

Cinema
Sicilia Film Fest, al via la nuova edizione
Raccontare la bellezza delle diversità artistiche, culturali e sociali attraverso la magia e il linguaggio universale del cinema, partendo dalla Sicilia, terra di condivisione e accoglienza, per poi raggiungere nel corso degli anni, il bacino del Mediterraneo e le coste degli Oceani.
Con questo obiettivo nasce nel 2019 Sicilia Film Fest, manifestazione cinematografica che, dopo il successo delle precedenti edizioni, torna anche quest’anno, dal 19 luglio al 23 agosto, nella splendida Sicilia, per proseguire il suo viaggio cinematografico tra le culture del mondo con la sua terza edizione consecutiva e seconda competitiva.
La manifestazione prevede ogni anno l’inclusione di un nuovo luogo, un ‘faro di cinema’, il simbolo del Sicilia Film Fest, che possa dar luce ai temi del rispetto, dell’inclusività, dell’incontro tra uomini. Un progetto culturale che prevede nelle edizioni dei prossimi anni nuovi fari, luoghi meravigliosi come Lampedusa, Pantelleria, Malta, per poi espandersi verso gli altri paesi del Mediterraneo.
L’edizione 2021, organizzata dalla società cinematografica Altre Storie, in collaborazione con la Regione Sicilia, il Comune di Terrasini e di Cefalù, aggiunge alle meravigliose città di Terrasini e Cefalù una nuova suggestiva location, Martina Franca in Puglia, grazie alla collaborazione con Giulio Dilonardo, Presidente dell’Unione Interregionale Agis di Puglia e Basilicata. Anche la Puglia è una regione simbolo di accoglienza: e la “Sicilia” del Festival è intesa per estensione come bacino di storie mediterranee diverse, ma unite dal cinema e da un comune percorso di fratellanza.
Anche quest’anno il Festival offre al pubblico la possibilità di vedere gratuitamente una selezione di film di qualità e di confrontarsi con autori, attori, esponenti del mondo della cultura e del sociale sul tema centrale del Sicilia Film Fest 2021: ‘diventare cittadini del mondo’, conoscere e abbracciare nuovi punti di vista e nuove culture, nel rispetto delle proprie identità culturali, leva necessaria per un futuro possibile, migliore e sostenibile.
Una festa lunga più di un mese, con la proiezione gratuita di una selezione di film del panorama nazionale e internazionale, presentati dalla speaker radiofonica e influencer siciliana Sara Priolo, affiancata ogni sera dal Direttore del Festival, Vincenzo Sacco, e da ospiti diversi per presentare i film in programma. Alla visione del film si aggiungono i Cinetalk, chiacchierate cinematografiche e non solo con i protagonisti delle serate, moderati da Ivan Scinardo, giornalista e direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema.
Si parte lunedì 19 luglio nella suggestiva cornice del Palazzo d’Aumale di Terrasini con un’anteprima fuori gara, Il cielo stellato sopra il ghetto di Roma per la regia di Giulio Base alla quale sarà presente uno degli attori protagonisti, Domenico Fortunato. Lo stesso film sarà protagonista della serata di inaugurazione il 20 luglio a Cefalù presso il Molo antico (piazza Marina), luogo scelto da Tornatore per raccontare Nuovo Cinema Paradiso e ad incontrare il pubblico ci sarà Leo Gullotta.
Il 21 luglio, sempre a Cefalù, inizia la competizione con il film Il mio corpo vi seppellirà del regista Giovanni La Parola che sarà proiettato anche il 26 luglio a Terrasini alla presenza del regista e dell’interprete Giovanni Calcagno.
E sempre a Terrasini si terranno tutte le proiezioni dei film selezionati per il concorso principale: il 2 agosto sarà la volta di Un altro giro di Thomas Vinterberg, seguito da The Specials di Olivier NaKache e Éric Toledano in programma l’8 agosto, e da Un divano a Tunisi diretto da Manele Labidi Labbé che chiuderà la competizione il 16 agosto. Il 23 agosto è in programma una serata speciale, con la cerimonia di premiazione e la proiezione di alcuni film brevi: Di Notte, Sul Mare di Francesca Schirru, Parru Pi Tia di Giuseppe Carleo e Solitude di Fabio Grossi.
I film saranno valutati da una giuria presieduta da uno dei volti più amati del cinema e del teatro italiano, l’attore Leo Gullotta, e composta dalla cantante, musicista e performer Serena Ganci, autrice di musiche per il cinema come Tutta colpa di Freud e Le sorelle Macaluso, e dallo scrittore Massimo Benenato autore di Sotto le stelle di Roma e figlio di Franco Benenato, in arte Franco Franchi. La giuria assegnerà il Faro d’Oro al miglior film, realizzato a mano dall’artista siciliana Noemi Ballacchino, e il Faro dell’emozione assegnato alla migliore interpretazione attoriale. Il film con più voti del pubblico riceverà il Faro d’Argento, mentre il Faro alla carriera sarà per la personalità o l’istituzione che più si è distinta in ambito sociale. I premi verranno consegnati durante la cerimonia di premiazione, in presenza della madrina del festival, l’attrice Giulia Petrungaro, calabrese di nascita ma siciliana sullo schermo, un viso disegnato per il cinema!
Il direttore artistico del Festival, Vincenzo Sacco, ha dichiarato: “Non sono una senzatetto, sono senza casa” così dice la protagonista di uno dei film più intensi dell’ultima stagione cinematografica.
Ed è nel segno di questa bellissima citazione che il Sicilia Film Fest, ancora una volta e con più forza che mai, vuole portare il proprio sistema valoriale al centro del dibattito per riflettere su cosa significhi essere “cittadini del mondo”. In un mondo piegato dall’epidemia globale, in un mondo che desidera ripartire, č nostra urgenza ricordare che questo mondo nella sua interezza č la nostra grande casa, che il cielo stellato č il nostro unico tetto, senza distinzione di genere, razza, lingua, religione o di alcun tipo. Non posso che ringraziare la società organizzatrice Altre Storie e Cesare Fragnelli, il Presidente del Festival, la Regione Siciliana, il Comune di Terrasini e il Comune di Cefalù, i nostri sponsor e partner, la giuria, la madrina, tutti i nostri ospiti e ogni singolo collaboratore: č grazie all’unione di questa squadra che anche in momenti così bui il cinema può illuminarci di grandi speranze per il nostro vicino futuro.”
Il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci dichiara: “Il Sicilia Film Fest ritorna a Terrasini nella splendida cornice del Palazzo d’Aumale, sede del noto museo regionale interdisciplinare che ospita anche numerosi carretti siciliani. Il palazzo ottocentesco con le sue arcate laterali diventa una scenografia adatta ad accogliere ogni lunedì sera per 6 incontri consecutivi il festival già conosciuto nella Sicilia occidentale”.
Aggiunge Arianna Fiorenza, Assessore ai Beni Culturali del Comune di Terrasini: “Anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, Terrasini in un gemellaggio culturale e “cinematografico” con Cefalù, ospiterà il Sicilia Film Fest. Ormai giunto alla seconda edizione č diventato uno degli eventi più attesi dell’estate terrasinese, che come amministrazione continuiamo a patrocinare, certi di offrire un evento di qualità. Il cosmopolitismo, tema centrale di questa edizione, declinato nei quattro film in gara, risulta aderente agli obiettivi culturali che ci siamo proposti, irradiati dal grande faro del Sicilia Film Fest.
Il festival cinematografico completa un calendario ricco di eventi, che include rassegne letterarie tra cui la già nota “Un mare di libri” e la nuova “AffabulAzioni”, teatro, musica, moda e non solo; cercando di puntare sempre sulla qualità e offrendo al contempo a cittadini e turisti un’estate terrasinese da vivere”.
“Le serate cefaludesi della seconda edizione del Sicilia Film Fest si svolgeranno nella magnifica cornice del Molo antico di Cefalù, luogo consacrato alla cinematografia dall’essere stato scenario del Film Premio Oscar ‘Nuovo Cinema Paradiso’ – ha dichiarato il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina. La pandemia di Covid-19 ci ha costretti, anche quest’anno, a modificare l’originaria impostazione del Festival ma non a rivedere la decisione di scommettere in una manifestazione che, ne siamo certi, sarà destinata ancora di più a crescere di livello e a fungere da attrattore per i cinefili piů raffinati e per gli amanti del cinema d’autore che nella nostra città ritroveranno il naturale scenario di capolavori immortali della cinematografia. Cefalù che vanta la presenza di uno dei 10 cinema più antichi d’Italia è il luogo ideale di una manifestazione che già nella sua prima edizione ha saputo farsi apprezzare qualificandosi come uno dei più pregiati appuntamenti dell’offerta culturale cittadina”.
“Cefalù è una città in cui la bellezza è connaturata al suo inestimabile patrimonio culturale e paesaggistico – ha aggiunto l’Assessore Vincenzo Garbo. Di questa bellezza sono parte le numerose pellicole cinematografiche girate in città, delle quali le più famose sono, al momento: A ciascuno il suo per la regia di Elio Petri e Nuovo Cinema Paradiso, premio Oscar, per la regia di Giuseppe Tornatore. Dunque la “Città Ruggeriana è, a pieno titolo, città del cinema. Le due serate della seconda edizione del Festival, saranno solo un assaggio di una manifestazione che intende celebrare il grande cinema d’autore che si fonde con la naturale bellezza degli scenari in cui essi sono stati girati.”
Cinema
Al via la V edizione del Sicilia Film Fest

Dall’8 al 16 agosto nella splendida cornice del Palazzo d’Aumale di Terrasini torna il Sicilia Film Fest, giunto alla sua quinta edizone che offre, come ogni anno, la proiezione gratuita di film del panorama nazionale e internazionale, incontri con personalità del cinema e della cultura e dedica uno spazio autori del domani con la possibilità di proiettare una selezione di cortometraggi.
Per l’edizione di quest’anno il Sicilia Film Fest, organizzato dalla società cinematografica Altre Storie, in collaborazione con la Regione Sicilia e il Comune di Terrasini, si ispira al celebre aforisma di Lev Tolstoj “La felicità è reale solo quando è condivisa“, proponendo commedie emozionanti e divertenti fra cui alcune anteprime nazionali.
Una festa del cinema aperta al pubblico fino a esaurimento posti con quattro appuntamenti serali, alle ore 21, che prevedono la proiezione dei film in concorso, presentati dal Direttore Artistico del Festival, Vincenzo Sacco. Madrina della quinta edizione del Sicilia Film Fest è l’attrice siciliana Marianna De Martino, che di recente abbiamo ammirato nel ruolo di Agata Scalia nella serie Netflix di grande successo Incastrati per la regia di Ficarra e Picone. L’attrice ha recitato sia in produzioni internazionali sia italiane e il suo ruolo di Camilla in Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni le è valso il premio Oscar dei giovani 2013, conferito dalla Presidenza della Repubblica Italiana.
Si parte martedì 8 agosto con il primo film in gara, Bugiardo Seriale di Olivier Baroux, esilarante e ironica commedia francese in anteprima nazionale, per proseguire l’11 agosto con il film di Sydney Sibilla, Mixed By Erry, molto amato dal pubblico e dalla critica. Il 13 agosto è la volta di Il piacere è tutto mio di Sophie Hyde con una brillante Emma Thompson, seguito il 16 agosto da un’altra anteprima, Uomini da Marciapiede di Francesco Albanese, commedia con un ricco cast che vede tra gli altri, Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Rocio Munoz Morales, Cristina Marino, Francesco Pannofino.
Inoltre non mancheranno i Cinetalk – gli attesi dibattiti con gli ospiti ‘cinematografici’ del Sicilia Film Fest – condotti da Ivan Scinardo, giornalista professionista, direttore della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale del Cinema, che l’11 agosto avrà come ospite Fabrizio Ferracane e il 16 agosto Domenico Centamore.
I film in concorso sono valutati da una giuria presieduta dall’attore catanese Domenico Centamore, che ha recitato in grandi film e serie TV (I Cento Passi, La meglio gioventù, Il Divo, La Mafia uccide solo d’estate, la miniserie tv Il Capo dei Capi, le serie Makari e Incastrati). Fanno parte della giuria il ‘Danzastorie’ Giuseppe ‘Alosha’ Marino e la fumettista Ester Cardella. La giuria assegnerà il Faro d’Oro al miglior film, e il Faro dell’emozione alla migliore interpretazione attoriale. Ci sarà anche il pubblico a votare per assegnare il Faro d’Argento (film più votato dal pubblico), mentre il Faro alla carriera sarà per la personalità o l’istituzione che più si è distinta in ambito sociale. In concorso per il Faro del domani ci sono gli otto cortometraggi proiettati prima dei film in gara.
Il concorso è affiancato da una sezione collaterale dedicata ai cortometraggi, in particolare 8 corti animati realizzati per le canzoni dello Zecchino d’Oro, una tradizione portata avanti da Rai Kids e il Coro dell’Antoniano. I corti sono realizzati da Studio Rain di Salvo Carramusa (autore dei disegni e regista) e Maurilia Moscarelli (ceo, animatrice senior e modellatrice 3D), presente nel mondo dell’entertainment dei cartoni animati come una delle principali realtà del Sud Italia. Il Sicilia Film Fest ha deciso di premiare e valorizzare questa realtà produttiva inserendo i loro corti nell’apposito concorso secondo la formula di successo inaugurata l’anno scorso delle “scuderie cinematografiche”, per cui ogni anno il SFF promuove un diverso studio produttivo inserendo i loro lavori nella vetrina del Faro del domani.
“Per la nostra Amministrazione è un orgoglio avere dato vita ad un festival che continua ad emozionare ed appassionare un vasto pubblico – ha dichiarato il Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci – Ringraziamo il direttore artistico Vincenzo Sacco alla guida del Sicilia Film Fest che ogni anno presenta una selezione di film di qualità – e in questa edizione ben due titoli in anteprima – ma anche occasioni di dibattito e insieme un’opportunità per stare bene insieme. Perché l’esperienza collettiva del cinema ci rinnova l’idea che la comunità non è solo un concetto astratto, ma esiste, è forte, ed è desiderosa di guardare a un domani più splendente.”
“Se vuoi essere felice, comincia. Anche questa frase è dello scrittore russo Lev Tolstoj. Il SiciliaFilm Fest ha inscritto nel suo DNA una vocazione per il rispetto, la pace e la gioia – ha aggiunto il Direttore artistico del Festival Vincenzo Sacco – Giunti al nostro quinto anno consecutivo, un traguardo non da poco, abbiamo deciso di proiettare la luce del nostro faro verso tutte le sfumature della felicità. Ringrazio l’amministrazione di Terrasini e la Regione Siciliana, tutto lo staff di Altre Storie e i collaboratori, i nostri sponsor e i nostri media partner che hanno decretato il successo delle edizioni passate, ringrazio la madrina, i giurati e gli ospiti che rendono emozionanti tutti i nostri appuntamenti, e ringrazio il pubblico sempre più numeroso, attento, coinvolto del Sicilia Film Fest che ci stimola a fare sempre meglio. Non aspettiamo più la felicità, con i film di quest’anno abbiamo voluto inseguirla.”
Il Sicilia Film Fest ha ricevuto il patrocinio di Ali – Associazione Librai Italiani di Palermo, Pro Loco di Terrasini, ed è stato realizzato grazie al sostegno e al contributo economico di: Barinello, CDS Hotels – Città del Mare, I Faraglioni, Magaggiari Hotel Resort, REC. I Media Partner del Sicilia Film Fest sono: I Love Sicilia, IlMediterraneo24, PalermoPost, Spazio Cultura, Radio In.
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Cinema
Una visione nuova dell’intellettuale Pasolini

Il film
L’intellettuale
La consapevolezza di Pasolini

La cultura è l’acquisizione del bene che deve prevalere sul male!
Cinema
Il Castello Errante di Howl, una nuova rilettura

Il Castello Errante di Howl è l’opera filmica che più inganna l’occhio tra tutti i film di Miyazaki, con tutti i meravigliosi dettagli e colori che non possono fare a meno di affascinare chiunque lo osservi. Nel 2005, anno di uscita in Italia, il target è stato principalmente rivolto ai bambini che adesso, dopo 18 anni, nel tentativo di guardare un film d’infanzia bello esteticamente senza molto senso, non possono fare altro che rimanere stupiti dal film, che con una maturità maggiore rivela di avere una prospettiva molto distante da come ci si ricordava, quasi da avere la sensazione di vedere un altra opera filmica.
Chi non ha mai guardato i film del genio indiscusso di Hayao Miyazaki, possiede una certezza: si è perso dei capolavori di spicco mondiale. Tra tutti, però, il film in questione è un caso molto particolare proprio perché è l’opera successiva alla sua più famosa Spirited Away (“La Città Incantata”), che gli è valso l’Oscar come miglior film d’animazione del 2001, unico lungometraggio ad aver vinto questo genere di premio in tutto il continente asiatico. Il Castello Errante di Howl nasconde dietro di sé il desiderio di continuare e superare un’opera che ha fatto la storia.
Quel genio di Miyazaki
Miyazaki è sempre stato molto critico sulla guerra; in questo film non fa eccezione. Il talento unico di condannare la guerra viene eseguito dal regista-sceneggiatore con semplici frasi fatte, nei momenti giusti, senza appesantire in nessun modo la trama, rendendo il pensiero quasi “scontato” a chi lo ascolta. Sembra che Miyazaki voglia combattere la bruttezza del mondo con la bellezza dell’animazione che essa stessa lo ha meravigliato in precedenza. Una storia romantica, non troppo accentuata ma con un lieto fine, un rapporto sincero, cresciuto passo passo, crea un contrasto; la guerra viene sempre affiancata all’amore, mai frivolo, come invece vengono considerate dai personaggi le cause del conflitto; un’emozione che non è seconda a nessuna, ma vissuta da personaggi che sanno bene chi sono e qual è il loro obiettivo. Da entrambi i lati però, c’è una dose importante di avidità, entrambe le parti la possiedono, eccetto i protagonisti. Rimane sempre interessante il filo conduttore con cui Miyazaki fa combaciare l’amore e la guerra: entrambi sono forze egoistiche, la differenza sta nel fine. L’amore chiede un sacrificio per donare qualcosa a qualcuno, la guerra chiede anch’ella un sacrificio togliendo qualcuno per qualcosa.
La certezza che l’amore vincerà sulla guerra è l’inno alla speranza del padre dell’animazione nipponica. E proprio quando arriva il climax della catastrofe e tutto diventa rosso e nero e pensiamo al peggio, ecco che il blu della notte stellata e il lucente azzurro dell’alba mattutina concludono la storia con un lieto fine.
Sinossi
Il destino di Sophie, una semplice ragazza, aspirante cappellaia, viene sconvolto dall’incontro fortuito di uno stregone ricercato dallo Stato ma terribilmente attraente di nome Howl. L’incontro porta la ragazza all’attenzione della famigerata Strega Delle Lande Desolate che, frainteso il rapporto con lo stregone, la maledice: avrà l’aspetto di un’anziana signora senza poter rivelare la sua condizione ad alcuno. Diretta verso le Lande Desolate si ritroverà a vivere insieme a Howl, il suo assistente Markl, un singolare demone-fiamma di nome Calcifer, uno spaventapasseri e la stessa Strega Delle Lande ridotta a una vecchietta. L’unico modo per sciogliere l’incantesimo è scoprire il segreto del patto che lega Howl al demone Calcifer.
Regia di Hayao Miyazaki
Il castello errante di Howl porta, come detto in precedenza, la firma di Hayao Miyazaki e del fantomatico Studio Ghibli, a cui è affidata la produzione, e tratto dal romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones. All’interno del film troviamo delle caratteristiche ricorrenti in questo regista-sceneggiatore: la protagonista è una ragazza forte e carismatica (Vedasi “Nausica de La Valle del Vento”, del 1984, e “La Principessa Mononoke” del 1997); un conflitto militare combattuto attraverso mezzi volanti e ambientazione novecentesca (Vedasi “Porco Rosso” del 1992) ed esiste la magia (Vedasi “Kiki – Consegne a Domicilio” del 1989).
Inoltre è riconoscibile la regia impeccabile e curata di Miyazaki che riesce a rendere sublimi e delicate le scene di guerra facendole sembrare mere immagini di riempimento, in cui si nasconde la vera filosofia di questo straordinario artista. Un uomo che non spiega niente della storia, ma essa stessa racconta se stessa e i suoi impliciti. Ogni film del regista possiede sfaccettature diverse di crudezza e satira politica, sempre mascherate da colori accesi e allegri. In piena filosofia ariostesca l’artista riesce a indolcire i suoi temi amari con il miele dei
suoi colori. Riesce a contrapporre il tema delle scene più crude e pesanti, caratterizzate dal rosso e dal nero, con quelle di una città portuale, in questo caso, caratterizzata da una vasta varietà di colori. Il desiderio di leggerezza profondo di Miyazaki crea scene paradossali come quella del bombardamento contro la città che viene fatto sembrare un gioco, mentre i colori scuri e la drammaticità sono all’apice quando lo stregone si tinge erroneamente i capelli di un colore arancio anziché biondo. L’eccellenza che contraddistingue quest’opera filmica è la maniacale attenzione nella realizzazione dei dettagli: ci sono miriade di decorazioni, drappeggi, ornamenti, elementi, scene di cucina casalinga in cui viene fatto vedere ogni passaggio, fino ad arrivare a una montagna di monete d’oro in cui la precisione è al limite della follia: anche un occhio inesperto si può rendere conto che ogni moneta è stata disegnata a mano. Miyazaki ha sempre voluto stupire il suo pubblico con tecniche e trovate sempre più impressionanti.
Curiosità sulla produzione
Subito dopo la notizia della produzione dei film “The Cat Returns” (“La Ricompensa del Gatto” del 2002) e “Il Castello Errante di Howl”, quest’ultimo venne affidato a Miyazaki. Egli dice di aver trovato l’ispirazione durante una visita al mercato di Natale di Strasburgo.
Dopo aver adattato lo scritto della Jones come sceneggiatura, ebbe qualche problema, in quanto affidò la regia a Mamoru Hosoda, un animatore della Toei Animation (Famosa per la produzione dell’anime “One Piece”). I capi dello Studio Ghibli, tuttavia, non erano d’accordo e il film rimase fermo fino a febbraio del 2003; finché Miyazaki non decise di fare egli stesso da regista. Come ormai si è soliti aspettarcelo da questo artista, anche il tempo di lavorazione di questo film richiese molto tempo. La tecnica di animazioe utlizzata nè è la causa principale. Egli unisce tecniche digitali 2D, 3D e analogiche: un esempio è il CGI (perfettamente mascherato) per animare il castello, con l’utilizzo di 1.400 disegni fatti a mano e colorati con l’acrilico.
Il film, presentato alla 61a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, conquista il Premio Osella per il miglior contributo tecnico. Quasi un anno dopo, in concomitanza con l’uscita italiana del film, durante la 62a edizione della medesima mostra, venne premiato con il Leone D’Oro alla Carriera, diventando così l’unico regista di film d’animazione a conquistare sia l’Oscar sia il Leone D’Oro.
“Se permettete una parola. La ragione per cui Howl non voleva venire qui… ebbene l’ho capita. Questo posto è strano, fate fare scalinate a persone anziane anche se invitate da voi, le portate in stanze strane come fosse una trappola. Howl non avrebbe un animo dicevate? Certamente è un egocentrico, un codardo e non si capisce cosa gli passi per la testa, però lui è una persona corretta, vuole solo vivere libero”.
Ryukitatsu Natsusora
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