

Cinema
La bambina che non voleva cantare, record di ascolti
“La bambina che non voleva cantare” il film sulla vita della cantante Nada, andato in onda in prima serata in esclusiva Rai 1, ieri sera ha fatto quasi 6 milioni d’ascolti. E’ raggiante la regista Costanza Quatriglio, palermitana, direttrice artistica della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Non si può non volere bene il personaggio che la Quatriglio ha voluto raccontare con una delicatezza e una magia quasi fiabesca. Complici le scene, ambientate alla fine degli anni sessanta a Gabbro, frazione di mille anime in provincia di Livorno, e le musiche che come un abile sarto sa fare, cuciono le varie scene in un biopic malinconico e nello stesso tempo gioioso.
Come l’umore distrubato della mamma della giovanissima cantante, affetta d a una grave depressione. Magistralmente interpretata da una Carolina Crescentini che si è spinta oltre il ruolo di mamma e moglie affettuosa, restituendo al personaggio un ruolo primario assieme a quello di Tecla Insolia (Nada a 15 anni) e Giulietta Rebeggiani (Nada bambina). Con il dato degli ascolti il pubblico ha molto gradito un film che ha saputo rimettere al centro la musica intramontabile toccando quasi marginalmente i giganti della canzone italiana, su tutti Mina.
E’ difficile allontanare dalla mente, dopo avere visto la fiction in tv, il tormentone di Nada cantato a Sanremo nel 1969: “Ma che freddo fa”. Nel cast anche un bravissimo Paolo Calabresi che interpreta il maestro di canto. La scena della mamma di Nada distesa su un letto di un ospedale psichiatrico è davvero commovente; La ragazzina in quella stanza d’ospedale spera che la sua mamma possa guarire. E’ stata proprio lei a rivelare che da bambina è cresciuta con la paura di perderla.
Cinema
La Cineteca Nazionale va a scuola

Al via la seconda edizione de “La Cineteca Nazionale va a scuola”, iniziativa che coinvolge 18 scuole e 90 classi
Il 21 novembre è partita, a Roma, la seconda edizione del progetto educativo a cura del CSC – Cineteca Nazionale “La Cineteca Nazionale va a scuola”. L’iniziativa, che coinvolgerà 18 scuole e 90 classi e proseguirà fino a maggio 2024, sarà articolata in quattro fasi: prevederà la consegna di un quaderno didattico di approfondimento messo a disposizione dalla Cineteca Nazionale (con testi e materiali interdisciplinari di approfondimento, pensato per essere utilizzato dalle/dai docenti come formazione e studio, ma anche come materiale didattico, da utilizzare con le classi), la proiezione di film – legati alla memoria audiovisiva italiana del Novecento – in una sala cinematografica con introduzione e incontro finale, una lezione in classe condotta da referenti esperti della Cineteca Nazionale e un contest finale per le classi al quale gli studenti potranno partecipare in forma libera con disegni o altri elaborati creativi.
A maggio saranno annunciati i premi del Contest 2024 che consisteranno in ingressi gratuiti nei due cinema aderenti all’iniziativa (Cinema Farnese Arthouse e Nuovo Cinema Aquila) o libri di argomento cinematografico.
Al suo secondo anno, il progetto prosegue il percorso legato alla storia del Novecento: “La Storia e le storie del cinema italiano”, con particolare riguardo al cinema delle origini e alle pioniere del cinema, alla condizione femminile, al fascismo, al nazismo e alla Shoah, alla Resistenza e all’emigrazione, cercando di “aprire” il discorso sui film in maniera interdisciplinare, coinvolgendo l’ambito storico, letterario, sociale e artistico. Inoltre, il progetto propone quest’anno un nuovo percorso: “Cinema secondo Natura” dedicato a tematiche quanto mai attuali come quella dell’emergenza climatica e del rapporto dell’essere umano con la natura, affrontate attraverso il cinema di animazione e alcuni “silent films”, film senza parole. Un percorso fruibile anche dalle prime classi della scuola primaria. Il primo film in programma è Il cammino della speranza di Pietro Germi, restauro a cura di Cineteca Nazionale in collaborazione con Cristaldi Film e presentato per i 70 anni del film al Festival di Cannes 2021.
I film saranno proiettati al Cinema Farnese Arthouse e al Nuovo Cinema Aquila; le introduzioni dei film in sala sono a cura di Maria Coletti (referente del reparto Relazioni Esterne del CSC – Cineteca Nazionale) con la collaborazione del critico Silvio Grasselli.
Il CSC – Cineteca Nazionale è il maggiore archivio cinematografico in Italia e tra i più importanti nel mondo e, insieme al CSC – Scuola Nazionale di Cinema, costituisce uno dei due settori principali della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. Tra le sue attività primarie ci sono la preservazione e la valorizzazione del patrimonio cinematografico nazionale: da un lato il lavoro di restauro e di digitalizzazione delle opere che necessitano di un intervento per essere salvate e rese accessibili, dall’altro la volontà dell’incontro con le nuove generazioni per educare il giovane pubblico alla storia del cinema e alla cultura audiovisiva, anche tramite le nuove tecnologie. Il progetto vuole quindi valorizzare il patrimonio cinematografico italiano conservato dal CSC – Cineteca Nazionale, per fargli vivere una seconda e stimolante vita attraverso il rapporto interdisciplinare con le materie e gli ambiti didattici affrontati nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla primaria alla secondaria.
***
IL CALENDARIO DELLE PROI EZIONI DEI FILM E LE DATE DA RICORDARE
NOVEMBRE – proiezione IL CAMMINO DELLA SPERANZA (Giornata d’azione globale contro il razzismo e per i diritti delle persone migranti, rifugiate, sfollate – 18 dicembre)
GENNAIO – proiezione LA TREGUA (Giorno della memoria – 27 gennaio)
FEBBRAIO – proiezione E’ PICCERELLA (Nascita Elvira Notari – 10 febbraio; Giornata internazionale della donna – 8 marzo)
MARZO – proiezione ROMA CITTA’ APERTA (Fosse Ardeatine – 24 marzo; Festa della Liberazione 25 aprile)
APRILE – proiezione CINEMA SECONDO NATURA (Giornata mondiale della terra – 22 aprile)

Martedi 31 ottobre 2023, Radio in, ospite del programma che conduco da 3 anni con Eliana Chiavetta, Open Day Cinema, il noto attore e regista Giulio Base, ha mostrato il mio libro: #cinemagiornalismo.
Giulio sta scrivendo il suo nuovo film, dopo À la Recherche, che andrà in sala il prossimo 2 novembre. Per me è stata una gioia immensa, inaspettata, sapere, da un autore così affermato, che il mio libro è per lui un utile e prezioso strumento di spunti e riflessioni sul rapporto tra Cinema e Giornalismo, per il suo prossimo film su un reporter di guerra, mi riempie d’orgoglio e mi spinge a continuare questa esaltante ricerca. Ecco il frammento dell’intervista
Cinema
C’è ancora domani, il film della Cortellesi

La speranza di un futuro migliore
Scelto come film d’apertura della Festa del Cinema di Roma, l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è nei cinema dal 26 ottobre
Una famiglia come tante, nella Roma popolare del dopoguerra, fiaccata da una miseria che sembra senza via di uscita, ancora avvelenata dal conflitto e dalle divisioni che ha provocato nella società: è questo il “campo d’azione” voluto da Paola Cortellesi per il suo esordio alla regia, “C’è ancora domani“, scelto come apertura della Festa del Cinema di Roma 2023 e da giovedì 26 ottobre nelle sale.
Una moglie sottomessa al marito violento è il ruolo che Cortellesi riserva per sé (Valerio Mastandrea è il coniuge, ritratto in modo troppo monodimensionale per convincere), divisa tra la quotidianità in cui ogni lira è preziosa e l’umiliazione è costante, il tentativo di evitare le ire maritali, l’educazione di tre figli e i sogni di un futuro migliore. Tutto ciò, alla vigilia delle prime elezioni libere apertae anche alle donne, nel 1946.
Una regista al primo film ma con idee sicure di messa in scena: il bianco e nero è quella più evidente, per creare un collegamento con il Neorealismo coevo del periodo raccontato (ma l’effetto è finto, straniante).
Cortellesi percorre un confine labile, quello tra commedia e dramma, tra parodia e sperimentazione: osa – sempre meritevole, per un’opera prima – soprattutto sotto l’aspetto musicale, con momenti quasi musical che puntano a esorcizzare (o enfatizzare?) le violenze e una colonna sonora che sa piacevolmente spiazzare (da Jon Spencer Blues Explosion ad “aprire” – in tutti i sensi – il film in poi).
Se le scelte di cast “minore” funzionano (la vergogna umile di Romana Maggiora Vergano, l’ingenuo ottimismo di Emanuela Fanelli, la perfidia ironica di Giorgio Colangeli), alcune svolte narrative paiono estreme e scelte più per il loro essere funzionali alla trama che per la loro credibilità.
Una scelta coraggiosa quella di esordire alla regia dopo una carriera di successo con un film come questo, in cui nulla è semplice e nessuna scelta indolore: la riuscita è parziale (ne risente anche l’efficacia dell’interpretazione di Cortellesi) ma il percorso tracciato resta interessante. (Fonte: https://www.cinemaitaliano.info/news/76153/c-e–ancora-domani-la-speranza-di-un-futuro.html)
-
Cocker3 anni ago
Il cocker tanto famoso quanto intelligente
-
In Evidenza4 anni ago
Biagio Conte: “Non vince il virus, Dio è più forte”
-
In Evidenza4 anni ago
Sicilia: zero decessi e zero pazienti in terapia intensiva
-
Cinema5 anni ago
Cinema e Massoneria un binomio misterioso e sorprendente
-
Cocker7 anni ago
Il cocker è fra i cani più oziosi del mondo
-
Editoriali15 anni ago
L’invidia è la vendetta dell’incapace
-
Cultura7 anni ago
Le stanze ferite: diario di viaggio nella Real Casa dei matti
-
Cocker8 anni ago
Irish setter, cocker spaniel e cavalier king: “I cani rossi adottati prima degli altri”