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Cinema

“Scorre e tutto scorre” vince “Videocinema & Scuola”

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Il progetto artistico degli allievi del liceo musicale Colajanni di Enna raccoglie i patrocini della Fondazione Movimento Bambino, dell’assessorato dell’Istruzione della Regione Sicilia, della Fnomceo, dell’Anpas Sicilia, di università Kore e comune di Enna. E in Lombardia e Liguria è già in rotazio

Il videoclip originale della canzone Scorre e tutto scorre realizzato da allievi e docenti del liceo musicale Napoleone Colajanni di Enna per la regia di Giuseppe Tumino vince il premio “Presenza e Cultura” alla 37esima edizione del concorso internazionale di multimedialità Videocinema & Scuola, contest promosso dal Centro iniziative culturali Pordenone con l’associazione Presenza e Cultura, patrocinato da Ms Marija Pejčinović Burić, (segretario generale del Consiglio d’Europa).

L’opera

L’opera musicale, prodotta dall’istituto guidato dalla dirigente scolastica Maria Silvia Messina, è stata premiata “per la forza e l’espressività simbolica legata al tempo che stiamo vivendo”, come ha dichiarato Luciano Padovese, fondatore e presidente di Presenza e Cultura. “Le imposte di una finestra si spalancano e appare uno splendido paesaggio montuoso della Sicilia – aggiunge Padovese nella motivazione del premio – quegli spazi aperti oggi sono negati: in tempo di Covid si deve restare chiusi in casa, e allora può essere la musica – vera, coinvolgente colonna portante del video – a tendere il sottile filo rosso che porterà i ragazzi a ricostruire il loro ‘stare insieme’, a scavalcare il vuoto della separazione come un equilibrista, in attesa che, a scuola, l’orchestra torni a suonare fisicamente unita”.

La premiazione

La premiazione, che prevede anche un riconoscimento in denaro, è organizzata domenica 11 aprile alle 10 in diretta streaming sui canali social del centroculturapordenone.it.

Il videoclip di Scorre e tutto scorre, realizzato nei mesi dell’isolamento del 2020 da un gruppo di 80 studenti guidati dai docenti, sta intanto facendo il pieno di sostegni, attirando il patrocinio della Fondazione Movimento Bambino della psicoterapeuta Maria Rita Parsi, dell’assessorato dell’Istruzione della Regione Sicilia con a capo Roberto Lagalla, della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) presieduta da Filippo Anelli, del comitato regionale Sicilia dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) presieduto da Lorenzo Colaleo, dell’università Kore di Enna presieduta da Cataldo Salerno e del comune di Enna guidato dal sindaco Maurizio Dipietro.

La psicologa Parsi

La visione del videoclip è per Maria Rita Parsi “un perdere il respiro per poi ritrovarlo alla fine”. La psicoterapeuta è rimasta molto colpita dall’associazione di immagini e poesia-canzone, come a lei piace definire il testo: “Scorre la vita, scorre l’acqua che si ritrova costantemente come suggestione nel video ed è un tornare a chiudersi nelle acque del grembo materno, rinascere e trovare un nuovo respiro. Questi ragazzi ci insegnano che da ogni crisi nascono opportunità”.

L’assessore regionale Roberto Lagalla si è così espresso: “Il video realizzato premia la creatività, l’originalità, la capacità di meditazione e riflessione sull’attualità di questi ragazzi e dei loro docenti e attraverso loro premia la Sicilia. La scuola siciliana – aggiunge – è una scuola viva, ben attenta e ben condotta dai docenti e da tutto il corpo tecnico della scuola e la politica deve fare ogni sforzo per continuare a sostenerla e incoraggiarla”.

Il medico Filippo Anelli, presidente della Fnomceo ha dichiarato che “il video realizzato da questi ragazzi ci ha colpito soprattutto la sensibilità nei confronti della professione medica. Professione – ha specificato – che è espressione di quei valori e di quelle competenze che portano i medici a far sì che questa pandemia possa in qualche maniera essere risolta. È estremamente significativo che, sotto il filo rosso che farà da fune per traghettarci attraverso e alla fine della pandemia, compaiano, quasi a sostegno, i nomi di Roberto Stella e degli altri medici che hanno donato la loro vita. Credo che sia un ricordo doveroso per chi, nonostante tutto, ha voluto dare la propria vita per farci uscire dalla pandemia”.

Nei mesi scorsi il video è stato più volte in rotazione su 111 Tv, una tv multimediale visibile in Lombardia e Liguria e sul web via streaming e la clip è attualmente in programmazione nella stessa tv e sui canali liguri Zerounotv e su Tele Genova.  Il direttore responsabile di 111 Tv Salvatore La  Placa ha apprezzato il lavoro prodotto dal liceo musicale ennese: “Assieme ai colleghi  responsabili Agostino Biamonti  e Giuseppe Le Cause  – ha spiegato – abbiamo deciso di dare spazio al videoclip non solo perché ci è molto piaciuto sul piano artistico, ma soprattutto per il messaggio che veicola con un linguaggio tutto per i giovani”.

Per gli studenti coinvolti nella realizzazione della canzone e del video Scorre e tutto scorre, non si tratta solo di un’esperienza artistica. Obbligati a studiare e suonare a distanza dallo scorso marzo, gli allievi del liceo musicale non sono più tornati a fare musica e a vivere la scuola di presenza.

“Per il video abbiamo lavorato a distanza, utilizzando i nostri cellulari con le indicazione del regista Tumino – racconta Roberto Ragusa, allievo di trombone – ci ha guidato la speranza di potere tornare a fare musica assieme, a essere classe, perché a noi la scuola manca tantissimo”. E poi c’è la magia della musica “che è terapeutica”, come ricorda Cristiana Pisano, allieva di oboe e pianoforte: “mentre lavoravamo per la canzone ci siamo accorti di avere anche alleggerito il peso dell’isolamento, come il funambolo del nostro video”, aggiunge. “E come dei funamboli, stiamo ancora camminando sopra un filo senza alcuna rete di sicurezza, senza controlli – chiosa Thomas Catalano, studente di pianoforte e violino e autore delle animazioni del video – ci ha guidato il desiderio di dare voce alle nostre passioni senza lasciarci scoraggiare”.

Il testo del brano è della docente Giovanna Fussone: “Tutto è nato osservando gli sguardi smarriti degli alunni nelle interazioni a distanza a cui ci siamo dovuti adeguare”, racconta. Per il docente Flavio Burtone, “i ragazzi sono stati coinvolti in un progetto inedito e la musica è stato il loro mezzo di comunicazione”. L’insegnante Vincenzo Indovino spiega che c’è un senso profondamente didattico alla base dell’intero progetto: “Nel nostro liceo non si studia solo la musica che appartiene al passato, ma anche quella del nostro tempo, meglio ancora se è una produzione originale”. Marco Monitto che è l’autore della musica assieme a Giovanna Fussone afferma: “Ho lavorato pensando a ogni singolo musicista, è un prodotto su misura – dice – spingo i ragazzi a pensare che questo isolamento forzato, così lungo e sofferto, ci aiuta a far emergere la creatività che altrimenti non avrebbe la forza di emergere”.

La dirigente scolastica Messina manifesta infine “il senso di orgoglio per l’intero istituto”: “I nostri riflettori sono sempre accesi sugli studenti, sia con la didattica in presenza che con le attività a distanza – sottolinea – questi prestigiosi traguardi in un tempo storico così difficile danno nuovo slancio alla nostra missione”.

SCHEDA

TESTO

Scorre e tutto scorre

Silenzi e ambulanze, quiete e requiem

C’è tempo per pensare e ripensare

Quel vivere normale si ė rivelato

requie apparente e comoda

Scomoda oggi è la nostra casa

e ogni abbraccio non ha più il suo spazio

Imbavagliati anche nel cuore

Passano intanto troppe vite

Requiem
 Manca il respiro ci puoi credere?

Leva il respiro
 Requiem

Manca il respiro ci puoi credere
 Leva il respiro

Frastuoni e affanni, fatiche e speranze

Nelle corsie tra gli sguardi corrono

gli eroi chiusi dentro a una corazza

che a volte protegge, a volte non basta

Requiem
 Manca il respiro ci puoi credere?

Leva il respiro

Requiem
 Manca il respiro ci puoi credere
Requiem Gloria ai desideri disordinati

Ai domani dei giovani

Piume sospese in mezzo ai libri

Gloria a una nuova storia

Scorre e tutto scorre

Scorre e tutto scorre

Sia memoria per non dimenticare

 

SCORRE E TUTTO SCORRE (Italia, 2020)

Titolo in inglese It flows and everything flows

TESTO Giovanna Fussone

MUSICHE ORIGINALI Giovanna Fussone e Marco Monitto

ARRANGIAMENTO Flavio Burtone, Vincenzo Indovino e Marco Monitto

VOCE SOLISTA Samuele Milano

ORCHESTRA E CORO Alunni del liceo musicale

———————

VIDEOCLIP SCORRE E TUTTO SCORRE

PRODUZIONE Istituto d’Istruzione Superiore “Napoleone Colajanni” Enna

Da un’idea di Giovanna Fussone

REGIA Giuseppe Tumino

SOGGETTO Giovanna Fussone

SCENEGGIATURA Giovanna Fussone e Giuseppe Tumino

RIPRESE alunni del liceo musicale

ANIMAZIONI Thomas Catalano

MONTAGGIO Vincenzo Indovino

MIXAGGIO E MASTERING Flavio Burtone

FORMATO RIPRESA 16:9

SUONO STEREO

NAZIONE: Italia

DURATA: 4:05

ANNO: 2020

 

L’addetta stampa

Mariangela Vacanti
320.8447033

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Cinema

La lezione di Martin Scorsese

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Oggi per fare film “c’è un’enorme ricchezza. Il vecchio cinema e l’andare a vedere un film sul grande schermo possono essere in via d’estinzione, come tutti sappiamo ma c’è anche un nuovo mondo aperto, e questo è entusiasmante, grazie alle nuove tecnologie.

Oggi tutti possono girare un film, ma proprio questa maggiore libertà può rendere per voi le cose più difficili”. Parola di Martin Scorsese, protagonista ieri in una masterclass con gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma (poi visto a ingresso libero in mattinata alla Casa del Cinema), uno degli appuntamenti del suo soggiorno romano, che comprende stasera un altro incontro alla Casa del Cinema per inaugurare con Mean Streets il programma della rassegna “Carta bianca” che il regista ha curato ad hoc.

    Nella conversazione con gli studenti, Scorsese si è soffermato sulla sua formazione da regista e su come è nata la sua passione per il cinema passata per Hollywood, il neorealismo (“Il cinema che sentivo più vicino”) e le nouvelle vague degli anni ’60: “Per fare film devi capire dove sei nella vita e come ci sei arrivato. Il mondo per come è oggi ti obbliga a non vivere in un vuoto. Bisogna acquisire conoscenza e consapevolezza dei maestri e anche di quelli che non lo sono stati. Studiare attraverso loro elementi come la composizione, struttura, la lingua, il colore, o assenza di colore. I maestri ti aiutano a trovare te stesso ma questo non vuol dire imitarli, Spesso si impara dai maestri solo per metterli via. Bisogna trovare la propria voce. Poi più avanti magari quei maestri li vai a riscoprire. A me ad esempio è successo con Ozu”. Il cinema “nasce da quello che permetti di vedere allo spettatore nell’inquadratura che hai scelto, dal mostrare al pubblico cosa guardare e come”.
Come regista “non so se scoprire un personaggio è qualcosa che so fare o posso guidare un attore a farlo. Con De Niro ad esempio per Mean Streets parlavamo a stento, perché ci conosciamo da quando avevamo 16 anni, e lui conosceva come me il quartiere e le persone di cui parlavamo. E’ l’unico ancora in vita che conosce il mondo da cui vengo”. Anche per Taxi driver “è stato così. In quel personaggio, la solitudine, il senso di paranoia, il venire isolato era qualcosa che conoscevamo e provavamo, come quella rabbia che schiuma dentro. Non c’era granché di cui parlare”. Per Toro scatenato, “abbiamo chiesto a Paul Schrader di scrivere la sceneggiatura, poi De Niro mi ha portato su un’isola, anche se io da newyorchese odio la sabbia e le spiagge, mentre lui le ama. Ci siamo stati due settimane e mezzo e abbiamo costruito, mettendolo in scena, tutto il film”.
  Il regista prova una sintonia simile anche con attori come Ellen Burstyn, Daniel Day Lewis e ora con Leonardo DiCaprio.
“Lavoro con lui perché ha lo stesso mio interesse nelle domande sulla condizione umana anche se ha 30 anni meno di me. Ho imparato da The aviator che non ha paura di andare (emotivamente) in certi posti, non ha la paura di essere respinto dagli spettatori”. Il lavoro con gli attori “è come un organismo vivo che cresce e si sviluppa ogni giorno e mi piace essere come il pubblico per i miei attori”.
Oggi, conclude Scorsese, “spero che il pubblico continui a vedere in me il tentativo di voler studiare cos’è un essere umano, mi auguro che questo arrivi e tocchi l’animo, da The Irishman a Hugo Cabret, un film che ho fatto per mia figlia Francesca quando aveva 10 anni”. In occasione della sua visita al Centro Sperimentale, c’è stata anche per alcuni allievi del corso di sceneggiatura, la possibilità offerta in esclusiva da Hollywood Reporter Roma, di raccontare l’incontro condotto dal presidente della Fondazione Cinema per Roma Gianluca Farinelli: il risultato è uno script, o meglio una chat di gruppo, pubblicata sulla testata, che ripercorre racconti e consigli, aneddoti e suggestioni. (ANSA).

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Cinema

Ecco tutti i vincitori dei David di Donatello

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Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch è il miglior film della 68° edizione dei Premi David di Donatello. «Un viaggio incredibile. Perché due belgi fanno un film italiano in italiano sulle Alpi? Una storia e un libro incredibile», ha detto il regista dal palco degli studi Cinecittà Lumina. Ad annunciare il vincitore della statuetta più ambita è stata Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano. In programma nella scaletta c’erano 25 premi divisi per varie categorie, senza contare i David alla Carriera a Marina Cicogna e i David Speciali consegnati a Isabella Rossellini e Enrico Vanzina. Carlo Conti ha aperto la cerimonia citando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il cinema è tutti noi».

Marco Bellocchio miglior regista per «Esterno notte»

A vincere il David di Donatello 2023 come miglior regista è Marco Bellocchio per Esterno Notte. «Non me lo aspettavo, però lo accetto. Quando si diventa vecchi non bisogna fermarsi», ha detto sul palco.

Barbara Ronchi e Fabrizio Gifuni migliori attori protagonisti

Il premio come migliore attrice protagonista è invece andato a Barbara Ronchi per Settembre, che ha battuto Margherita Buy per Effetto notte e Penelope Cruz con L’immensità. «Non so se ridere o piangere. Dedico il premio a due uomini che illuminano la mia vita, se brillo è grazie a loro: Alessandro e Giovanni, che è a casa. Amore, mamma ha vinto il David!», ha detto Ronchi. Miglior attore protagonista anche Fabrizio Gifuni per Esterno notte di Marco Bellocchio in cui interpreta Aldo Moro. «Ringrazio la mia lentezza e la mia fragilità in questi tempi così decadenti», ha affermato dagli studi Cinecittà Lumina.

Emanuela Fanelli miglior attrice non protagonista

Il David di Donatello 2023 per la miglior attrice non protagonista è andato a Emanuela Fanelli per il film Siccità di Paolo Virzì. L’attrice incredula è salita sul palco per i ringraziamenti di rito: «Grazie a Paolo perché mi ha guardato e in questa mestiere bellissimo bisogna essere visti. Non so come abbia fatto a vedere lo sketch in cui prendevo in giro la periferia romana». Classe 1986, romana e comica amatissima, Fanelli ha dedicato il premio alle «persone che amo: mamma e papà, mia sorella gli amici che stanno sul divano e hanno fatto le magliette Fanelli di Donatello. Sembro il prete di Viaggi di nozze, ora me ne vado». Poi la battuta: «Mi è sembrato di esordire in Champions League con voi, non so perché ho usato questa metafora visto che non capisco di calcio», ha detto l’attrice riferendosi alla semifinale disputata questa sera, mercoledì 10 maggio, tra Milan e Inter e conclusasi con la vittoria dei neroazzurri per 0 a 2. A vincere tra gli attori non protagonisti, anche Francesco Di Leva per il film Nostalgia di Mario Martone. «Non sapete ma qui ne state premiando due: non avrei vinto senza Pierfrancesco Favino», ha detto Di Leva.

Elodie vince il premio per la miglior canzone

La migliore canzone a vincere il David di Donatello 2023 è Proiettili (ti mangio il cuore) di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, scritta e interpretata da Elodie e Joan Thiele. «Sono felice io non vinco mai», ha detto la cantante romana che è anche interprete nel film Ti mangio il cuore del regista Pippo Mezzapesa.

Migliore regista esordiente: Giulia Louise Steigerwalt

Giulia Louise Steigerwalt vince la statuetta per la migliore regista esordiente per il film Settembre con Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e Thony.

Fotografia a Impens per «Le otto Montagne» e montaggio a Calvelli per «Esterno Notte»

Miglior direttore della fotografia Rubén Impens per Le otto montagne diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Mentre il David di Donatello per il miglior montaggio va a Francesca Calvelli per Esterno notte con la collaborazione di Claudio Misantoni.

«Il Cerchio» miglior documentario

Il premio per il miglior documentario va a Il cerchio di Sophie Chiarello: «Lo dedico ai bambini che possano trovare il loro cerchio che li accoglie», ha detto la regista.

Andò, Chitine e Gaudiosi la miglior sceneggiatura per «La stranezza»

La statuetta per la miglior sceneggiatura va a Roberto Andò con Ugo Chitine e Massimo Gaudioso per La Stranezza, film con Ficarra e Picone e Toni Servillo nei ruolo di Luigi Pirandello.

Premio per la scenografia e i costumi

Entrambi i David di Donatello vanno al film di Roberto Andò, La stranezza. In particolare, Giada Calabria per l’arredamento e Loredana Raffi. Mentre Maria Rita Barbera vince la statuetta per i migliori costumi.

Bollani miglior compositore e Iacoponi vince per il miglior trucco

Il David come miglior compositore è di Stefano Bollani per il film Il pataffio di Francesco Lagi. «La mia prima candidatura, entro nella famiglia del cinema», ha detto. Enrico Iacoponi vince, invece, il miglior trucco per la pellicola di Marco Bellocchio, Esterno Notte.

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Cinema

Debutta in prima serata il film: “Favolacce”

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La grottesca meschinità degli adulti, egoisti e disattenti e la visione del mondo più ordinata e complessa dei loro figli: due mondi contigui destinati a incontrarsi solo in maniera deflagrante e terribile.

È il film “Favolacce”, di Damiano e Fabio D’Innocenzo, in onda lunedì 17 aprile 2023 alle 21.15 su Rai5. Nel cast Elio Germano, Tommaso Di Cola, Lino Musella, Ileana D’Ambra, Cristina Pellegrino, Giulia Melillo, Laura Borgioli, Enrico Pittari, Federico Majorana, Giulia Galiani.

In un comprensorio della periferia romana vivono diverse famiglie di estrazione popolare, legate fra loro anche dall’amicizia dei loro figli che frequentano la stessa scuola. Ma i rapporti fra gli adulti, al di là di una esile convenienza, sono intrisi di invidia e livore.

Favolacce e i ragazzi

Proprio a scuola i ragazzi apprendono come fabbricare una bomba artigianale, grazie a un insegnante che trasmette loro, involontariamente, le nozioni necessarie a mettere insieme l’ordigno. La reazione delle famiglie, pur stordite e disattente, provoca il licenziamento del docente che, prima di lasciare l’istituto, indurrà i suoi alunni a un’atroce vendetta.

Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2020, il film – prodotto da Pepito Produzioni, Rai Cinema, Vision Distribution, Amka Film Production, Qmi – ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.

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