

In Evidenza
“Nicù e Il Canto di Natale” Elisa Parrinello rilegge Dickens
Il 1 ottobre del 1853, in piena epoca vittoriana, lo scrittore Charles Dickens pubblicava un saggio dal titolo: “Fraud on the Fairies”, ci sono due frasi che rimangono di grande attualità: “In un’epoca quanto mai utilitaristica, rispettare le fiabe è particolarmente importante. […] Una nazione senza fantasia, senza un briciolo di spirito di avventura, non può avere né mai avrà un posto tra i grandi sotto il sole”.
Non si può non partire dalla magia che una fiaba ha sui bambini e non solo, per apprezzare lo spettacolo firmato dalla vulcanica Elisa Parrinello, andato in scena al teatro Jolly di Palermo dal titolo: “Nicù e Il Canto di Natale”.
La protagonista
E’ lei il protagonista a metà tra il pinocchio di Collodi e il clown a riscrivere, assieme alla compagnia del Ditirammu e della Folleria junior, uno degli indimenticabili capolavori dello scrittore inglese, “A Christmas Carol”. La regista ricostruisce fin dalle prime scene ciò che Dickens scrisse nei suoi romanzi, mettendo in evidenza la realtà dei bassifondi urbani, la povertà, gli orfani ma anche la dimensione spirituale dell’immaginazione.
La storia
Ed è proprio da quest’ultima che si snoda un racconto fantastico, che ha come protagonista l’inquietante riccone Scrooge, interpretato da uno straordinario e gigantesco attore, Maurizio Bologna. Avido e senza scrupoli disprezza il suo assistente Bobby, il divertente Carlo Di Vita, che gioca a essere il cantante Bobby ma piomba nella tristezza quando deve sfamare la sua povera famiglia e sua moglie, l’attrice Chiara Bologna.
Il progetto scenografico
E’ un gioco di luci e immagini lo spettacolo grazie al supporto professionale di Christian Lanni assistito dagli allievi del corso di scenografia del Ditirammu Lab. La ricostruzione del volo sulle cime innevate e i flashback dell’infanzia del cattivo ereditiere; sono magicamente riprodotti, in doppio schermo, grazie al montaggio video curato da Peppe Scozzola. Lo schermo si trasforma in un grande letto a baldacchino, dove a Scrooge, nel giorno della vigilia di Natale, appare in sogno il fantasma del suo socio, Marley, Alessio Barone, che lo condannerà, come una sorta di anima di purgatorio, a pentirsi della sua avarizia e di tutto il male che ha fatto.
I fantasmi
E’ lui stesso vittima di questa pena da espiare. Ed ecco che saranno gli spiriti del passato, del presente e del futuro impersonati dal divertente menestrello Piero Tutone, dalla talentuosa Yara Baruffato. Il vecchio dovrà fare i conti con la moglie, Noa Blasini. Applausi finali su un ballo di gruppo avvincente, tipico del musical. Ringraziamenti anche al supporto alla regia Maria Maurigi, all’assistente ai costumi Donatella Nicosia e di scena Barbara Capozzo.
Per chi se lo fosse perso, il consiglio è di andare a vedere questo magico spettacolo il prossimo 5 gennaio.
Lo spettacolo fa parte del ricco cartellone della stagione 2019 del Ditirammu “Tutto può succedere” che prevede ben 123 performance di cui 52 nuove produzioni, 90 produzioni del Ditirammu, 5 di teatro musicale, 21 approfondimenti legati alla tradizione e 26 spettacoli pensati per i più piccoli
Cinema
“Il mio clown”, il film di Francesco Lama

Un uomo di circa 80 anni ogni giorno si reca in un centro diurno per persone con disabilità. Si veste puntualmente da clown e partecipa alle attività del centro immerso completamente nella parte. Questa è la storia di un clown! Diventato clown nell’età della sua fragilità. Questa è la storia di un clown, che è diventato clown per sostenere i fragili e gli ultimi. Questa è una storia! Scritto e diretto da Francesco Lama, il film #ilmioclown tocca argomenti sociali importanti.
Colonna sonora di Antonio Smiriglia, direttore fotografia D
avide Cuscunà, musiche Tindaro Raffaele, prodotto dalla nucciarte produzioni con il sostegno della Fondazione Mancuso onlus, e Irritec
Cultura
Il palazzo del poeta, “anima nobile” dal taglio moderno

La strada che si collega alla centralissima via Roma si chiama: “Seminario Italo Albanese – Via del Poeta”, al numero civico 20 si arriva attraverso un percorso che potremmo definire “poetico”, perché sospesi in aria, come nuvole, ci sono frasi e citazioni che raccontano la magia di questo luogo, intriso di un’anima mecenate che ha voluto fare rinascere, trattandoli come un piccolo borgo, un gruppo di palazzi decadenti, (in alcuni c’erano ancora le stalle), per restituirli, con sofisticate opere di restauro e recupero, ad una bellezza moderna. E’ la titolare, Rosa Di Stefano, oltre vent’anni di giornalismo, da poco eletta presidente regionale di Federalberghi, ma con un lutto che probabilmente non potrà mai elaborare per la perdita dell’indimenticabile marito, l’imprenditore turistico Nicola Farruggio, spentosi lo scorso mese di ottobre, a farci da guida nel varcare l’ingresso, lasciandoci alle spalle il rumore vibrante della città.
Spazio – temporale
E’ come attraversare uno spazio – temporale dove ogni dettaglio respira di una energia che ti riporta a epoche passate, mentre attorno c’è la vivacità del presente.
Gli ambienti
Sono arredati con cura e Rosa ci confessa che è stata proprio lei l’interior designer. Mentre attraversiamo i corridoi e saliamo le scale immaginiamo questa dimora residenza di famiglie più o meno illustri, maestosa, a pochi metri dalla trafficatissima Via Roma. Il palazzo del Poeta è attiguo all’Hotel Posta, anch’esso di loro proprietà.La luce soffusa ci conduce ad ambienti pensati come caffè letterario o per piccole proiezioni video.
I restauri
La pietra originale recuperata, e le antiche travi in legno, è come se ci facessero entrare in una dimensione surreale, che stordisce tutti i sensi. Senti ancora l’odore del legno e Rosa ci indica una trave, incastonata nel muro, risalente al 1600, come da certificazione peritale.
Atmosfera “intellettuale”
Ovunque respiri un’atmosfera di raffinata eleganza e di intimo raccoglimento, e non è inusuale incontrare intellettuali che fumano il sigaro, bevono il cognac e mangiano cioccolato fondente. I libri, molti antichi, ritrovati durante i lavori di ristrutturazione, sono conservati con cura; Rosa maneggia un manoscritto del Gattopardo, che conserva gelosamente nel suo studio che è anche una stanza segreta senza tempo.
Gli eventi culturali
Sono tanti egli eventi culturali pensati e realizzati qui, la bellezza del Palazzo del poeta fa da scenario unico e invita turisti e appassionati in genere ad allontanarsi dal caos delle attrazioni più frequentate della città per immergersi in un’atmosfera di tranquillità e bellezza, scoprendo un lato nascosto e affascinante di Palermo. In fondo è un modo per connettersi con la “Cultura” e vivere un’esperienza indimenticabile, ricca di fascino e suggestioni.
Per maggiori info: Palazzo del Poeta, Via Seminario Italo Albanese 20 – Via del Poeta
Ivan Scinardo
In memoria di Nicola Farruggio
Cinema
Sonia Bergamasco, attrice e regista

E’ considerata una delle attrici italiane più amate. In questi giorni al cinema nel film di Alessandro Tonda, Il Nibbio, nei panni della giornalista Giuliana Sgrena. Il suo debutto alla regia nel documentario biografico su Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Dando voce ai testimoni, di ieri e di oggi, il film cerca di fare luce sul corpo dell’artista come strumento da scoprire, per comporre un ritratto plurale dell’attrice al presente. Sonia sarà in scena il prossimo 9 maggio a Siracusa in “Elettra” di Sofocle, diretta da Roberto Andò.
Sonia Bergamasco è attrice e regista, musicista e poetessa, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro[1]. Dopo il debutto in Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Theodoros Terzopoulos e Massimo Castri, in teatro.
Nel 2003 ottiene la candidatura ai Nastri d’argento e al Globo d’oro come miglior attrice protagonista per il film La meglio gioventù. Nel cinema ha recitato con registi come Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana, Bernardo Bertolucci, Gennaro Nunziante. Nel 2016 è stata scelta come madrina della 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sostiene l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Nel 2017 ha visitato tre ospedali di MSF in Giordania per la campagna “Cure nel Cuore dei conflitti”[2].
Vita privata
È sposata dal 2000 con l’attore Fabrizio Gifuni e ha due figlie.
Guarda l’intervista a Radio In
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