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Cinema

David di Donatello, ecco tutte le candidature

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Queste le candidature ai Premi David di Donatello 2023 dei film usciti al cinema dal 1˚ marzo 2022 al 31 dicembre 2022, in ordine alfabetico, votate dal 1° al 14 marzo 2023 dai componenti la Giuria dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Marco Papi. Le comunica alla stampa Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia. Sono presenti degli ex-aequo*.

Annunciate questa mattina le candidature ai David di Donatello: 18 per “Esterno Notte” di Marco Bellocchio, 14 per “La Stranezza” e “Le otto montagne”, 11 per “Il signore delle formiche” e nove per “Nostalgia”.

Miglior cortometraggio “Le Variabili Dipendenti”.

TUTTE LE CANDIDATURE

MIGLIOR FILM

ESTERNO NOTTE
IL SIGNORE DELLE FORMICHE
LA STRANEZZA
LE OTTO MONTAGNE
NOSTALGIA

MIGLIOR REGIA

Esterno notte – Marco BELLOCCHIO
Il signore delle formiche – Gianni AMELIO
La stranezza – Roberto ANDŇ
Le otto montagne – Felix VAN GROENINGEN, Charlotte VANDERMEERSH
Nostalgia – Mario MARTONE

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA

Amanda – Carolina CAVALLI
Marcel! – Jasmine TRINCA
Margini – Niccolň FALSETTI
Settembre – Giulia Louise STEIGERWALT
Spaccaossa – Vincenzo PIRROTTA

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE*

Astolfo – Gianni DI GREGORIO, Marco PETTENELLO
Chiara – Susanna NICCHIARELLI
Esterno notte – Marco BELLOCCHIO, Stefano BISES, Ludovica RAMPOLDI, Davide SERINO
Il signore delle formiche – Gianni AMELIO, Edoardo PETTI, Federico FAVA
L’immensitŕ – Emanuele CRIALESE, Francesca MANIERI, Vittorio MORONI
La stranezza – Roberto ANDŇ, Ugo CHITI, Massimo GAUDIOSO

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Bentu – Salvatore MEREU
Brado – Massimo GAUDIOSO, Kim ROSSI STUART
Il colibrě – Francesca ARCHIBUGI, Laura PAOLUCCI, Francesco PICCOLO
Le otto montagne – Felix VAN GROENINGEN, Charlotte VANDERMEERSH
Nostalgia – Mario MARTONE, Ippolita DI MAJO

MIGLIOR PRODUTTORE

Esterno notte – Lorenzo MIELI per THE APARTMENT una societŕ del gruppo FREMANTLE; Simone GATTONI per KAVAC FILM
La stranezza – Angelo BARBAGALLO per BIBI FILM; Attilio DE RAZZA per TRAMP LIMITED; con MEDUSA FILM e RAI CINEMA
Le otto montagne – WILDSIDE una societŕ del gruppo FREMANTLE; RUFUS; MENUETTO; PYRAMIDE PRODUCTIONS; VISION DISTRIBUTION; in collaborazione con ELASTIC; con la partecipazione CANAL+ e CINÉ+; in collaborazione con SKY
Nostalgia – MEDUSA FILM; Maria Carolina TERZI, Luciano e Carlo STELLA per MAD ENTERTAINMENT; Roberto SESSA per PICOMEDIA; Angelo LAUDISA per ROSEBUD ENTERTAINMENT PICTURES
Princess – Carla ALTIERI, Roberto DE PAOLIS per YOUNG FILMS; Nicola GIULIANO, Francesca CIMA, Carlotta CALORI, Viola PRESTIERI per INDIGO FILM; RAI CINEMA

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

Amanda – Benedetta PORCAROLI
Esterno notte – Margherita BUY
L’immensitŕ – Penelope CRUZ
Settembre – Barbara RONCHI
Siccitŕ – Claudia PANDOLFI

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Esterno notte – Fabrizio GIFUNI
Il signore delle formiche – Luigi LO CASCIO
La stranezza – FICARRA e PICONE
Le otto montagne – Alessandro BORGHI
Le otto montagne – Luca MARINELLI

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Amanda – Giovanna MEZZOGIORNO
Esterno notte – Daniela MARRA
La stranezza – Giulia ANDŇ
Nostalgia – Aurora QUATTROCCHI
Siccitŕ – Emanuela FANELLI

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Esterno notte – Fausto RUSSO ALESI
Esterno notte – Toni SERVILLO
Il signore delle formiche – Elio GERMANO
Le otto montagne – Filippo TIMI
Nostalgia – Francesco DI LEVA

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

Esterno notte – Francesco DI GIACOMO
I racconti della domenica – La storia di un uomo perbene – Giovanni MAMMOLOTTI
La stranezza – Maurizio CALVESI
Le otto montagne – Ruben IMPENS
Nostalgia – Paolo CARNERA

MIGLIORE COMPOSITORE

Esterno notte – Fabio Massimo CAPOGROSSO
Il pataffio – Stefano BOLLANI
La stranezza – Michele BRAGA, Emanuele BOSSI
Le otto montagne – Daniel NORGREN
Siccitŕ – Franco PIERSANTI

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

Diabolik – Ginko all’attacco! – SE MI VUOI – Musica, testi e interpretazione di DIODATO
Il colibrě – CARO AMORE LONTANISSIMO – Musica di Sergio ENDRIGO-Testi di Riccardo SENIGALLIA -Interpretata da Marco MENGONI
Il pataffio – CULI CULAGNI – Musica di Stefano BOLLANI-Testi di Luigi MALERBA, Stefano BOLLANI Interpretata da Stefano BOLLANI
Margini – LA PALUDE – Musica e testi di Niccolň FALSETTI, Giacomo PIERI, Alessio RICCIOTTI, Francesco TURBANTI-Interpretata da Francesco TURBANTI, Emanuele LINFATTI, Matteo CREATINI
Ti mangio il cuore – PROIETTILI (TI MANGIO IL CUORE) – Musica di Joan THIELE, Elisa TOFFOLI, Emanuele TRIGLIA – Testi e interpretazione di ELODIE, Joan THIELE

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Esterno notte – Scenografia Andrea CASTORINA – Arredamento Marco MARTUCCI, Laura CASALINI
Il signore delle formiche – Scenografia Marta MAFFUCCI – Arredamento Carolina FERRARA
L’ombra di Caravaggio – Scenografia Tonino ZERA – Arredamento Maria Grazia SCHIRIPPA, Marco BAGNOLI
La stranezza – Scenografia Giada CALABRIA – Arredamento Loredana RAFFI
Le otto montagne – Scenografia Massimiliano NOCENTE – Arredamento Marcella GALEONE

MIGLIORI COSTUMI

Chiara – Massimo CANTINI PARRINI
Esterno notte – Daria CALVELLI
Il signore delle formiche – Valentina MONTICELLI
L’ombra di Caravaggio – Carlo POGGIOLI
La stranezza – Maria Rita BARBERA

MIGLIOR TRUCCO

Dante – Federico LAURENTI , truccatore prostetico o special make-up LORENZO TAMBURINI
Esterno notte – Enrico IACOPONI
Il colibrě – Paola GATTABRUSI, truccatore prostetico o special make-up LORENZO TAMBURINI
Il signore delle formiche – Esmé SCIARONI
L’ombra di Caravaggio – Luigi ROCCHETTI

MIGLIOR ACCONCIATURA

Esterno notte – Alberta GIULIANI
Il signore delle formiche – Samantha MURA
L’immensitŕ – Daniela TARTARI
L’ombra di Caravaggio – Desiree CORRIDONI
La stranezza – Rudy SIFARI

MIGLIORE MONTAGGIO

Esterno notte – Francesca CALVELLI con la collaborazione di Claudio MISANTONI
Il signore delle formiche – Simona PAGGI
La stranezza – Esmeralda CALABRIA
Le otto montagne – Nico LEUNEN
Nostalgia – Jacopo QUADRI

MIGLIOR SUONO

Esterno notte – Presa diretta Gaetano CARITO-Post-Produzione Lilio ROSATO -Mix Nadia PAONE
Il signore delle formiche – Presa diretta Emanuele CICCONI-Post-Produzione Mimmo GRANATA -Mix Alberto BERNARDI
La stranezza – Presa diretta Carlo MISSIDENTI-Post-Produzione Marta BILLINGSLEY -Mix Gianni PALLOTTO
Le otto montagne – Presa diretta Alessandro PALMERINI-Post-Produzione Alessandro FELETTI-Mix Marco FALLONI
Nostalgia – Presa diretta Emanuele CECERE-Post-Produzione Silvia MORAES-Mix Giancarlo RUTIGLIANO

MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX

Dampyr – Alessio BERTOTTI, Filippo ROBINO
Diabolik – Ginko all’attacco! – Simone SILVESTRI, Vito PICCHINENNA
Esterno notte – Massimo CIPOLLINA
Le otto montagne – Rodolfo MIGLIARI
Siccitŕ – Marco GERACITANO

MIGLIOR DOCUMENTARIO – PREMIO CECILIA MANGINI

Il cerchio – di Sophie CHIARELLO
In viaggio – di Gianfranco ROSI
Kill Me If You Can – di Alex INFASCELLI
La timidezza delle chiome – di Valentina BERTANI
Svegliami a mezzanotte – di Francesco PATIERNO

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

Bones and All di Luca Guadagnino (Vision Distribution)
Elvis di Baz Luhrmann (Warner Bros. Pictures)
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson (Eagle Pictures)
The Fabelmans di Steven Spielberg (01 Distribution)
Triangle of Sadness di Ruben Östlund (Teodora Film)

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Francesco Giai Via, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

Albertine Where Are You? di Maria GUIDONE
Ambasciatori di Francesco ROMANO
Il barbiere complottista di Valerio FERRARA
Le variabili dipendenti di Lorenzo TARDELLA
Lo chiamavano Cargo di Marco SIGNORETTI

Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2023 č: LE VARIABILI DIPENDENTI di Lorenzo Tardella.

Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

Corro da te di Riccardo MILANI
Il colibrě di Francesca ARCHIBUGI
L’ombra di Caravaggio di Michele PLACIDO
La stranezza di Roberto ANDŇ
Le otto montagne di Felix VAN GROENINGEN e di Charlotte VANDERMEERSH

Cinema

Arriva in sala “Un altro ferragosto”

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Arriva in sala dal 7 marzo l’attesissimo sequel di Ferie di agosto. Paolo Virzì omaggia Natoli e Fantastichini nell’affollato cast che riunisce gli attori dell’epoca (Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Laura Morante, Paola Tiziana Cruciani, Gigio Alberti) con le new entry Christian De Sica, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni, Emanuela Fanelli e Anna Ferraiol Ravel)

“Un Altro Ferragosto” di Paolo Virzì

I Molino e i Mazzalupi. Alzi la mano chi non ricordi i cognomi delle due famiglie agli antipodi che si fronteggiavano a Ventotene in “Ferie d’agosto“, il film di culto di Paolo Virzì che fotografava alla perfezione due stili di vita e due concezioni d’Italia datate 1996.

A distanza di 28 anni e a furor di popolo cinefilo rieccole ancora insieme in Una altro ferragosto, l’attesissimo sequel diretto dal regista livornese e dal quale mancano Piero Natoli ed Ennio Fantastichini (ma nel film appaiono in foto e in qualche nostalgica sequenza del primo film) nel frattempo prematuramente scomparsi. Cast affollatissimo (le new entry sono Christian De Sica, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni, Emanuela Fanelli, Anna Ferraiol Ravel) e stessa location, con l’isola laziale in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi, la goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, diventata una celebrità del web e promessa sposa ad un volgare speculatore tecnologico.

Mentre il vecchio giornalista dell’Unità, Sandro Molino (Silvio Orlando) rivede dopo anni il figlio, un 26enne imprenditore digitale che ritorna dall’America col marito fotomodello proprio mentre l’Alzheimer inizia a dare segnali preoccupanti. Due tribù di villeggianti in bilico tra passato, presente e futuro con le storie e la Storia d’Italia a darsi simbolicamente la mano in un trapasso generazionale non sempre convincente per toni e scrittura. E il senso della morte, incombente, a tramandare quel bisogno d’affetto e di condivisione che regola tutti i personaggi di “Un altro ferragosto“.

“Mi sono interrogato sul senso misterioso di aver finalmente deciso solo ora di girare questo sequel” dice Virzì che ha presentato il film proprio in occasione del suo 60mo compleanno. “Piero Natoli subito dopo il primo film voleva farne un altro ma a me sembrava una furbata. Gli promisi che comunque lo avremmo girato negli anni ed eccomi qui. Ho costruito sul lutto di due amici indimenticabili un romanzo d’appendice dell’800 che mescola vicende familiari e politiche”. “Il film si è scritto con la collaborazione di tutti gli attori che in tutto questo tempo hanno pensato a che fine avessero fatto i loro personaggi” continua il regista. “Un altro ferragosto è un bilancio amaro sul tempo che passa inesorabilmente e che dimostra che la maturità non sempre arriva con l’avanzare dell’età che anzi rende più fragili. Scrivendolo- con Francesco Bruni e Carlo Virzì– ho riflettuto sulla mia vita e sul mio tempo. Credo sia un miracolo che io sia ancora vivo a 60 anni, non me lo sarei mai aspettato” scherza ma non troppo Virzì.

Differenze con Ferie d’agosto? “Quello era un film di passioni e sentimenti, di emozioni più che di tecnica. Dopo 28 anni credo di aver imparato la grammatica cinematografica e questo è un film girato in modo completamente diverso. Con Ventotene e il suo passato (nel film si ricorda che nell’isola, tra il 1932 e il 1943 furono costretti al confino 1000 oppositori che redassero il manifesto per l’Europa libera e unita) protagoniste e simbolo di quella convivenza civile del dopoguerra che dialoga coi nostri tempi dove la democrazia è in crisi e i nazionalismi avanzano”.

Ma le utopie della sinistra sono definitivamente franate, chiede qualcuno in riferimento al finale amaro del film. “Nel racconto ostinato di Sandro Molina a Tito, il nipotino di 10 anni che dimostra di recepirlo, forse c’è la speranza che non tutto sia perduto. Chissà, forse sarà lui in futuro il nuovo leader della sinistra…” .

Prodotto da Lotus Production e RaiCinema, Un altro ferragosto uscirà il 7 marzo distribuito da 01 in più di 400 copie.

Claudio Fontanin (Fonte: Cinemaitaliano.info)
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Cinema

L’85% degli under 24 in sala negli ultimi 3 mesi

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La generazione Z artefice del ritorno di fiamma tra italiani e cinema: oltre 6 italiani su 10 ci sono infatti andati almeno una volta negli ultimi 3 mesi, ma la percentuale si impenna oltre l’85% se si considerano i ragazzi tra i 18 e i 24 anni e oltre il 75% per le persone tra i 25 e i 34 anni. Particolarmente rilevante anche il pubblico dei “Boomers”. Tra i segreti del successo, l’investimento sulla stagione estiva.

CINEMA - L’85% degli under 24 in sala negli ultimi 3 mesi

La nuova luna di miele tra italiani e cinema si celebra nel segno della Generazione Z: se infatti nel 2023 si è registrato un boom di spettatori nelle sale (+60% sul 2022*), con presenze superiori persino al periodo pre-Covid, molto si deve ai giovanissimi. Oltre 6 italiani su 10 sono infatti andati al cinema almeno una volta negli ultimi 3 mesi, ma la percentuale si impenna oltre l’85% se si considerano i ragazzi tra i 18 e i 24 anni e oltre il 75% per le persone tra i 25 e i 34 anni. A rilevarlo, alla vigilia della notte degli Oscar, è l’istituto di ricerca Eumetra, che ha realizzato un’indagine qualitativa sul “nuovo spettatore”, analizzando anche le possibili cause che hanno riportato in auge una forma di intrattenimento che molti consideravano in via di estinzione.

Chi pensava che il cinema avrebbe finito per soccombere sotto la scure della pandemia e delle piattaforme di streaming deve dunque ricredersi. Il cinema” – ha commentato Matteo Lucchi, CEO di Eumetra – “è ancora un’esperienza a cui gli italiani non vogliono rinunciare e che, come testimoniato dalla nostra analisi, sta facendo breccia soprattutto tra i ragazzi, ma non solo. Ci sono diversi tipi di spettatore a cui l’industria cinematografica deve e può rivolgersi. Questa ripresa rappresenta non solo un’ottima notizia per i player del settore, ma anche un’opportunità per gli investitori pubblicitari interessati a raggiungere un determinato target“.

Se è vero infatti, secondo quanto evidenzia la ricerca Eumetra, che la frequentazione delle sale diminuisce progressivamente all’aumentare dell’età – tra i 35 e i 44 anni ci va il 66,5% delle persone, tra i 45 e i 54 anni il 61,4%, tra i 55 e i 64 anni il 60,5% e infine tra gli over 64 il 55% – è altrettanto vero che esiste una fetta consistente di aficionados cinefili “maturi”: un quarto circa dei cosiddetti Boomers frequenta le sale cinematografiche con grande regolarità, rappresentando un segmento di pubblico di grande rilevanza.

Ma, al di là dei distinguo generazionali, cosa ha concretamente riportato gli italiani al cinema? Secondo l’analisi dell’istituto di ricerca sono numerosi i fattori che hanno portato a questi risultati: tra questi, l’iniziativa Cinema Revolution, promossa dal Ministero della Cultura e da tutte le componenti del comparto cinematografico, che prevede il prezzo ridotto del biglietto per un certo periodo di tempo e che, nel solo periodo giugno-settembre 2023, ha portato un milione e mezzo di presenze (+36,67% sullo stesso periodo 2022) in sala, di cui 1,1 milioni per i soli film nazionali. A questo si aggiunge che, per la prima volta nel 2023, si è scelto di investire sulla programmazione estiva, con sale aperte e uscita di titoli particolarmente attesi – tra luglio e agosto sono usciti due titoli particolarmente attesi come “Barbie” e “Oppenheime“r – che ha fatto scoprire (o riscoprire) agli italiani il gusto del cinema anche in vacanza. Nel corso di tutto l’anno, è inoltre stata introdotta un’ottimizzazione da parte della distribuzione dell’uscita dei film, non solo attraverso la creazione di veri appuntamenti al rilascio dei titoli più importanti della stagione (da ultimo, “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi), ma anche con un’offerta diversificata in funzione delle diverse tipologie di pubblico. Infine, non da ultimo, sono state adottate strategie di prezzo incentivanti in alcune sale.

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Cinema

Margherita Hack raccontata in “Margherita delle stelle”

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Margherita delle stelle è il titolo del film, per la regia di Giulio Base, che ha come protagonista Cristiana Capotondi nel ruolo di Margherita Hack. Il film evento, in onda il 5 marzo su Rai1, rende omaggio alla celebre astrofisica, morta il 29 giugno del 2013, e rinominata “l’amica delle stelle”.

Il film racconta in modo emozionante e suggestivo la straordinaria vita e carriera di Margherita Hack. Partendo dalla sua infanzia, esplora gli anni di giovinezza in cui viveva come una ragazza libera e anticonformista, per poi seguire il suo percorso accademico fino a diventare la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste.

Membro anche dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society, Margherita Hack è stata compianta in tutto il mondo dopo la sua scomparsa, quando si è scoperto dei problemi cardiaci nuovamente aggravati che sono stati la causa della morte.

Margherita Hack: la causa della morte dell’astrofisica

La vita di Margherita Hack è per lo più conosciuta, ora anche grazie al film Margherita delle stelle con Cristiana Capotondi. La vera causa della morte dell’astrofisica, tuttavia, non è così nota.

Da tempo, infatti, erano conosciuti i problemi cardiaci che l’affliggevano, anche se per un notevole lasso di tempo le sue condizioni di salute sembravano migliorate. In realtà, nella settimana precedente alla sua dipartita, Margherita Hack era stata ricoverata d’urgenza a Trieste.

La notizia del decesso dell’astrofisica è arrivata il 29 giugno 2013, con una nota del marito di una vita Aldo della Rosa, con cui è stata sposata per 70 anni. La causa della morte è quindi da ricondurre alla condizione cardiaca di cui soffriva da tempo.

Margherita Hack, tuttavia, ha sempre affermato di non aver paura della morte: ne è riprova la sua scelta, poco tempo prima, di rifiutare un intervento al cuore rischioso ma che avrebbe potuto migliorare in parte la sua condizione. In un’intervista a Il Piccolo aveva spiegato:

“L’intervento poteva essere risolutivo, ma presentava anche dei rischi: l’idea mi è venuta di notte, semplicemente. Mi sono resa conto che in ospedale mi mancavano la mia attività, mio marito, i miei animali e tutte quelle comodità, privacy compresa, che in ospedale non ci sono. Una vita a metà. Qui a casa, magari al rallentatore, ma faccio le cose normali. E allora, ho pensato: un’operazione a rischio, un’altra degenza e poi una lunga convalescenza? No, come va, va. Meglio un giorno da leoni”.

 

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