

Cultura
Incontro sull’educazione civica a Catania
L’EDUCAZIONE CIVICA è NATA A CATANIA, una targa ricordo al Castello Ursino
Visitando le sale del Museo civico del Castello Ursino i turisti leggeranno una targa con la scritta “In queste sale nei giorni 9,10,11 febbraio 1957 è stato celebrato il XXXVI Convegno nazionale dell’UCIIM sul tema: “Il problema dell’Educazione dei giovani alle virtù civiche e alla democrazia
Gli atti e le relazioni del Convegno hanno dato origine all’introduzione dell’insegnamento dell’EDUCAZIONE CIVICA negli Istituti e Scuole d’Istruzione Secondaria e Artistica
DPR 585 -13 giugno 1958 – Ministro dell’Istruzione On. Aldo Moro”
Sono trascorsi 65 anni dal 1957, quando l’UCIIM (Unione Cattolica degli Insegnanti) ha celebrato a Catania, presso il Castello Ursino, il XXXVI convegno nazionale sul tema “ Il problema dell’educazione dei giovani alle virtù civiche e alla democrazia”.
Gli atti del convegno e il materiale prodotto, portati a Roma, studiati e rielaborati da una commissione ministeriale, hanno predisposto il DPR 585, che il 13 giugno nel 1958, a dieci anni dalla Carta Costituzionale, il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e il Ministro dell’Istruzione Aldo Moro, hanno firmato, introducendo l’insegnamento dell’Educazione Civica nelle scuole di ogni ordine e grado con la formula: “ I programmi d’insegnamento della Storia, in vigore negli Istituti e Scuole d’istruzione secondaria e artistica, sono integrati con quelli dell’Educazione Civica”.
Lunedi 13 giugno, nella data che ricorda il DPR 585 è stata collocata al Castello Ursino una targa che ricorda l’evento, rendendolo “culla” dell’Educazione Civica che, dopo un travagliato cammino di leggi, decreti, linee guida, cambiando sette volte nome e ministri, è tornata con il nome originario di “Educazione Civica” con una dimensione trasversale agli insegnamenti disciplinari.
L’assessore comunale alla scuola e alla Cultura, Cinzia Torrisi. ha svelato la targa insieme alla ragazza sindaco, Giordana Blandini, all’ambasciatore alla fratellanza della scuola di Piano Tavola, alla presidente dell’UCIIM, Maria Antonietta Baiamonte e al preside Giuseppe Adernò, promotore dell’iniziativa.
Nel corso del convegno sul tema “Ben tornata Educazione Civica!” , coordinato dalla presidente Baiamonte, sono intervenuti l’assessore Cinzia Torrisi, i docenti universitari Renato D’Amico, promotore della Biennale della cittadinanza e Alessio Annino della Facoltà di Scienze Politiche; il coordinatore della Rete Civica della salute, Pieremilio Vasta e la segretaria del SIESC, Rosa Maria Falà
Nella sua relazione il preside Adernò ha percorso l’iter storico dell’Educazione Civica e gli indirizzi di sette ministri, fino all’approvazione della Legge 92/2019, ed ha evidenziato la necessità non solo di svolgere le 33 ore di insegnamento di Educazione Civica, previste dalla normativa, ma di far maturare negli studenti un vero senso civico ed è stato opportunamente proposto di attivare il “Portfolio delle competenze di cittadinanza”, al fine di consentire ad ogni studente un’autovalutazione degli apprendimenti acquisiti e delle opportune modifiche dei comportamenti sociali e civili.
Nel presentare la specificità formativa ed educativa del SIESC (Segretariato Internazionale degli Insegnanti Secondari Cattolici,) che collega i docenti a livello europeo, Rosa Maria Falà , ha illustrato le tematiche annuali delle “rencontre” arricchite dalle testimonianze delle Professoresse Enza Grecuzzo di Mascalucia e Nella Barbera di Milazzo.
Una particolare attenzione è stata riservata ai trenta docenti siciliani che l’11 maggio a Firenze sono stati nominati “Ambasciatori Erasmus+scuola” impegnati nell’attività di scambi culturali Erasmus con studenti e docenti delle scuole europee.
Hanno presenziato all’incontro i professori “Ambasciatori” : Irene Confalone di San Giovanni La Punta, Salvo Di Stefano di Scordia, Rosa Maria Falà di Piano Tavola; Rosaria Di Corrado di Enna
Molto puntuali e diretti sono stati gli interventi dei ragazzi sindaci: Giordana Blandini,- Istituto “Deledda” di Catania; Carla Longo – “De Amicis” di Tremestieri e Flavia Distefano –“Gabelli” di Misterbianco; dell’ex sindaco dei ragazzi della “Pluchinotta” di S. Agata Li Battiati, Giuseppe Testa e del rappresentante degli studenti del Liceo “Spedalieri” Francesco Cavallaro.
Le loro considerazioni hanno rinforzato e testimoniato l’importanza dell’Educazione Civica per la formazione culturale e sociale.
Le tre macroaree: “Costituzione: Sviluppo sostenibile; Cittadinanza digitale”, indicate dalle Linee guida, investono, infatti, i saperi disciplinari, le regole di convivenza civile, il patto educativo di responsabilità, il corretto uso delle nuove tecnologie e tutto ciò contribuisce alla formazione dello studente, persona, cittadino.
Cultura
Il dongione del sapere

A MOTTA prende avvio l’Università delle tre età, con un percorso di incontri di educazione permanente
E’ stata inaugurata sabato 11 gennaio l’Università delle tre età a Motta S Anastasia in collaborazione con l’Irsef e l’associazione “Immagina “ in via terre nere.
L’incontro augurale dopo il saluto introduttivo del presidente di “Immagina” Matteo Gallone, ha visto protagonista il giovane talento di chitarra Kristiano Mavilla
Sono intervenuti il dott. Giuseppe Zappalà e la promotrice del progetto , prof. Angela Giardinaro, la quale ha illustrato la genesi dell’iniziativa che intende essere un servizio alla comunità cittadina ed un positivo contributo al processo di Educazione permanente che accompagna l’ordinarietà della vita quotidiana.
Gli incontri costituiscono, infatti, una breve sosta per pensare, e poi agire in coerenza ai principi e ai valori che ciascuno interiorizza
E’ stato presentato il programma di 15 incontri a cadenza settimanale che affrontano un molteplicità di aspetti culturali: i valori e i simboli della Repubblica, l’arte, la poesia, la tecnologia e l’intelligenza artificiale, la violenza di genere, i miti religiosi la biodiversità, la matematica dei codici, l’opera dei pupi, il ruolo della polizia postale, l’ambiente, il territorio e l’Etna, l’arte musicale, l’Alzheimer, il disagio giovanile, la storia di Sicilia dallo sbarco allo Statuto.
Sono stati presentati alcuni dei relatori che hanno offerto la propria disponibilità in questo servizio culturale e civico. Sono intervenuti i presidi Giuseppe Adernò, già dirigente a Motta S Anastasia dal 1989 al 2000; Vincenzo Ligresti di Paternò, i docenti relatori: Margherita Platania, Rosanna La Malfa, Maria Teresa Moscato, Margherita Francalanza, Maria Dari, Graziella Priulla, Margherita Aiello, Angela Giardinaro; Vito Sapienza, Alessandro Puglisi, Luciano Signorelli, Alessandro Napoli, Giuseppe ed Emiliano Zappalà.
Un bianco albatros di cultura si pone sull’antico dongione normanno e dall’alto diffonde piccoli semi che germogliano nel fertile terreno della comunità mottese.
Il progetto prevede anche delle escursioni culturali a Catania per la festa di S Agata, al museo dello Sbarco e sull’Etna.
Il primo incontro, a cura del preside Giuseppe Adernò, avrà luogo mercoledì 15 gennaio, sul tema: “Valori e simboli della Repubblica, diritti e doveri del cittadino” .
Cultura
“Ci hanno nascosto Danilo Dolci”

Cosa accomuna un maestro elementare, Giuseppe Maurizio Piscopo, 40 anni trascorsi nelle scuole, spesso più difficili, a insegnare ai bambini la cultura della non violenza e l’impegno per la giustizia sociale, con l’intellettuale Danilo Dolci, anche lui educatore, che fra gli anni ’50 e ’60 scelse la Sicilia per promuovere il suo pensiero soprattutto alle giovani generazioni?
E’ inevitabile, per chi conosce bene il poliedrico Piscopo, che è anche compositore e musicista, che il titolo che ha voluto dare alla sua ultima “creatura” editoriale: “Ci hanno nascosto Danilo Dolci”, pubblicato da Navarra editore, pensare che può essere una provocazione del nostro tempo. La sua è stata una ricerca sul campo, prima di scrivere questo prezioso volume, ha girato tante biblioteche non riuscendo quasi mai a trovare i libri di Dolci, autore di più di 80 pubblicazioni di cui 25 di poesie. Cita “Chi gioca solo” il volume di 328 pagine, pubblicato per la prima volta nel 1966 da Einaudi. Un’opera ancora oggi attuale che analizza le dinamiche sociali e politiche della Sicilia del dopoguerra, con particolare attenzione al fenomeno mafioso e alle sue connessioni con il potere politico. Piscopo si interroga come mai in Italia non c’è traccia del volume e nessuno ne parla mentre si continua a leggere in Inghilterra e in America? Danilo Dolci affermava che “Chi gioca solo non perde mai”, riprendendo un antico proverbio siciliano, e scrive: “Una delle risposte più illuminanti è condensata nel significato locale della parola “associazione”, che significa molto molto spesso “associazione a delinquere”: tutti coloro non vogliono dunque correre rischi, non mirano certo volentieri ad associarsi.”
Il pensiero di Dolci
Piscopo ci fa riscoprire con questo libro la bellezza del pensiero di Dolci, contro chi in tutti questo anni lo ha voluto oscurare, da qui il sogno di farlo inserire nei piani didattici dalla scuola elementare all’università. Oggi i giovani si infiammano contro la guerra, Dolci ha dimostrato che la nonviolenza non è rimanere passivi, anzi, significa sprigionare una forza attiva e potente per il cambiamento sociale. Riprendendo gli scritti, Piscopo evidenzia quella partecipazione popolare capace di costruire una democrazia dal basso. Approccio ancora attuale se si pensa ai giganteschi numeri di chi sceglie di non andare a votare perché disilluso dalla politica.
Il libro
Il libro evidenzia bene la lotta di Dolci contro la povertà, la mafia e le disuguaglianze sociali, temi ancora di grande attualità che affliggono il mondo. Ecco perché ci ricorda l’importanza di impegnarsi per una società più giusta e inclusiva. Ma tornando all’attività di maestro elementare svolta da Piscopo, i suoi bambini di un tempo, sono gli adulti di oggi e qualcuno lo ha pure associato alla maieutica di Socrate, la stessa tecnica utilizzata a Borgo Parrini da Dolci che mirava a fare emergere la consapevolezza e la creatività dei giovani, promuovendo in loro lo sviluppo personale e comunitario.
Dolci considerava l’educazione come uno strumento fondamentale per la crescita individuale e sociale. La sua attenzione all’educazione come motore di cambiamento è ancora attuale per formare cittadini consapevoli e responsabili. Lo conosce bene Piscopo il documentario realizzato da due ex studenti della sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia, Leandro Picarella e Giovanni Rosa, dal titolo: “Dio delle Zecche”. In questo lavoro i giovani cineasti raccontano la figura, la storia, le opere di Danilo Dolci, attraverso il viaggio che il figlio più giovane, En, percorre dalla Svezia, Paese in cui è cresciuto, fino a Trappeto. Un viaggio per luoghi e persone, ma soprattutto un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca della memoria perduta di un intero paese. Una memoria fatta di lotte, di scioperi alla rovescia, di marce per la pace. Una memoria nonviolenta.
Il libro “Ci hanno nascosto Danilo Dolci” con l’introduzione di Salvatore Ferlita e la post fazione di Amico Dolci, contiene interviste inedite e diverse fotografie concesse da Giuseppe Leone e Melo Minnella, alcune tratte dall’ archivio del Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci”. L’autore, assieme a Pier Paolo Petta, esegue con la fisarmonica la colonna sonora “Spine Sante”, trascritta da Gioacchino Zimmardi. Una vera chicca e un buon motivo per acquistare il libro.
Ivan Scinardo
Cultura
Mario Cocco primo sindaco dei ragazzi

Originale lezione di Educazione Civica al Palazzo Minoriti
Mario Cocco primo sindaco dei ragazzi dell’Istituto “Quirino Maiorana” di Catania
Nel corso di una solenne cerimonia, per la prima volta nell’aula consiliare della Città Metropolitana, al Palazzo Minoriti, Mario Cocco, primo sindaco dei ragazzi dell’Istituto “Quirino Maiorana” ha recitato la formula di giuramento impegnandosi “a collaborare per il bene scuola piccola città e per la crescita sociale e civile della Comunità scolastica”.
La cerimonia ha avuto inizio con l’Inno d’Italia, l’ingresso della bandiera tricolore e del testo della Costituzione.
Con il patrocinio della Città Metropolitana, il Capo di Gabinetto, Gianluca Emmi ha presentato i saluti del Sindaco Enrico Trantino ed ha introdotto la cerimonia il vice prefetto vicario, dott.ssa Maria Giovanna Conti , accogliendo il giuramento del Sindaco dei ragazzi, Mario Cocco, del Vice Sindaco Giacomo Rizzo, della Presidente del Consiglio Sofia Centorbi.
Grande l’emozione degli studenti nel sentirsi protagonisti attivi di una speciale “lezione di Educazione Civica”, svolta nel prestigioso contesto dell’aula consiliare, alla presenza anche dei genitori che hanno molto apprezzato gli interventi degli assessori nei singoli settori: Marco Leonardi alla cultura, Sebastiano Longo all’ambiente, Delia De Zan all’inclusione e alle pari opportunità, Enea Ferreira Cruz allo sport.
I consiglieri eletti sono: Clara Franco, Edoardo Smedile, Alessio Trovato ,Elena Scuderi, Alessandro Pino, Giacomo Bevilacqua, Andrea Quedreago, Miriam Mammo e Giada Santocono.
Un vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa è stato espresso dalla Dirigente Gisella Barbagallo, dai docenti: Anna Arcidiacono e Mariagrazia Amico, ed dal papà del sindaco dei ragazzi, il quale insieme alla moglie ha firmato l’atto di giuramento, quale segno di condivisione del progetto che coinvolge la scuola e la famiglia.
Un particolare ringraziamento è stato indirizzato ai docenti che hanno coordinato e guidato la realizzazione del progetto che in questa prima fase ha coinvolto soltanto le classi seconde e tutti insieme hanno dimostrato competenza e impegno.
Il preside Giuseppe Adernò, promotore del progetto, ha rinnovato ai neo eletti l’impegno del CPS, sigla che sintetizza la Cultura e l’impegno nello studio, la fedeltà alla Costituzione; la Partecipazione attiva e democratica ed infine, utilizzando la metafora della “tuta dell’operaio”, la dimensione del Servizio, perché la politica, ricerca del bene comune, è un servizio alla comunità scolastica e cittadina e va vissuta con la gioia e con l’entusiasmo di un sogno da realizzare insieme per un futuro migliore.
Gli auguri di Buone feste, anche a nome del Prefetto, Maria Carmela Librizzi, da parte del viceprefetto vicario Maria Giovanna Conti, hanno concluso l’originale giornata scolastica.
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