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Cinema

Notte da oscar a Taormina per i 50 anni de Il Padrino

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Notte da oscar a Taormina per i 50 anni de Il Padrino.

“Ricordate che le immagini che vedete sul grande schermo sono solo ombre. A trasformarle in qualcosa che conta per voi sono le emozioni che vi suscitano. Il cinema siete voi, non noi”. Il riferimento al mito della caverna di Platone è stato uno dei passaggi più intensi e profondi di quella che è stata una vera e propria lezione di cinema. Non poteva che regalare un finale da oscar, Francis Ford Coppola, leggenda vivente del cinema senza tempo. La perla dello Jonio si è mostrata in tutto il suo splendore nella serata di inaugurazione della 68^ edizione del Taormina film festival.

Sono raggianti sul palco i tre direttori artistici, i giornalisti cinematografici Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia nell’assistere alla consegna simbolica delle chiavi della città di Savoca, da parte del sindaco Massimo Stracuzzi; 50 anni fa venne girato, in questo piccolo comune all’ombra dell’Etna, il capolavoro di Coppola, ispirato nel 1969 al romanzo di Mario Puzo. La motivazione del Taormina Award rimarrà negli anni del festival: “Per la capacità di farsi leggenda cinematografica senza mai staccarsi dalla realtà. Con coraggio produttivo e visionarietà poetica, \Francis Ford Coppola ha saputo rivoluzionare il cinema americano e mondiale: il cinquantenario de Il Padrino che ha voluto celebrare qui a Taormina non è un omaggio al passato ma ritorno al futuro. Presto Coppola sarà sul set con l’atteso e agognato Megalopolis. Questo premio per tutti i sogni che ci ha dato, e per quelli che ci darà ancora”. Il regista di pellicole memorabili come La Conversazione, Apocalypse Now, Dracula di Bram Stolker e la trilogia de Il Padrino ha strappato per ben 3 volte la standing ovation, per avere volutamente ignorato la rigida scaletta televisiva, strappando una sedia agli orchestrali e a pochi metri dal pubblico ha voluto raccontare la genesi del film. Nel finale, mentre sullo schermo del teatro Antico scorrevano le sequenze de Il Padrino Parte I, restituite in luce e colore grazie al restauro a cui ha partecipato proprio il maestro, ha invitato tutti ad assistere alla proiezione del suo capolavoro, ai cui pochi all’inizio credevano, che per la fretta di stampare copie, i produttori avevano quasi distrutto i negativi. “Un buon film è combattere una guerra, un grande film è un miracolo” lo ha detto a chiusura del suo discorso; a 83 anni  e con un peso forma notevolmente ridotto da una drastica dieta,   in autunno Coppola sarà pronto a girare un nuovo film, ci tiene a precisare “indipendente”, “Megalopolis”, un racconto che si preannuncia epico, di dimensioni grandiose, che utilizza la narrazione tipica dei colossal della Hollywood degli anni Trenta per descrivere la New York contemporanea. Il regista è orgoglioso di comunicare che investirà anche risorse personali.

Francis Ford Coppola con i direttori artistici del Taormina Film Fest: Federico Pontiggia Alessandra De Luca e Francesco Alò

Ma i 50 anni del Padrino, festeggiati in Sicilia, hanno avuto un sapore particolare, perché il regista e sceneggiatore di Detroit, ottenne, nel 1973, 3 statuette e 10 nomination agli oscar; quelli vinti complessivamente, durante l’arco della sua carriera, sono stati 6.

“Fui chiamato a girare il film – ha detto con schiettezza – dopo il ‘no’ di molti grandi registi. All’epoca i film di gangster non facevano grandi incassi. E Il padrino doveva essere un piccolo film. Avevo 29 anni, pochi soldi, nessun potere. Erano convinti di potermi imporre qualsiasi scelta, ma non sapevano che studiando all’Università avevo imparato alcuni trucchi per neutralizzare il potere dei grandi professori e ottenere ciò che volevo. Non volevano ambientare il film negli anni ’50, bensì nei ’70, per risparmiare su auto, vestiti, ambientazioni. E volevano girare non a New York, ma a St. Louis, sempre per risparmiare! E poi alla produzione non piacevano gli attori che volevo scegliere, da Brando, uno degli uomini più interessanti che io abbia incontrato, ad Al Pacino, a tutti gli altri. Insomma, ero infelice, avevo due figli e il terzo, Sofia, in arrivo, tanto che quando nacque la usai per la scena del battesimo del primogenito di Michael Corleone. Avevo convinto i produttori che fosse necessario venire a girare in Sicilia, perché il film era ‘cupo, grigio, e in Sicilia avremmo potuto trovare un pò di sole con cui illuminarlo. Invece, per giorni il cielo siciliano fu nuvoloso, e ingannammo il tempo tra granite e giri in questi luoghi bellissimi. Ero uno sconosciuto, eppure tutti mi trattarono con affetto, disponibilità, amicizia. Non l’ho dimenticato. In tutta l’operazione Padrino, fu quello il mio periodo felice”.

Anche per le musiche di quel film fantastico, non tutto filò liscio: “Chiesi al grande Nino Rota, di cui ammiravo le colonne sonore create per Federico Fellini, di trovare qualcosa di più profondamente siciliano per il tema centrale. Alla fine mi venne a prendere all’aeroporto e mi consegnò il celebre Love Theme, a cui il film deve moltissimo”.

Persino quando il film fu ultimato, Coppola non credeva nel suo successo: “Mi ritrovai senza una lira, a riscrivere la sceneggiatura del Grande Gatsby in sole due settimane. Capirete: i figli erano diventati tre! Fu mia moglie ad avvertirmi di cosa stava succedendo a New York: ‘la fila per vedere il tuo film fa il giro dell’isolato in cui si trova il cinema, stanno stampando altre copie, sono tutti impazziti’”.

Foto di: Donatella Elisa Monica Turillo e Michele Cutuli

Grazie all’ufficio stampa Giulia Martinez

 

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Festival del Cinema archeologico

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Saranno i film stranieri a fare la parte del leone nella terza giornata del XIV Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico in corso di svolgimento a Licodia Eubea. Venerdì 11 ottobre saranno due le slot di proiezioni in programma al Teatro della Legalità (dalle ore 9 e dalle ore 16.30) per un totale di undici film: nove prime regionali, una prima nazionale e una prima assoluta. Venerdì mattina gli studenti di ogni ordine e grado prenderanno parte al  “HeriTales. Raccontare il Patrimonio” tenuto dall’archeologa Concetta Caruso sull’acquisizione di consapevolezza del patrimonio culturale locale; mentre nel pomeriggio è in programma la masterclass di critica cinematografica “Leggere, interpretare e raccontare l’audiovisivo” a cura di Fabio Fancello, comunicatore culturale e dottorando dell’Università degli studi Catania. “Il cartellone di questa edizione si confronta con il tema ‘un patrimonio da salvare’ che abbiamo scelto come concept dell’edizione 2024 perché riteniamo essere una questione tanto urgente quanto complessa – dicono i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele -. I quaranta film selezionati, non solo documentari classici, ma anche cortometraggi, docufiction e ibridazioni ispirate al mondo della street art e della fotografia, ne sono un esempio. Quaranta storie ambientate in tutto il mondo, i cui protagonisti si battono per proteggere il patrimonio dalla dimenticanza, dalla mercificazione, dalla rabbia, a volte dalla Storia stessa. Il risultato è uno sguardo plurale, lontano dai luoghi comuni e dagli stereotipi a cui la società contemporanea si sta lentamente abituando. Il nostro è un invito ad essere presenti e partecipi, una call to action rivolta a tutti i membri della nostra società, nessun escluso”. La terza giornata di proiezioni del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, nato dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto” e sostenuto da Sicilia Film Commission e MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo, si apre con la prima nazionale di “Rondele. Wielka zagadka sprzed 7000 lat” (Polonia, 2021) di Krzysztof Paluszyn. Seguiranno le prime regionali di “The kiss” (Francia, 2022) di Ali Zare Ghanatnowi, “Diving in Aegean History” (Grecia, 2023) di Stelios Apostolopoulos, “La donna longobarda” (Italia, 2023) di Sandra Lopez Cabrera e Simone Vrech, “Psittacus” (Italia, 2023) di Lorenzo Daniele, “Odyssea. L’Histoire de notre évolution” (Francia, 2024) di Sébastien Duhem. Nel pomeriggio, dalle ore 16.30, si proseguirà con “Saria. Islands on the Edge” (Grecia, 2022) di Yorgos Savoglou e Dionysia Kopana, la prima proiezione assoluta di “Viaje a Itaca” (Spagna, 2024) di Juan Prado, “Le cime di Asclepio” (Italia, 2024) di Filippo Ticozzi, “Franco Mezzena. L’Archeologia raccontata con il sorriso” (Italia, 2021) di Nicola Castangia e Andrea Fenu, “A villa dos centauros” (Portogallo, 2023) di Raul Losada. Il programma di venerdì si conclude alle ore 21.30 nell’Ex Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara con “Cinema in note”, concerto per pianoforte del M° Salvino Strano – anche autore di colonne sonore originaliper opere teatrali e cinematografiche – sulle immagini di alcuni tra i più bei film della nostra storia cinematografica come “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, “Novecento”di Bernardo Bertolucci, “Amarcord” di Federico Fellini, “La leggenda del Piave” di Riccardo Freda e “Allonsanfan” dei fratelli Taviani.

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Cinema

“Corto d’Amuri” dedicato a tutti i bambini e le donne

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Life And Life e Vittoria Assicurazioni insieme contro la violenza di genere

Mercoledi 2 ottobre 2024, Giornata mondiale della non violenza, proiezione alle 10.30, in anteprima del cortometraggio – Sala Bianca, Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo

Verrà proiettato in anteprima assoluta, davanti a un pubblico selezionato di studenti e insegnanti, il cortometraggio: “Corto D’Amuri”, realizzato dall’organizzazione internazionale umanitaria LIFE and LIFE ETS. Partner dell’iniziativa Vittoria Assicurazioni, agenzia generale di Palermo, selezionata per il secondo anno per il progetto: “AssiCuriamo – Insieme 2024” promosso da Fondazione Specchio d’Italia e Fondazione Carlo Acutis.

Il lavoro realizzato dalle registe Silvia Miola e Giada Di Fonzo, ex allieve del corso di Documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, racconta le violenze psicologiche, spesso invisibili, che subiscono bambini e donne all’interno delle mura domestiche. Non è un caso che sia stata scelta proprio la data del 2 ottobre per proiettare il lavoro filmico, Giornata mondiale della nonviolenza. Dopo l’esperienza maturata lo scorso anno sulla prevenzione delle malattie oncologiche, Life and Life e Vittoria Assicurazioni, hanno voluto realizzare un cortometraggio da destinare principalmente alle scuole, per lanciare un ulteriore messaggio di allarme al fine di aiutare i più deboli a rivolgersi ai centri per l’ascolto antiviolenza.

All’incontro saranno presenti, il vice sindaco e assessore alla Cultura Giampiero Cannella, le registe Silvia Miola e Giada Di Fonzo, il bambino protagonista del corto Mattia Libeccio, gli attori Stefania Blandeburgo e Ludovico Vitrano, che hanno partecipato a titolo gratuito con le loro voci fuori, la fumettista Eva Arato, il Presidente e la vice della Life And Life, Arif Houssein e Valentina Cicirello, gli agenti generali di Vittoria assicurazioni Antonello e Rossana Calia, e la delegata di produzione Laura Scalia.

Per info: Life And Life, via Serraglio Vecchio 28, Palermo. Tel. 091.2714100

Guada il corto

Il servizio di Tele One del 3 ottobre 2024

Qui la registrazione dell’evento

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“La Notte” di Michelangelo Antonioni

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 “La Notte” di Michelangelo Antonioni a Venezia 81

Nell’ambito della 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale presenterà in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici la versione restaurata de La notte (1961) di Michelangelo Antonioni con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti. La proiezione ufficiale sarà il 30 agosto, alle 14.15 nella sala Corinto, per pubblico e accreditati.

“L’avventura, è uno dei film della mia vita. All’epoca ne rimasi folgorato – ha scritto per il dossier del Centro Sperimentale Gianni Amelio – Se il motore de L’avventura è anche narrativo, in La notte è tutto chiuso nella tensione del non-racconto, nell’espressività assoluta dell’immagine nuda. Le parole, come nell’ultima sequenza, si rovesciano su loro stesse”.

“Lidia e Valentina, le protagoniste del magnifico La notte, si stagliano tra architetture urbane e paesaggi reali a dimostrare già visivamente la loro potente presenza”, scrive nel dossier Angela Prudenzi. “Tra due donne lontane e un uomo assente il film indaga i sentimenti di una coppia al capolinea e svela la tentazione di un tradimento che, all’alba, in uno squarcio di lucidità, confermerà la verità di quel matrimonio finito”, secondo Laura Delli Colli.

Antonioni è stato il regista che più di altri, nella cultura italiana del dopoguerra, è diventato la stella polare del cinema d’autore internazionale: non a caso da Wenders a Wong Kar Wai, spesso i registi capaci di inventare e possedere uno stile, lo hanno considerato un punto di riferimento cruciale. La sua passione per la forma delle immagini, il suo occhio pieno di stupore, curiosità e attenzione nei confronti delle donne, la sua capacità di ritagliare angoli del nostro mondo contemporaneo e mostrarcelo sul grande schermo come se fosse un pianeta enigmatico, inesauribile, minaccioso e affascinante, hanno dato vita ad una avventura unica fatta di film come esperienze mentali e sensoriali.

Il restauro, curato da Sergio Bruno, lungo e impegnativo, consente di riscoprire il cinema di un maestro ma anche l’arte del direttore della fotografia, Gianni Di Venanzo, tra i più importanti del cinema italiano contemporaneo, che in La notte dota le inquadrature di un bianco e nero grafico e spettrale, di carbone e metallo, come nella celebre “alba livida” del finale, dove al cielo abbacinante si oppone la luminescenza irreale dei prati.

Il Centro Sperimentale ha realizzato per il restauro del film un dossier con le testimonianze, tra le altre, di Enrica Fico Antonioni, Andrea Guerra, Beppe Lanci, Maria Pia Luzi, e un’ ampia provvista di materiali critici e di documentazione con la collaborazione di  Gianni Amelio, Franco Bernini, Sergio Bruno, Laura Delli Colli, Luca Pallanch, Fabio Melelli, Angela Prudenzi, Silvia Tarquini.

 

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