terapia intensiva. La vaccinazione che piaccia o no dà una protezione nei confronti della malattia grave e ci mette con le tre dosi praticamente al sicuro.
In molti mi chiedono quanto tempo ancora ci resta di questo periodo emergenziale e quanto manca, soprattutto, alla fine dell’incubo.
Nessuno ha la sfera di cristallo, ed è difficile anche fare una proiezione nel tempo di come il virus possa evolvere; di certo non va dimenticato che si tratta di un virus ad RNA e per questo è mutevole più degli altri. Dobbiamo però fare in modo che si arrivi quanto prima alla fase endemica cambiando procedure e regole del gioco; Francia, Spagna e Inghilterra hanno già messo in atto quel cambio di passo che li farà giungere, probabilmente, alla fase endemica. Penso che le regole erano forse adeguate un anno fa, oggi sono anacronistiche. Basti pensare alle quarantene, che non hanno saputo adeguarsi ai tempi e alla nuova variante, ai disastri della scuola, del mondo del lavoro. La politica, la politica sanitaria in particolare, è lontana anni luce dalla vita reale. Qui le decisioni andrebbero prese da un giorno all’altro se le cose cambiano. E invece noi oggi vediamo un immobilismo, una ingessatura di regole, di norme, che oltretutto non servono a nulla.
“Tenere a casa i ragazzi perché hanno avuto forse un contatto con un positivo asintomatico è una cosa demenziale, afferma infatti Matteo Bassetti. Su questo bisognava essere più dinamici e dire smettiamola di fare tamponi agli asintomatici e, soprattutto a scuola, concentriamoci su chi ha sintomi e teniamoli a casa come si faceva una volta”.
Nella gestione di un problema virale, non possiamo avere i tempi della politica. La politica ha dei tempi che oggi sono anacronistici rispetto alla gestione del Covid. Urge un cambio di passo.
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