Cinema
Tre titoli Luce Cinecittà il lizza al David del documentario
Tre candidature al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini per il Miglior documentario 2022 per titoli che portano il marchio di distribuzione o produzione Luce Cinecittà: Futura di Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher; La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko; Los Zuluagas di Flavia Montini. Sono questi i titoli selezionati dall’apposita commissione dell’Accademia del Cinema Italiano nella prima ‘shortlist’ del più importante premio del nostro cinema.
Titoli presentati in prestigiosi festival internazionali (Futura alla Quinzaine di Cannes e poi ad Alice nella Città, La macchina delle immagini in Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, Los Zuluagas al Festival dei Popoli) e uniti da un filo che è un marchio di fabbrica del documentario proposto da Luce-Cinecittà: quello di un’indagine sulla nostra storia che si riverbera in una riflessione sul nostro presente, con una profonda ricerca di linguaggi e un forte portato emotivo.
Con Futura, tre dei nostri più importanti autori hanno interrogato sogni, dubbi, attese dei ragazzi italiani di oggi, sotto la lente del grande reportage documentaristico italiano, connettendo l’attualità all’archivio, in un cortocircuito sociologico ed espressivo sorprendente. La macchina delle immagini di Alfredo C., è un omaggio vibrante alle possibilità dell’archivio, e soprattutto dell’immenso Archivio Luce, e insieme una riflessione storica ma attualissima sui linguaggi della propaganda, e su quanto possiamo arrivare ad esserne influenzati. Opera prima di una giovane filmmaker, carica di memorie visive, los Zuluagas gioca sui materiali di repertorio per offrire il ritratto sentimentale, caldo, emozionante di un ragazzo, della sua famiglia, e di un sentimento vissuto nel tempo. Racconti che hanno toccato pubblico e critica riuscendo a emozionare grazie alla forza del documento visivo, ricordandoci quanto oggi il documentario non abbia davvero più limiti e distanze con i linguaggi della finzione. E come testimoniato dai David – che hanno selezionato questi titoli tra una proposta di oltre 160 film – ha una presenza sempre più radicata nell’industria e nelle abitudini degli spettatori.
Per questa attenzione a un genere importante, Luce Cinecittà ringrazia l’Accademia del Cinema Italiano e la sua commissione documentari, e augura a questi film e ai loro autori un percorso ancora molto lungo.
Cinema
Sonia Bergamasco, attrice e regista

E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.
Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.
Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].
Vita privata
È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.
Guarda l’intervista a Radio In
Cinema
La scuola romana delle risate

Esce in sala il 17, 18 e 19 aprile, il film “La scuola romana delle risate”, un documentario del regista Marco Spagnoli. Un tributo alla grande tradizione satirica di Roma, un’opera che celebra l’ironia e la creatività di una città che ha sempre saputo ridere di se stessa e della realtà che la circonda. Con una narrazione coinvolgente, a cura di Carlo Verdone, il film esplora il modo in cui la capacità di ironizzare su tutto sia diventata parte integrante dell’identità romana, un’arte unica in Italia che si rinnova costantemente e continua a conquistare il pubblico di ogni generazione.
Cinema
In sala il film “n-Ego” di Eleonora Danco

Dopo la presentazione in Concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival, arriva in sala il film n-Ego, della regista Eleonora Danco. Il film che vanta l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, è con Filippo Timi e con la partecipazione di Elio Germano. “n-Ego” è un’intensa esplorazione della condizione umana, un viaggio introspettivo attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri.
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