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Cinema

In Ellis, Robert De Niro fantasma dell’immigrazione

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Pochi minuti, poche immagini e poche parole, perfette. Il racconto di un uomo arrivato a Ellis Island, New York alla ricerca di un posto dove poter essere trattato come tutti gli altri. Nel cortometraggio scritto da Eric Roth e interpretato da Robert De Niro riaffiora una delle tante storie di migranti senza lieto fine. E in questi 15 minuti c’è tutta New York, la sua storia e la gente che l’ha costruita, e un monito a ricordare i ricorsi storici

Tra le mura abbandonate di una Ellis Island coperta di neve, sotto un cielo livido e una Manhattan vicinissima ma troppo lontana, il silenzio è scalfito solo da poche frasi, la voce di Robert De Niro che si aggira nei corridoi deserti, tra i ritratti dei tanti passati per quelle stanze, milioni di persone. “Sono venuto qui per avere una casa dove poter trovare un po’ di pace”, sono le parole di uno dei tanti migranti arrivati qui dall’Europa (ma non solo), fra il 1892 e il 1954, anno in cui Ellis Island smise di essere la porta di accesso all’America, e anche quella da cui in molti sono dovuti tornare indietro. Era l’Europa delle guerre, della fame, della miseria e tutti, allora come adesso, si spostavano con tutti i mezzi che avevano, e anche quelli che non avevano, per trovare una casa, e un po’ di pace. Ellis, il bellissimo cortometraggio interpretato da Robert De Niro, scritto da Eric Roth (sceneggiatore di Forrest Gump, Insider, Munich, Il curioso caso di Benjamin Button, la serie TV House of Cards, per citarne solo alcuni) e diretto dall’artista JR – che per il film utilizza proprio la sua istallazione nell’ospedale abbandonato di Ellis Island – è un assoluto visivo e della memoria, un frammento di racconto che è tanto sospeso nel tempo e su quel pezzetto di terra nella baia di New York quanto è lancinante perché vero, allora come oggi.

Pochi minuti, poche immagini e poche parole, perfette, il racconto di un uomo arrivato a Ellis Island, New York alla ricerca di un posto dove poter essere trattato come tutti gli altri. Un po’ di retorica americana, senz’altro, chiunque vive qui sa bene che la legge, anche qui, non è sempre uguale per tutti, e la vita non riserva le stesse opportunità. Ma la ricerca di un posto dove essere trattato come tutti gli altri è legittima, e legittima è la speranza.

Ellis

La ricerca di una casa, la ricerca di pace, perché dimentichiamo così in fretta? Le stesse cose che cercavano i nostri nonni, i nostri padri e le nostre madri, quelle stesse cose che continua a cercare e sperare chi scappa adesso dalla Siria, dall’Iraq, dai mille paesi africani dimenticati, ma occorre proprio dirlo, specificarlo? Si scappa sempre dalla fame e dalle guerre e si cerca sempre un posto migliore dove trovare pace, un lavoro, una casa. Questo il monito di Ellis e al tempo stesso la sua rilevanza artistica.

Cortometraggio e istallazione fotografica si appropriano dei luoghi attraverso i volti, e attraverso quei ritratti in bianco e nero appiccicati sui muri scrostati come fossero graffiti, l’artista parigino crea l’opera d’arte dal luogo stesso. Poi, la scrittura di Roth, la voce e il corpo di De Niro, i movimenti lenti e fluidi della macchina da presa, i bianchi, i neri e le infinite tonalità di grigio della fotografia danno luogo a un film che è racconto, testimonianza ed esso stesso un’opera d’arte, scaturita dalla precedente.

Con i piedi gelati a Ellis Island e lo skyline di Manhattan in lontananza, in questi 15 minuti c’è tutta New York, c’è la sua storia e la gente che l’ha costruita. New York è una città di migranti, lo è sempre stata, e a testimoniarlo ci sono film, documentari e le facce di uomini e donne che si incontrano per strada ogni giorno. Nelle cucine dei ristoranti, nei saloni di manicure, a pulire i tavoli dei fastfood, le camere dei motel e gli appartamenti dell’Upper East Side, ma anche dietro ai banconi dei negozietti del Village e di Brooklyn, migliaia di immigrati, molti di loro undocumented arrivati dal Messico a piedi e nei camion, dalla Cina nei container, ma anche dall’Europa con voli di linea, turisti sulla carta, poi rimasti per altri mesi, che diventano anni, i tanti rifugiati, i richiedenti asilo.

New York, nelle sue strade e sullo schermo, confonde tutto, chi scappa da una guerra, chi dalla fame, dalla discriminazione, chi solo dalla noia o da se stesso e vuole semplicemente un’altra vita, ma questa è un’altra storia. La fisionomia umana della città è complessa, una città costruita dai migranti, come ricordano, tra i tantissimi altri, film come Nuovomondo, In America, Gangs of New York, The Immigrant, fino a Brooklyn di John Crowley, nelle sale in questi giorni.

Ma, dicevamo, si dimentica in fretta, eppure basterebbe guardare o riguardare qualche film. I migranti continuano ad arrivare a New York, solo che ora il Mediterraneo è al centro dell’attenzione, perché le guerre sono lì vicino, perché i nostri maggiori interessi sono lì nei dintorni, come ricorda in queste settimane anche il documentario di Jonas Carpignano Mediterranea. Qui vicino ci sono altre disperazioni. Un tempo si arrivava ad Ellis Island – diventata ufficialmente nel maggio 2015 il Museo Nazionale dell’Immigrazione – oggi si atterra al JFK e strisciando sotto i chilometri di filo spinato del Texas e dell’Arizona.

Fra gli edifici abbandonati di Ellis Island, De Niro fa riaffiorare una delle tante vite che si sono perse nella memoria e nel mare, una delle tante storie di migranti senza lieto fine, allora come adesso: “Sono il fantasma di tutti quelli che non ce l’hanno fatta ad arrivare, il fantasma di tutti quelli che non ci arriveranno mai.”

Storia vecchia quindi. Ma ricordare aiuta a pensare, e credo che a volte un film possa arrivare lì dove giornali, televisioni e Facebook non arrivano. (Chiara Barbo – La Voce di New York)

Arianna

Giornate professionali di cinema

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Alle Giornate Professionali di Cinema – Next Generation si è tenuto il panel “FRANCIA E ITALIA: l’esercizio cinematografico dei due mercati a confronto”. L’incontro ha approfondito ulteriormente i punti toccati nel dialogo avviato durante la prima giornata della manifestazione, al fine di evidenziare come la collaborazione strategica tra esercizio e distribuzione possa generare innovazione e competitività e, soprattutto, come lo scambio virtuoso tra i due Paesi possa stimolare il raggiungimento di nuovi importanti traguardi.

Moderata da Simone Gialdini, Direttore generale ANEC, la discussione è stata nuovamente arricchita dagli interventi di protagonisti francesi e italiani, su tematiche rilevanti tra cui l’introduzione di un calendario unificato per le uscite. Infatti, in Italia manca uno strumento accessibile a tutta la filiera strutturato come quello francese, che offra il quadro completo delle uscite settimanali e mensili, con ampio anticipo.
Sull’importanza di questo strumento si è espresso Xavier Albert, Managing Director, Universal Pictures International, Italy and France, ricordando che, oltretutto, la Francia dispone di strumenti predittivi, come Cineforecast, grazie a cui è possibile compiere una serie di azioni: stimare il mercato, studiare la concorrenza o il target degli spettatori, in base ai film visti in sala.

Un panorama, quello francese, dunque, assai diverso da quello italiano, come sottolineato da Antonio Medici, Vice Presidente Unione Editori e Distributori ANICA, Amministratore delegato BIM, che ha ribadito che una delle differenze tra i mercati dei due Paesi europei consiste nel fatto che la Francia ha pensato, prima e più dell’Italia, al cinema come un sistema industriale. Sebbene la strada per gli italiani sia ancora lunga, tuttavia, l’adozione di strumenti condivisi potrebbe certamente migliorare e facilitare il lavoro delle distribuzioni.
Su strumenti e previsioni si è espresso, poi, Mario Lorini, Presidente ANEC, ricordando il ruolo di Cinetel, e riaffermando che Anec sta lavorando a un database utile a effettuare la valutazione del sistema di sale nazionale.

Anche nel corso di questo secondo panel, infine, sono state approfondite alcune buone pratiche adottate dalla Francia, possibili fonti di ispirazione e miglioramento per l’Italia, grazie a Marc-Olivier Sebbag, Délégué général · Fédération nationale des cinémas français, e a Richard Patry, Presidente Fédération nationale des cinémas français. In particolare, il primo ha discusso dell’importanza delle attività culturali per promuovere la partecipazione del pubblico francese al cinema, citando iniziative come la Primavera del Cinema e la Festa del Cinema, occasioni durante le quali ogni spettatore ha la possibilità di assistere ai film al costo ridotto di 5 euro. L’obiettivo chiaramente è quello di promuovere la partecipazione delle persone di ogni età, soprattutto dei più giovani, destinatari in Francia di un’attenta politica educativa voluta dal Governo. Come sottolineato da Patry, incoraggiare gli spettatori a recarsi nelle sale cinematografiche, raggiungendole facilmente (in Francia, per esempio, ogni spettatore ha a disposizione sale raggiungibili in un tempo massimo di 20 minuti), è una volontà che, peraltro, rende omaggio all’amore dei francesi per il grande schermo, da sempre legato ai loro ricordi più profondi e sentiti.

Le Giornate Professionali di Cinema, principale appuntamento dell’industria cinematografica, sono organizzate dall’ANEC in collaborazione con l’ANICA e si avvalgono del sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Sorrento, della Regione Campania, di SIAE con il patrocinio del MASE, dell’Ambasciata di Francia in Italia, del David di Donatello-Accademia del Cinema Italiano, di Cinema e Immagini per la Scuola; il partner tecnico ufficiale è Cinemeccanica ed il Main Media partner è Cinecittà News.
Sul sito ufficiale della manifestazione www.giornatedicinema.com è possibile consultare il calendario e programma delle convention.

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Arianna

L’abbaglio, il nuovo film di Roberto Andò

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Pubblicato il trailer de “L’Abbaglio“, il nuovo film di Roberto Andò con Toni Servillo, Ficarra e Picone, in uscita il 16 gennaio per 01 Distribution.

Sinossi – 1860. Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.

 

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Arianna

Le Giornate del cinema per la scuola

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Al via le Giornate nazionali del cinema per la scuola: l’inaugurazione con il Sottosegretario Borgonzoni

La senatrice aprirà lunedì 4 novembre le Giornate nazionali del cinema per la scuola 2024, promosse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Cultura in collaborazione con Anec

Sarà la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, ad aprire lunedì 4 novembre le Giornate nazionali del cinema per la scuola 2024, promosse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Cultura in collaborazione con Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici), nell’ambito del Piano nazionale cinema e immagini per la scuola. Per il secondo anno consecutivo, docenti e dirigenti scolastici di tutta Italia si riuniranno a Palermo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, trasformati fino al 6 novembre in una grande “Città del cinema per la scuola”. Il programma prenderà avvio alle 15:00 con la cerimonia inaugurale al Cinema De Seta, promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Cultura.

L’inaugurazione con il vice ministro

La cerimonia sarà aperta dai saluti del sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, e vedrà la partecipazione del direttore generale della Direzione Generale per la Comunicazione e le Relazioni Istituzionali del Mim, Giuseppe Pierro, e di Bruno Zambardino, referente per il Piano Nazionale Cinema per la Scuola presso la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mic, che illustreranno le novità del Piano Cips. Alle 16:30, avrà luogo la presentazione dei film in uscita destinati al pubblico scolastico, a cura di Circuito Cinema Scuola e delle case di produzione e distribuzione Universal Pictures e Warner Bros, che presenterà il suo ultimo film d’animazione: Buffalo Kids di Juan Jesús García Galocha e Pedro Solís García (Spagna 2024, 93′), uscito nelle sale il 31 ottobre.

Alle 20:30 si terrà l’evento di punta della prima giornata: la presentazione in anteprima nazionale del film Criature (Italia 2024) di Cécile Allegra, tratto dall’omonimo romanzo della stessa autrice e previsto nelle sale dal 5 dicembre. Al Cinema De Seta, lunedì sera, sarà presente la regista Cécile Allegra, accompagnata da un collegamento in diretta con l’attore protagonista Marco D’Amore, noto per il suo ruolo nella serie Gomorra.

Fonte: cinecittanews.it

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