Cinema
Nastri d’Argento Docs: i vincitori, nel nome di Cecilia Mangini
Cecilia Mangini (1927-2021), la prima documentarista italiana, recentemente scomparsa, è la figura luminosa e magistrale cui è dedicata l’edizione 2021 dei Nastri d’Argento Documentari. Nella “cinquina” finalista anche il suo ultimo lavoro, realizzato con Paolo Pisanelli.
Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli è il Nastro d’Argento 2021 per il Cinema del Reale, The Rossellinis di Alessandro Rossellini, ritratto di una famiglia allargata decisamente speciale, il Miglior Documentario sul Cinema. Premio per la Docufiction a Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, con una Menzione Speciale a La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli.
Il Direttivo Nazionale del Sngci – Sindacato Nazionale Giornalisti e Critici Cinematografici, che assegna i Nastri, ha deciso di sottolineare l’importanza del “cinema del reale”, in particolare la qualità e l’importanza di due titoli, fuori selezione, nati per lo schermo televisivo: SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano, serie originale Netflix, e Edizione Straordinaria di Walter Veltroni, proposto da Rai Cultura con il materiale di Rai Teche. Due opere che rappresentano un valore aggiunto al miglior giornalismo d’inchiesta come a quello televisivo.
Premio SNGCI
Il Sngci, inoltre, lancia la prima edizione del Premio “Valentina Pedicini”, che nasce per valorizzare sempre di più nel cinema del reale lo sguardo di una nuova generazione di autrici e autori, in collaborazione con la Sede di Palermo dedicata al Documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia, diretta da Costanza Quatriglio: si segnala Punta Sacra di Francesca Mazzoleni, viaggio d’autore alla foce del Tevere dove ancora è vivo il ricordo di Pier Paolo Pasolini.
Un palmarès, quest’anno, particolarmente ricco di temi, storie e personaggi che non ha dimenticato l’attualità della difficile annata, siglata da interessanti testimonianze sul lockdown come dalla musica (gli Extraliscio di Elisabetta Sgarbi), dall’arte (Pino, su Pascali, di Walter Fasano) o dalla memoria – anche privata – di Molecole, che ha inaugurato l’ultima Mostra di Venezia; così un’incursione nella vita e nei pensieri più intimi che riguardano il corpo o l’esperienza della malattia vissuta in quarantena, come testimoniano gli italiani che racconta Gabriele Salvatores e svela con coraggio Elisa Fuksas nel suo iSola, ma anche il vissuto nelle tragedie italiane dei terremoti, con un esordio alla regia di Alessandro Preziosi.
I Nastri ricordano che tra i titoli finalisti è stata ancora una volta grande protagonista la memoria del cinema, così il fascino di Alida Valli con Alida, e l’immenso patrimonio felliniano, nel centenario della nascita, con l’originalissimo Fellini degli spiriti di Anselma Dell’Olio.
Tra le storie che ha raccontato la selezione delle Docufiction finaliste anche il viaggio di Nella Condorelli ne La storia vergognosa, racconto di lotta contro antiche vessazioni nella memoria della Sicilia contadina. Dalla Storia alla politica per il ritratto di una donna speciale come Nilde Iotti, attraverso un film siglato anche da un reading dei suoi discorsi, affidato alla voce e all’immagine di Paola Cortellesi.
Il Direttivo dei Nastri d’Argento ha già annunciato i Premi Speciali a Notturno di Gianfranco Rosi e Salvatore – Shoemaker of Dreams di Luca Guadagnino.
I premi sono stati scelti in una selezione di 60 titoli tra i 170 usciti nel 2020 e visionati dalla Giuria del Direttivo Nazionale; la short list selezionata per il voto da Maurizio Di Rienzo con il Direttivo Nazionale (composto da Laura Delli Colli con Fulvia Caprara, Oscar Cosulich, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi) riguarda, per regolamento, film proposti nell’anno solare (2020) da Festival e rassegne anche su piattaforme e reti tv.
Di seguito, la lista dei vincitori e le “cinquine” finaliste: la selezione ufficiale e finalista è consultabile su www.cinemagazineweb.it.
I PREMI
Nastri d’Argento Documentari 2021
CINEMA DEL REALE
MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI di Alex INFASCELLI
Protagonista dell’anno Francesco TOTTI
Premio Valentina Pedicini 2021
PUNTA SACRA di Francesca MAZZOLENI
CINEMA SPETTACOLO CULTURA
THE ROSSELLINIS di Alessandro ROSSELLIN
DOCUFICTION
IL CASO BRAIBANTI di Carmen GIARDINA e Massimiliano PALMESE
Menzione speciale a LA VERITA’ SU LA DOLCE VITA di Giuseppe PEDERSOLI
Premi Speciali (fuori selezione)
SANPA – Luci e tenebre di San Patrignano di Cosima SPENDER
EDIZIONE STRAORDINARIA di Walter VELTRONI
I vincitori sono stati scelti tra queste “cinquine finaliste”: CINEMA DEL REALE – DUE SCATOLE DIMENTICATE – UN VIAGGIO IN VIETNAM di Cecilia MANGINI e Paolo PISANELLI; FUORI ERA PRIMAVERA – Viaggio nell’Italia del lockdown di Gabriele SALVATORES; iSOLA di Elisa FUKSAS; MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI di Alex INFASCELLI; MOLECOLE di Andrea SEGRE. CINEMA SPETTACOLO CULTURA – ALIDA di Mimmo VERDESCA; EXTRALISCIO–PUNK DA BALERA di Elisabetta SGARBI; FELLINI DEGLI SPIRITI di Anselma DELL’OLIO; PINO di Walter FASANO; THE ROSSELLINIS di Alessandro ROSSELLINI. DOCUFICTION – IL CASO BRAIBANTI di Carmen GIARDINA e Massimiliano PALMESE; LA LEGGE DEL TERREMOTO di Alessandro PREZIOSI; LA STORIA VERGOGNOSA di Nella CONDORELLI; LA VERITA’ SU LA DOLCE VITA di Giuseppe PEDERSOLI; NILDE IOTTI, IL TEMPO DELLE DONNE di Peter MARCIAS.
Cinema
“La Notte” di Michelangelo Antonioni
“La Notte” di Michelangelo Antonioni a Venezia 81
Nell’ambito della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici la versione restaurata de La notte (1961) di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti. La proiezione ufficiale sarà il 30 agosto, alle 14.15 nella sala Corinto, per pubblico e accreditati.
“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio – Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”.
“Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.
Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.
Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati.
Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con le testimonianze, tra le altre, di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.
Cinema
Cinema, a Sciacca la Rassegna su Germi
Con la proiezione nell’Arena Giardino della Multisala Badia Grande de “Il cammino della speranza” film girato a Favara nel 1950 e che tratta il tema drammatico dell’emigrazione, si è conclusa ieri sera la rassegna organizzata da Sino Caracappa e patrocinata dal comune di Sciacca dedicata alla figura di Pietro Germi, nel cinquantesimo anniversario dalla sua morte. La serata è stata introdotta dalla interessante presentazione del libro dal titolo “Pietro Germi il Siciliano”, del 2014, scritto dal catanese Sebastiano Gesù, critico cinematografico e storico del cinema italiano morto nel 2018. Un libro che oltre alla presentazione del regista Pasquale Scimeca contiene anche una prefazione firmata da Sino Caracappa. A parlarne sono stati Ivan Scinardo, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, e il cineasta Carmelo Franco, di professione avvocato. Ad intervistare i due ospiti è stato Raimondo Moncada. La serata ha poi visto anche la proiezione dei fuori scena di Sedotta e abbandonata di Vincenzo Raso. Alla Rassegna Pietro Germi ci sarà un’appendice programmata per il 28 settembre, con un convegno dal titolo “Il cinema di Pietro Germi e la Sicilia”, su cui abbiamo chiesto un’anticipazione a Sino Cacarappa.
Cinema
Luce Cinecittà a Locarno 77 con due titoli
Luce Cinecittà è alla 77ma edizione del Locarno Film Festival (7-17 agosto) con due titoli di giovani registe italiane. Nel Concorso Internazionale Sulla terra leggeri, esordio al lungometraggio di Sara Fgaier, già autrice del corto Gli anni , presentato al Festival di Venezia 2018 (Orizzonti) e vincitore sia dell’EFA come miglior cortometraggio europeo che il Nastro d’argento. Come montatrice e produttrice Sara Fgaier ha realizzato diversi film, tra cui La bocca del lupo (2009) e Bella e Perduta (2015) di Pietro Marcello.
Cosa accade se non ricordiamo più l’amore della nostra vita? È la domanda al centro del racconto della regista spezzina. Il protagonista, Gian, lotta contro l’oscurità di un’improvvisa amnesia. Miriam, la figlia che non riconosce, gli consegna un diario, scritto a vent’anni, che ruota tutto intorno a Leila, la ragazza con cui ha scoperto l’amore nell’arco di una notte. Solo cercandola potrà ritrovare se stesso. Nel cast Andrea Renzi, Sara Serraiocco, Emilio Scarpa, Lise Lomi, Maria Fernanda Cândido, Stefano Rossi Giordani, Amira Chebli ed Elyas Turki.
Sulla terra leggeri è prodotto da Limen, Avventurosa e Dugong films con Rai Cinema. La Vendita Internazionale è curata da Rai Cinema International Distribution, mentre la Distribuzione Italiana è di Luce Cinecittà. Il progetto è stato sviluppato dal TorinoFilmLab e finanziato con il TFL Production Award per € 40.000.
In Concorso nella sezione Cineasti del Presente Real, il nuovo lungometraggio di Adele Tulli che torna alla regia dopo la rivelazione della sua opera prima Normal, anche questa coprodotta e distribuita da Luce Cinecittà, presentata in anteprima alla Berlinale e vincitrice della Menzione opera prima ai Nastri d’Argento.
Un nuovo viaggio poetico e inatteso dentro un mondo in cui siamo quotidianamente immersi, divenuto talmente abituale da non farci rendere conto quanto sia sconosciuto ed estraniante: il mondo digitale. Una realtà che ha rivoluzionato le vite di noi tutti, e che il documentario indaga con le stesse lenti tecnologiche, creative e relazionali con cui è strutturata. Una mappa documentata e senza preconcetti che ci mostra con sguardo inedito e curioso un territorio ineffabile, alieno e insieme familiare.
Real è un viaggio filmico, visionario e coinvolgente, dentro al mondo disincarnato della rete, un multiverso digitale parallelo dove ogni cosa esistente è trasformata dalla fisica dell’ossigeno e del carbonio alla logica dei bit. Un documentario creativo che esplora la trasformazione dell’esperienza umana nell’era digitale, facendo luce sui molti aspetti, a tratti perturbanti, del vivere digitalizzato e iperconnesso: i protagonisti – umani, robotici, virtuali – sono alle prese con relazioni virtuali, lavori digitali, cybersessualità, case e città del futuro, automatizzate e sorvegliate. Raccontano di cultura dell’autorappresentazione, di nuove dipendenze e patologie, di alienazione e isolamento ma anche di identità libere dai confini fisici del corpo.
Real ha uno sguardo inedito e sperimentale, utilizzando poeticamente le stesse lenti di accesso ai nuovi territori digitali: visori, webcam, smartphone, camere di sorveglianza, sguardi meccanici e virtuali che raccontano di un nuovo modo di fare esperienza del reale. Senza risposte o giudizi, ma con la curiosità e la freschezza di un occhio atterrato su un nuovo pianeta, R E A L ci porta su una soglia, al di là e al di qua di un confine incerto. Con un approccio algoritmico e visivamente inedito, un documentario che è un viaggio immersivo nella nostra fantascientifica realtà di tutti i giorni: come ci si sente a essere umani nell’era digitale.
Prodotto da Pepito Produzioni e FilmAffair con Rai Cinema e Luce Cinecittà, in collaborazione con Les Films d’Ici il film sarà distribuito nei cinema da Luce Cinecittà. La distribuzione internazionale è curata da Intramovies. Scritto e diretto da Adele Tulli, Real vede la fotografia di Clarissa Cappellani e Francesca Zonars, il montaggio di Ilaria Fraioli, Adele Tulli, le musiche originali di Andrea Koch, la produzione creativa di Laura Romano. È prodotto da Agostino Saccà per Pepito Produzioni, Valeria Adilardi, Luca Ricciardi, Laura Romano, Mauro Vicentini per FilmAffair in collaborazione con Charlotte Uzu di Les Films d’Ici.
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