In un anno in cui il Cinema è stato centrale nella società, per l’impossibilità di accedere nelle sale, e per il bisogno collettivo di racconti per immagini, un produttore e distributore storico come Istituto Luce-Cinecittà ha avvertito il compito di tenere stretto il patto tra il cinema e i cittadini. Lo ha fatto rivolgendosi maggiormente alle tecnologie digitali da un lato, e dall’altro proponendo delle dichiarazioni d’amore a quest’arte. I Nastri d’argento 2021 per il Documentario, il più antico Premio del cinema italiano assegnato dal Sindacato Giornalisti Cinematografici – SNGCI, premiano questa linea di resistenza di una passione, con i riconoscimenti a film coprodotti o distribuiti da Luce-Cinecittà. Film belli e importanti in un anno difficile.
A cominciare dal Nastro d’argento per il Miglior documentario su ‘Cinema Spettacolo e Cultura’ assegnato a The Rossellinis di Alessandro Rossellini, coprodotto dal Luce che vi partecipa anche con il suo grande Archivio. Evento speciale della Settimana della Critica a Venezia 2020, una irresistibile storia di cinema e famiglia che parte dal padre della modernità cinematografica e dal suo primo nipote, per un racconto insieme spassoso e commovente, che da personale riesce a farsi universale.
Una storia della famiglia del cinema è anche quella narrata da La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli, che ottiene una Menzione speciale nella categoria ‘Docufiction’, riannodando la vicenda del nonno del regista, il grande produttore Giuseppe Amato, e di come rischiò di non esistere il film italiano più famoso al mondo. Una lettera d’amore al cinema molto apprezzata da stampa e pubblico sin dalla sua presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia.
Già annunciato dal Sindacato Giornalisti Cinematografici il Nastro dell’Anno 75 a Notturno di Gianfranco Rosi, candidato agli Oscar per il Miglior Documentario, che mostra la capacità del più alto cinema italiano di saldare visione poetica e realismo, commozione e intervento. Uno dei film internazionali dell’anno, di cui il Luce è orgogliosamente coproduttore.
Si segnalano doverosamente i titoli entrati nelle Cinquine finaliste dei Nastri. A cominciare da Molecole di Andrea Segre, finalista nella cinquina di ‘Cinema del reale’, presentato in apertura del Festival di Venezia con uno sguardo poetico sul primo lockdown in Italia e sui rapporti familiari e personali. Nella categoria Docufiction La legge del terremoto, il sorprendente esordio alla macchina da presa di un attore amato e popolare come Alessandro Preziosi, che ha unito un’esperienza personale a una storia intima del nostro Paese, con raffinatezza e cuore. E La storia vergognosa di Nella Condorelli, che racconta con riprese originali e uno stupefacente materiale d’Archivio l’epopea della migrazione italiana nelle Americhe. Una storia immensa, mai abbastanza narrata dal cinema. Ancora, nella cinquina per i film su Cinema Spettacolo e Cultura, Alida di Mimmo Verdesca, selezionato dal prestigioso Cannes Classics e poi alla Festa del Cinema di Roma, che per la prima volta racconta attraverso i diari privati e un cast stellare, la carriera e la vita di una delle Muse dello schermo, Alida Valli. Questi ultimi tre titoli sono in attesa di prossima uscita.
Ricordando infine un titolo finalista ai Nastri di quest’anno, La rivoluzione siamo noi di Ilaria Freccia, presentato all’ultimo Torino Film Festival e che racconta il meraviglioso decennio dell’arte italiana tra il 1967 e il ’77, e condividendo i risultati e il lavoro con tutti gli autori, i produttori, le squadre dei film presentati, Luce-Cinecittà ringrazia il Sindacato Giornalisti Cinematografici per i Premi e menzioni, e soprattutto per l’attenzione concreta con cui da sempre accompagna il Documentario. Uno dei generi nel codice della storia del nostro cinema, in cui l’Italia ha fatto scuola nel mondo, e che è oggi forse quello che dà le spinte più originali e inventive al settore.
Un cinema che Luce-Cinecittà ha portato anche quest’anno con forza con tanti titoli su tutti i canali, le sale, la Rete, le TV, l’home video, sapendo che ciò che conta di un film è l’incontro con gli spettatori. L’impegno è quello di farlo ancora ogni giorno, proponendo con passione un cinema di qualità ed emozione al pubblico. L’augurio per tutti è che si torni a farlo presto in sala, dove l’incontro è più intenso e memorabile.
Cinema
100 sale per i 100 anni del Luce

Uscita evento il 17-18-19 marzo per “100 di questi anni” , commedia a episodi realizzata per il centenario dell’Istituto Luce, diretta da Andreozzi, Bruno, Gerini, Leo, Mazzoleni, Papaleo e Sibilia.
100 sale per 100 anni. Festeggia così il LUCE con il suo grande Archivio i suoi primi 100 anni di vita con 100 di questi anni, il film collettivo a episodi prodotto da Luce Cinecittà e Archivio Luce, con la collaborazione di Grøenlandia, con un’uscita evento in 100 schermi il 17,18 e 19 marzo.
Presentato in prima assoluta all’ultima Festa del Cinema di Roma –in collaborazione con Alice nella Città – il film celebra il centenario della fondazione dell’Istituto Luce, una delle più importanti istituzioni cinematografiche e culturali italiane ed europee, nata nel 1924. Alla regia del film un cast di protagonisti assoluti della nuova commedia italiana: Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo, Sydney Sibilia. A loro il Luce ha affidato il gioco di raccontare attraverso un cortometraggio, con l’aiuto delle immagini dell’immenso patrimonio dell’Archivio Luce, un tratto della nostra storia, della società, del nostro vivere, in chiave di commedia.
100 di questi anni
100 di questi anni porta così sullo schermo l’incontro tra un genere fresco e coinvolgente e le immagini di memoria e bellezza dell’immenso tesoro dell’Archivio. Con risultati sorprendenti, spiazzanti e talvolta commoventi. Riprendendo lo stile unico della commedia all’italiana, i sette registi si sono cimentati con lo straordinario archivio Luce, hanno mescolato e interpretato in maniera inedita la varietà dei materiali esistenti, lo hanno ricontestualizzate all’interno di nuove cornici ribaltando, in chiave comica, il loro senso originario. Attraverso le interpretazioni di interpreti amati e giovani talenti della commedia di oggi, intrecciati alle immagini del passato, hanno dato luce a finte autobiografie, piccole storie e vicende improbabili che giocano tra passato e presente, tra realtà e finzione, toccando temi diversi tra cinema e spettacolo, costume, bellezza, cibo, musica. Restituendo, attraverso sette piccoli film, la complessità della nostra società in tanti suoi aspetti differenti.
I protagonisti
Protagonista dei cortometraggi, oltre ad alcuni degli stessi autori/attori (Claudia Gerini, Rocco Papaleo) un cast di interpreti di apprezzato talento: Paola Minaccioni, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Federico Maria Galante, Carlo De Ruggieri, Maria Chiara Giannetta, Vincenzo Nemolato, Claudia Zanella, Francesco Leo.
100 di questi anni è scritto da Beatrice Campagna, Armando Festa, Matia Frignani, Gianni Corsi. Al montaggio, che sposa archivio e riprese originali, Angelo Musciagna, Luca Onorati, Patrizia Penzo, montatori di Luce Cinecittà e di tanto documentario d’autore italiano.
NOTA DI PRODUZIONE
I materiali dell’Archivio Luce sono un patrimonio di inesauribile ricchezza. Reportage, cinegiornali, documentari, cortometraggi d’autore, mediometraggi e lungometraggi di finzione rappresentano una ricchezza per la storia del nostro paese. L’archivio copre un arco temporale che va dagli anni Venti fino ai primi Novanta, e continua ad arricchirsi di nuove acquisizioni. Bianco e nero e colore, muto e sonoro, brevi filmati di un’ironia fulminante e approfondimenti sulla società in continuo mutamento: un repertorio cinematografico e fotografico che offre infinite possibilità di rileggere la storia della cultura e della società del nostro Paese. Questa volta, in chiave di commedia.
La commedia all’italiana
Riprendendo lo stile unico della commedia all’italiana, sette registi si sono cimentati con lo straordinario archivio Luce, hanno mescolato e interpretato in maniera inedita la varietà dei materiali esistenti, lo hanno ricontestualizzate all’interno di nuove cornici ribaltando, in chiave comica, il loro senso originario. Attraverso le interpretazioni di interpreti amati e giovani talenti della commedia di oggi, intrecciati alle immagini del passato, gli autori hanno dato luce a finte autobiografie, piccole storie e vicende improbabili che giocano tra passato e presente, tra realtà e finzione, toccando temi diversi tra cinema e spettacolo, costume, bellezza, cibo, musica. Restituendo, attraverso sette piccoli film, la complessità della nostra società in tanti suoi aspetti differenti.
(Fonte: https://cinecitta.com/2024/10/100-di-questi-anni-prima-alla-festa-del-cinema/)
Cinema
Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale

“Ho tanti progetti che devono iniziare a camminare con l’aiuto di tutti quanti. Primo fra tutti, la nostra volontà di portare il ‘tesoro’ della Cineteca Nazionale su tutto il territorio nazionale, stiamo iniziando ad avviare collaborazioni con enti museali e regionali. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è la culla del nostro cinema: il passato – costituito appunto dal tesoro della nostra Cineteca – il presente – rappresentato dalla Scuola nazionale di cinema – e il futuro che è l’insieme di tutto il patrimonio conservato dalla Fondazione, comprensiva di preziose realtà come l’Archivio fotografico e la Biblioteca Luigi Chiarini come pure dalla formazione dei ragazzi che escono dalla scuola. Restituire questo patrimonio e aprirlo all’esterno è la ‘via maestra’ che avviamo e che proseguiremo più avanti nel tempo”. Così la presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Gabriella Buontempo, in occasione della presentazione del festival Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale, in programma a Roma, al CSC, allo Spazio Scena della Regione Lazio e alla Casa del Cinema dal 31 marzo al 6 aprile.
Per Gabriella Buontempo è la prima uscita pubblica dopo l’incarico ricevuto dal ministro Giuli e prende il testimone da Sergio Castellitto: “E’ bello iniziare la presidenza di questa Fondazione proprio nel 2025, anno in cui ricorrono i novant’anni dalla sua creazione avvenuta nel mese di aprile. La prima volta che ho varcato le porte del Centro avevo 22 anni ed ero l’assistente di Lina Wertmüller, devo tutto a lei. Donne come lei e come mia zia Graziella Lonardi Buontempo erano delle autentiche visionarie che mi hanno spinto ad andare avanti e anche ad accettare questo incarico, nonostante le mie perplessità”.
Il festival mette in campo tutte le professionalità legate al CSC e tra le proposte figura anche la presentazione del progetto inedito Imperium, realizzato dalla Cineteca Nazionale con Cinecittà e con l’Aamod e legato al restauro di documentari sovietici che sarà presentato il 31 marzo dal regista Sergei Loznitsa con Enrico Bufalini, Vincenzo Vita, Costanza Quatriglio, Steve Della Casa, tra gli altri. Tra i tanti ospiti troviamo Dacia Maraini, Luca Verdone, Maurizio Ponzi, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, che ha lanciato un appello, durante la conferenza stampa, per la salvaguardia del cinema in sala. “Non siamo esercenti – le ha risposto Gabriella Buontempo – ma vogliamo riportare i nostri tesori sul territorio nazionale e anche metterli a disposizione del pubblico grazie alla Rai”.
Al tavolo dei relatori
La presidente, affiancata dal conservatore della Cineteca Steve Della Casa e dal direttore della Scuola Adriano De Santis, ha annunciato la prossima apertura della sede distaccata di Cagliari, specializzata in musica per il cinema. “Punteremo anche su una serie di master nella sede di Roma e nel polo del CSC presso l’isola di San Servolo a Venezia con un corso riservato agli attori: “Per la prima volta faremo formazione sui podcast, ma anche un master sul doppiaggio in collaborazione con tutte le associazioni del settore e un master condiviso con Anica su produzione e finanza”.
Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, ha confermato il pieno sostegno della Regione: “Essere vicini al cinema e creare opportunità per i giovani, come facciamo ad esempio con la Scuola Volonté, è una nostra priorità”.
(Fonte: https://cinecittanews.it/custodi-di-sogni-il-csc-festeggia-i-suoi-90-anni/)
Cinema
La presentazione del film “Il Nibbio”

Accompagnati dalla delegata della produzione Notorius, Irene Tomio, il regista Alessandro Tonda e l’attore Claudio Santamaria, su invito del Direttore della sede Sicilia del C.S.C. Ivan Scinardo, hanno incontrato gli studenti del corso ordinario di Documentario, di Produzione e del CSC Lab di Script Supervisor, diretti dalla docente Cinzia Liberati, per presentare il film Il Nibbio, omaggio al funzionario dei servizi segreti italiani che vent’anni fa perse la vita a seguito della liberazione in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena. E’ stato un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione, con numerose domande sulla sceneggiatura e sulle tecniche di riprese del film, girato tra l’Italia e il Marocco. Gli studenti hanno inoltre partecipato alla proiezione al cinema Rouge et Noire di Palermo, dove c’è stato anche un collegamento in video con la giornalista Giuliana Sgrena.
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