Cultura
L’elefante e la bambina: per sempre fedeli nella loro amicizia
La storia inizia sulle coste dell’Africa. C’era una bambina bellissima dai capelli ricci e dal sorriso leggero. Con lei c’era sempre un elefante. Giocavano insieme. Lei saliva sulla sua testa e lui la lasciava scivolare sulla proboscide per farla tuffare in mare. Si divertivano così. Lui si accasciava in avanti e immergeva la sua proboscide nel mare. Lei rideva scivolando giù in un bellissimo tuffo. Trascorrevano così giornate intere e immaginavano di trovarsi sempre in posti diversi. Avevano una gran voglia di viaggiare e di conoscere altri paesi dove tuffarsi e ridere felici e liberi.
L’elefante allora cominciò a raccogliere tronchi e ramoscelli abbandonati sulla riva del mare e piano piano preparò una zattera enorme. Si sentivano pronti per affrontare il viaggio. La bambina era felicissima e salì sulla zattera mettendosi vicina al suo elefante. La zattera si allontanò dalla costa e la corrente li portò verso l’orizzonte pieno di sole di un tramonto infiammato. Nel dialogo di sguardi tra i due c’era la promessa di rimanere amici, sempre e per sempre.
Il dio Nettuno li osservava silenzioso.
Dopo giorni di navigazione videro all’orizzonte un’esplosione di fuoco nel mare. Tutto si muoveva intorno e le onde si fecero altissime. La zattera si spezzò. Si trovarono soli in un mare blu immenso. Videro sorgere dalle acque un’isola, proprio nel punto dell’esplosione marina. Era lontana l’isola, ma i due decisero di raggiungerla. Stanchi e affannati si guardarono e l’elefante fece salire la bambina sulla testa e cominciò a nuotare.
Dopo lunghe giornate di nuoto, lento e faticoso, arrivarono all’isola. L’elefante si chinò e immerse la proboscide nel mare. La bambina scivolò e si tuffò in quelle acque cristalline. Erano blu e profumavano di alghe e di sale. Il dio Nettuno li stava a guardare. All’improvviso ci fu una nuova esplosione sull’isola vulcanica e la lava salì alta nel cielo per poi cadere e avvolgere l’intera isola. Per tutta la notte l’isola tremava e le faville di fuoco descrivevano nel cielo disegni e proiezioni fantastiche. Era uno spettacolo meraviglioso.
La mattina del giorno dopo tutto era immerso nella calma. Il dio Nettuno sorse dall’acqua e guardò la scena che si presentava ai suoi occhi. Un silenzio devastante avvolgeva l’elefante e la bambina pietrificati. L’elefante formava un arco di pietra con la sua proboscide nell’acqua. La bambina era diventata un faraglione, ferma nell’ultimo tuffo gioioso prima di essere trasformata in pietra lavica. Così sono rimasti fermi e resteranno sempre l’uno a guardia dell’altra, immensamente belli, per sempre fedeli nella loro amicizia.
L’isola è Pantelleria. Se andate nella contrada Tracino troverete l’elefante e il faraglione, magnifici e imponenti, amici per sempre.
( Testo e acquarello di Anna kappler – febbraio 2018)
Cultura
Per una città ecosostenibile
Lettera al sindaco
I bambini della classe terza primaria dell’Istituto paritario “John Dewey” hanno scritto una lettera al Sindaco di Catania, Enrico Trantino, presentando alcune idee “per aiutare Catania a diventare una città meno inquinata e più sostenibile”.
L’aver scoperto che lo scorso anno Catania ha avuto la maglia nera della sostenibilità ambientale, li ha impegnati ad elaborare alcune proposte operative sollecitando: maggiore pulizia nelle strade; più bidoni per la raccolta differenziata, più piste ciclabili , panelli solari e parchi verdi”.
La lettera scritta a mano dai piccoli è stata consegnata al Sindaco in occasione di un incontro al Palazzo degli elefanti e i piccoli si sono resi portavoce degli altri bambini della Città, presentando al Sindaco insieme alla lettera alcuni disegni con messaggi operativi e simbolici la A: il vulcano, la T: gli alberi, la N: l’elefante, la I : le case e i palazzi. E poi ancora le auto elettriche. Il no ai cumuli di spazzatura.
I bambini, accompagnati dal preside Giuseppe Adernò, dalle maestre Federica Abate, e Veronica Miano, da Mariagrazia Puglisi in rappresentanza dei genitori, sono stati accolti con onore al Municipio, mettendo in azione un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile.
Il Sindaco Trantino ho molto apprezzato l’iniziativa e, facendo tesoro dei consigli dei bambini ha chiesto la loro collaborazione per essere “come le formichine operose, capaci di far camminare l’elefante” e dare alla città di Catania una nuova dimensione di socialità e di progresso.
I disegni dei bambini sono stati collocati sotto il vetro nella stanza del sindaco, quale monito costante per una città ecosostenibile.
Cultura
I Cavalieri della Repubblica in cammino
A PESCARA CONVEGNO PER IL DECENNALE ANCRI
I Cavalieri della Repubblica in cammino sul sentiero della Solidarietà
Nelle splendide sale dell’Hotel Adriatico di Montesilvano -Pescara il prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale alla LUMSA di Roma e membro della commissione dei 35 esperti chiamati dal Presidente della Repubblica per le riforme istituzionali, ha sviluppato il tema sul “Principio della solidarietà nella Costituzione italiana”, mettendo a fuoco il valore solidarietà, inteso come aiuto tra le persone, muto sostegno tra i cittadini , sulla scia dei “diritti sociali” che scaturiscono da una “solidarietà paterna” che spetta allo Stato , come ben espresso nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea negli articoli 27-38, che trovano riscontro nell’art. 2 della Costituzione quando si richiamano i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociali”.
Nell’art. 52 della Carta Costituzionale vengono altresì richiamati i doveri di “solidarietà fraterna” che impegna ogni cittadino alla: difesa della Patria, fedeltà alla Repubblica, al rispetto delle norme tributarie che costituiscono la garanzia dei servizi di assistenza, salute, scuola, tutela del cittadino.
Nella voce solidarietà si intrecciano diritti e doveri, che vengono applicati ed esercitati nell’impianto organizzativo delle autonomie locali, nelle quali ciascun ente collabora e contribuisce alla costruzione del bene comune a beneficio di tutti i cittadini dello Stato italiano.
Attenzione all’altro
Il valore dell’attenzione all’altro, alle periferie, agli emarginati, ai profughi, alle molteplici povertà sociali impegna ogni cittadino a mettere in azione gesti e comportamenti di attenzione, di rispetto e di concreto aiuto.
Una particolare attenzione è stata riservata dal Relatore alle derive libertarie (droga, aborto, gender, eutanasia) che nella società di oggi, dominata dal relativismo, pervadono il tessuto sociale e corrodono le redici dei valori.
Dopo il saluto del presidente dimissionario Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, è stato letto il messaggio del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ai convegnisti in occasione del V raduno nazionale, auspicando, come recita il motto ANCRI “Parati sumus iterare” a rinnovare le azioni di legalità e di impegno civile che hanno fatto meritare la prestigiosa onorificenza.
L’impegno
L’impegno per una solidarietà agita qualifica il contributo sociale e civile dei Cavalieri della Repubblica e i molteplici i interventi delle sezioni vengono coordinate dal delegato nazionale Antonio Benfatti.
IL presidente emerito, Uff. Tommaso Bove, ha percorso il cammino storico dell’associazione fondata nel 2014 ad Anzio, aggregando soltanto gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica ed ora presente nel territorio nazionale con quattromila aderenti.
Al teatro Circus di Pescara ha avuto luogo la serata di gala, aperta alla cittadinanza,con la partecipazioni di illustri artisti della regione.
La domenica,20 aprile, dopo la solenne S. Messa nella Cattedrale di Pescara, dedicata a San Cetteo, con l’esposizione di numerosi labari delle sezioni regionali e territoriali e con la recita della preghiera del Cavaliere, nella piazza del monumento dei Caduti è stata deposta una corona di alloro dal Sindaco Carlo Mascia, dal presidente Ancri Antonello De Oto e della presidente della sezione ANCRI di Pescara, Annamaria Di Rita.
Hanno partecipato alla manifestazione cittadina gli studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, che hanno eseguito il Canto degli italiani, utilizzando il linguaggio dei segni, e portando una grande bandiera tricolore.
L’annullo postale, nella ricorrenza del 10° anniversario della fondazione dell’Ancri, ha suggellato la solenne ricorrenza.
Giuseppe Adernò
Cultura
Esplorando il Ruolo del Critico d’Arte
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